L’arciprete vorrebbe far conoscere al neo presidente la triste realtà di coloro che si sono ammalati di tumore a causa dell’inquinamento ambientale nonché onorare tutti coloro che sono deceduti a causa della “strage silenziosa che ha fatto più vittime dell’incidente di Marcinelle e delle Fosse Ardeatine - ha scritto don Prisutto nella lettera inviata al presidente della Repubblica, Mattarella - che lei da presidente, ha recentemente visitato”.
La presenza della massima carica dello Stato, il Presidente della Repubblica, servirebbe a riconoscere ed equiparare alle altre stragi quella che vivono i comuni di Melilli, Augusta e Priolo Gargallo e rompere il silenzio sulla vicenda.
“L’assassino silenzioso è il cancro, provocato dall’inquinamento industriale che dura pressochè impunito da oltre sessanta anni. - Prosegue nella lettera don Prisutto - Quella Repubblica di cui lei è capo da qualche giorno, ha abbandonato al suo triste destino questa città, la Costituzione sulla quale lei ha giurato e che in teoria avrebbe dovuto tutelare la salute, la vita, il lavoro, il territorio e gli stessi abitanti di questa città, qui, è palesemente violata da chi ritiene che col denaro si può fare tutto: dalla corruzione delle istituzioni che ci dovrebbero difendere fino a comprare il silenzio delle vittime e delle loro famiglie. Una logica aberrante“.
Ad oggi il numero dei morti per tumore ad Augusta è salito a 725, secondo il dato raccolto, da quasi un anno a questa parte, dal battagliero prete con il contributo dei familiari delle vittime.