Nel 2010 il 39% della produzione di libri a tema religioso è stata realizzata da editori laici, ormai entrati a pieno diritto nel mondo editoriale religioso e anche gli editori cattolici si stanno impegnando per conquistare una visibilità nelle librerie laiche. Gli editori cattolici esaminati dallo studio sono il 25% e producono nel 2010 il 79% dei titoli, mentre gli editori laici sono il 72% degli editori e rappresentano il 18% della produzione. È evidente il sovraffollamento nel segmento laico, che conferma la forte attenzione al libro religioso da parte degli editori laici negli ultimi anni. Nel 2010 si sono pubblicati 4.326 libri religiosi, di cui il 18% è spettata agli editori laici. Sempre nel 2010 la classifica per numero di libri editi sulla storia della Chiesa in Italia è questa: Lindau, Newton Compton, Fazi, Rizzoli, Vita e Pensiero.
Giovanni Peresson, quale responsabile dell’Ufficio studi dell’Associazione italiana editori (Aie), ha diretto la ricerca in prima persona: «Il processo è cominciato anni fa e oggi è diventato tale che nessuno si stupisce più di trovare come ospiti nelle trasmissioni tv di successo alcuni autori di saggi sul Gesù storico o sulla Riforma protestante… Anzi, la presenza dell’editoria laica è destinata a crescere pure in alcuni settori tradizionalmente appannaggio della “sorella” religiosa». Anche Giuliano Vigini professore di Sociologia dell’editoria contemporanea alla Cattolica, segnala che all’analisi Uelci andrebbe aggiunto il riscontro del mercato: «l’inchiesta documenta inoltre una presenza nelle librerie di varia “laiche” di prodotti dell’editoria cattolica che arriva ormai a un incoraggiante 15%», tuttavia «nell’Italia dei 25.000 campanili e delle 225 diocesi, si potrebbe fare molto di più. I credenti dispongono di una rete di media locali e di centri culturali che nessun’altra nazione ha, e andrebbe sfruttata meglio». Comunque «l’ingresso degli editori non confessionali è positivo, uno stimolo a fare meglio».
Antonio Tedesco