Mi sembra l’altro ieri quando mio figlio Lorenzo festeggiava il suo primo giorno di scuola, con il grembiulone blu e tanta allegria.
Lorenzo, sempre in movimento, con tanta voglia di giocare e imparare. E poi le prime sere invernali passate fino a tardi sulla sua scrivania a scrivere e riscrivere paginette di lettere che non volevano andare dritte. E la fatica, i pianti di Lorenzo, i miei, i rimproveri del padre. E poi i primi dubbi, la diagnosi di dislessia (fatta da me e poi confermata in un centro privato, caso mai la mamma avesse sbagliato!). E poi i richiami della scuola, continui, Lorenzo non stava mai fermo, se qualcosa non andava era sempre il primo a lamentarsi. E quando non ce la faceva più una volta salì persino sul banco e… fuori dalla classe, in castigo! Una scuola che ha sempre capito solo quello che gli conveniva, quello che poteva. Poi la sfida della scuola superiore, non all’altezza delle aspettative di Lorenzo e di noi genitori.
E’ passato tanto tempo, mio figlio ha appena superato gli esami di stato e io sto lì a pensare… un esame orale brillante con poco studio (io non ci avrei scommesso!), sempre a voler fare da solo, con l’aiuto di una prof. occasionale (privata) che però gli ha dato una grossa mano a capire come organizzare la tesina per gli esami E poi la sua sicurezza sul futuro: voglio studiare all’Università: Economia e Commercio.
Auguri Lorenzo, auguri a Diego, auguri a tutti i ragazzi come voi, che la vostra dislessia sia non solo fatica ma anche la forza di lottare per le cose a cui tenete, le cose che vi appassionano e a cui non volete rinunciare, nonostante tutto!