Inevitabile quanto scontata la reazione della Russia. Ieri, Sergej Riabukhin, presidente della Commissione Bilancio del Consiglio della Federazione, ha dichiarato che “le sanzioni imposte permetteranno alla Russia di sviluppare più attivamente l’industria nazionale, sfruttando risorse interne. Ha inoltre sottolineato che nel mondo moderno, in termini di relazioni di mercato e di profonda integrazione dei legami economici, le sanzioni non hanno senso”.
Oggi, invece, il Ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha sostenuto che: “Bruxelles sta alzando barriere alla futura cooperazione con la Russia nella sfera chiave dell’energia. È stato un passo sventato e irresponsabile. Porterà inevitabilmente a un aumento dei prezzi sui mercati europei”. La politica di Bruxelles non è basata su fatti provati, ma scritta sotto dettatura di Washington ed è una vergogna per l’Unione europea che, dopo una lunga ricerca di una propria ‘voce unica’, ora parli con la voce di Washington”.
Sembra proprio parecchio inasprito il già duro rapporto tra gli Stati Uniti e la Russia. Da questo comunicato si evince che ci saranno gravi perdite per l’America. Soprattutto in conseguenza delle prese di posizione che gli Stati Uniti stanno fronteggiando in questi giorni; infatti, l’America ha posto un freno alle possibilità di finanziamento delle banche russe in Europa e ha proibito l’export delle tecnologie europee che servono alla Russia per sviluppare nuove fonti di energia. Anche su questo c’è stata la risposta della Banca centrale russa che ha dichiarato di essere pronta a contribuire là dove ora banche e imprese faticheranno a trovare credito o lo troveranno a costi troppo elevati.
Il problema però non è solo degli Stati Uniti, ma anche di tutti i paesi dell’UE. Sempre il ministro degli esteri russo fa comprendere questa ipotesi: “Le economie di Russia e Unione Europea, sono vasi comunicanti: il passaggio di Bruxelles alla terza ondata di sanzioni inciderà sulla situazione economica nella Ue non meno che in Russia. Sanno forse i cittadini europei a cosa condurranno questi giochi in termini di perdita di posti di lavoro e di perdite commerciali?”.
Tutte questi scontri fanno passare in secondo luogo la lotta che invece si vive giorno per giorno in Ucraina. Nelle ultime 24 ore nei combattimenti tra i separatisti filorussi e l’esercito ucraino sono morti almeno 22 civili e dieci soldati ucraini. Tra le vittime civili ci sarebbero tre bambini e cinque anziani che si trovavano in una casa di riposo.