"It will be a massive Test match", ha detto Graham Henry. Qualunque sarà il risultato, nei confronti dell'obiettivo maggiore il trofeo Webb Ellis, tutti gli altri warm up delle due compagini sarà come se non ci fossero stati. La preparazione di una intera stagione giocata in ottanta minuti. E il bello o il brutto dello sport è che c'è sempre un vincente e uno sconfitto, alla fine.
C'è una sola eccezione al mettere in campo la forza piena: la parte più "debole", l'Australia che non batte gli All Blacks da un anno (Hong Kong) e a Brisbane in particolare da 19 anni, dove perse un altro decider con gli AB nel 2008 quando guidava 17-7, che non vince il Tri Nations dal 2001, ebbene gli Aussie si trovano a dover rinunciare a uno dei loro campioncini.
James O'Connor è difatti stato punito con una giornata di squalifica più 10.000 dollari di multa per non essersi presentato, recidivo, alla presentazione ufficiale della squadra. I motivi non sono stati ufficialmente resi noti, ma dice non si reggesse in piedi la notte precedente, mentre vagolava ubriaco fradicio per alberghi. Cosa c'è che non va nel ragazzino, è la pressione? Pare gli verrà sottratta anche la responsabilità di piazzare, dopo aver dato forfait a favore del "discobolo" Quade Cooper nell'ultima prova col Sudafrica.
L'assenza forzata costa a coach Deans degli aggiustamenti, spostando Adam Ashley-Cooper dal centro all'ala e facendo subentrare al centro Anthony Faingaa al secondo cap da titolare, a fianco di Pat McCabe: non saranno un po' inesperti al confronto coi controparte All Blacks? In più Deans chiama alla prova l'esperienza di due veterani: il 25enne Radike Samo al nr.8, lasciando in panca il super in forma Scott Higginbotham e Dan Vickerman, in seconda linea al posto del "coetaneo" (come numero di mondiali) Nathan Sharpe, lasciato fuori. Al suo fianco James Horwill, che torna al Suncorp Stadium dei suoi Reds per la prima volta come capitano anche della nazionale.
Australia: 15 Kurtley Beale, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 Anthony Fainga'a, 12 Pat McCabe, 11 Digby Ioane, 10 Quade Cooper, 9 Will Genia, 8 Radike Samo, 7 David Pocock, 6 Rocky Elsom, 5 James Horwill, 4 Dan Vickerman, 3 Ben Alexander, 2 Stephen Moore, 1 Sekope Kepu.
Riserve: 16 Saia Fainga'a, 17 Salesi Ma'afu, 18 Rob Simmons, 19 Ben McCalman, 20 Scott Higginbotham, 21 Luke Burgess, 22 TBC.
Lato All Blacks, coach Graham Henry non vuol lasciare nulla per strada: "This is a tournament-defining match for the team. The winner wins the Investec Tri Nations, it 's as simple as that". E ci mancherebbe, da quanto tempo i Tutti Neri non inanellano due sconfitte in fila? Hai voglia scusanti e play down, dopo: aleggia sempre la maledizione dell'anno mondiale su Atearoa, l'Isola della Lunga Nuvola Bianca, meglio allora esorcizzarla immediatamente.
Ragion per cui, fuori i secondi e in campo tornano i titolari. In particolare la coppia centrale, Ma'a Nonu e Conrad Smith, lasciando Sonny Bill Williams a casa a completare senza stress i digiuni del Ramadan e l'utility Isaia Toeava in panchina. Triangolo allargato con i due ragazzi Guildford e Jane a fianco del super veterano Muliaina. In mediana Dan Carter con Piri Weepu, che forse si va guadagnando i galloni di titolare grazie a una serie di subentri vincenti dalla panca.
La terza linea "si serra" col rientro di McCaw - Read e uno spazio di ulteriore prova per il super in forma e versatile Adam Thomson al posto dell'imperturbabile Kaino. In seconda linea il giovane Sam Whitelock è a fianco del veterano Brad Thorn, con Ali Williams in panchina. Davanti il trio classico Woodcock-Franks (stavolta tocca a Owen) con Mealamu in mezzo. I titolari sono 10 di quelli che sconfissero l'Australia ad Auckland all'andata.
All Blacks: 15 Mils Muliaina, 14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Ma'a Nonu, 11 Zac Guildford, 10 Daniel Carter, 9 Piri Weepu, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw, 6 Adam Thomson, 5 Sam Whitelock, 4 Brad Thorn, 3 Owen Franks, 2 Keven Mealamu, 1 Tony Woodcock.
Riserve: Andrew Hore, John Afoa, Ali Williams, Victor Vito, Andy Ellis, Colin Slade, Isaia Toeava.
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