La quinta novità secondo alcuni sarebbe che David Pocock rimarrà in tribuna. Noi ci domandiamo che senso avrebbe rischiarne il recupero in una partita che si preannuncia scrappy, quando il giovanissimo Hooper sta crescendo al punto da ottenere il Man of the Match a Twickenham. Per schierar due fetcher? Sbilanciando la terza linea proprio contro gli Azzurri? Contro i quali al contrario in terza servono - e di fatto troviamo - un solo grillotalpa e due ball carrier (Palu e Higginbotham), per sfruttare un possesso palla che certamente non mancherà, costringendo il pack avversario a starsene ben serrato.
Australia: 15 Berrick Barnes, 14 Nick Cummins, 13 Adam Ashley-Cooper, 12 Ben Tapuai, 11 Drew Mitchell, 10 Kurtley Beale, 9 Brett Sheehan, 8 Wycliff Palu, 7 Michael Hooper, 6 Scott Higginbotham, 5 Nathan Sharpe, 4 Sitaleki Timani, 3 Ben Alexander, 2 Stephen Moore, 1 Benn Robinson.
Replacements:16 Tatafu Polota Nau, 17 James Slipper, 18 Sekope Kepu, 19 Dave Dennis, 20 Liam Gill, 21 Nick Phipps, 22 Mike Harris, 23 Digby Ioane
E' una formazione che pare disegnata sulla base delle lezioni apprese in Francia e in Inghilterra.
A partire dall'imprescindibile neurone di Berrick Barnes schierato "formalmente" in fondo al posto del più prevedibile Mike Harris e parimenti preciso al piede, ma in realtà disponibile fino a ridosso della linea, a dare quel che è mancato all'attacco Wallabies del 2012: opzioni. Al suo fianco - strano parlando di uno che in teoria dovrebbe presidiare il fondocampo ma tant'è - troviamo Ben Tapuai al centro, bell'emergente meno prevedibile rispetto al ball carrier puro McCabe, in coppia con l'altro "neuronato" multi-ruolo Adam Ashley Cooper. Persino l'ombra di Kurtley Beale schierato apertura, risente dei benefici effetti della presenza di Barnes e si rilassa, deputando buona parte delle responsabilità di scelta per dedicarsi a quel che sa fare meglio, il doppio passo e qualche offload se proprio lo prendono subito. Al largo con l'esperienza di Mitchell c'è la new sensation Cummins (in foto): un reparto arretrato degno della tradizione Wallabies, purtroppo per noi, anche se non a livelli eccelsi.
Davanti, attenzione: la prima linea dei Ben, Robinson e Alexander, s'è fatta più che rispettare a Twickenham e con Moore in mezzo può diventare un punto di forza e non solo mirare "al pareggio" con la nostra. Sharpe è il solito Atlante che regge il Mondo sulle sue spalle, al suo fianco Timani aggiunge fisicità come se mancasse, dietro come detto ci stanno i fisici Palu e Higginbotham, più il guastatore Hooper.
Sulla carta Deans schiera la formazione perfetta per fare un bel risciacquo delle maglie color Azzurro un po' sbiadito (ricordano le tenute di tennis dei tempi di Lendl). Non ci rimane che sperare nel "sottogamba".
Stay tuned, update non appena arriva la formazione Azzurra.