Non si tratta solo di un incentivo a smettere di fumare e dunque un modo per tutelare la salute dei cittadini, ma anche di un mezzo di cui lo Stato si serve per fare cassa.
Le accise sulle sigarette aumenteranno dello 0,1% portando così la tassazione al 58,6%. L’incremento sui grossisti porta il prezzo da 125,78 euro al chilo a 126,80, quello sul tabacco trinciato da 105,30 euro al chilo a 108. Vuol dire che oltre la metà del costo delle sigarette va in tasse.
Aumentano anche le tasse sulle sigarette elettroniche che vengono tassate come le sigarette normali, ma con l’eccezione di uno sconto del 40%.
Secondo le stime, ogni fumatore spenderà circa 170 euro in più all’anno in sigarette, 14 euro al mese.
Si trattava comunque di un incremento di cui già si vociferava e dunque in qualche modo annunciato. Pochi i dettagli sull’entrata in vigore del provvedimento. Di certo l’aumento dei prezzi sarà visibile prima dell’inizio del 2015, anno per quale già sono previsti ulteriori rincari.
Nel 2015 le accise sulle sigarette aumenteranno di un ulteriore 0,1%. Saranno aumentate persino le tasse sui fiammiferi a partire dal prossimo anno.
Chissà che questa non sia la volta buona per smettere di fumare.