L’ultima terra inesplorata dei cinque continenti, l’Australia indigena che per antichità e innovazione incarna sia la tribale Africa centrale che la moderna California. Dal 2011 terra di conquista e rivelazioni per il Serbo Novak Djokovic, consacrazione a numero uno per la Bielorussa Victoria Azarenka nel 2012. Ma siamo già nel 2013 e nulla deve essere come prima, per tutti gli sfidanti ovviamente. Caldo asfissiante nelle stagione estiva dell’emisfero australe ma la spartizione dei quattro slam nel ranking maschile e il primato di Vika nel WTA sembrano tutt’altro che scontati. Via la prima settimana con le qualificazioni e i primi match di studio, ancora out lo Spagnolo Rafael Nadal ed eccoci ai quarti di finale con i primi responsi dal campo. Tanti giovani rampanti come Tomic e Raonic, tutti sculacciati dalla classe di Roger Federer e il solito Djokovic inarrestabile inseguito dai buoni risultati di Andy Murray. Con le vittorie degli ultimi Us Open e delle Olimpiadi di Londra lo Scozzese è la vera rivelazione della scorsa stagione. Saprà ripetersi quest’anno anche in altri palcoscenici? Ma soprattutto saprà Vika Azarenka mantenere la prima posizione nel ranking femminile? Le top player sembrano ancora una volta Serena Williams e Maria Sharapova che non ci stanno più ad inseguire. L’Americana si gode i suoi mostruosi record in battuta, parliamo di ace fino a 207km orari, la Russa scende in campo non con cattiveria agonistica bensì pura violenza. L’eleganza può dir poco se asfalti le avversarie a suon di doppi 6-0 nei primi due incontri e di coppie di 6-2 con avversarie del calibro di Venus Williams ed Ekaterina Makarova. Subito grandi duelli nel vivo dell’agonismo se si considerano gli ottavi di finale. Il nostro Andreas Seppi entrerà nei primi venti del ranking ATP grazie alla conquista degli ottavi con le vittorie su Istomin e Cilic. Purtroppo fermato dal Francese Chardy ai quarti, mentre la coppia italiana numero 1 della classifica mondiale Errani-Vinci, deludente nel singolare quest’anno, sbaraglia invece nel doppio le sorelle Williams. Poco altro per l’Italia ma c’è comunque grande attesa per quelle che si preannunciano le partite decisive. Djokovic raggiunge la semifinale che disputerà contro David Ferrer dopo aver battuto senza troppa fatica il Ceco Thomas Berdych. Lo Spagnolo invece aveva sconfitto il connazionale Nicholas Almagro in un derby vivace. In sintesi nel maschile a scanso di grandi sorprese la finale sarà decisa dall’altro incontro. Un probabile ed ennesimo, statistiche permettendo, Federer-Murray. Solo il Francese Jo-Wilfried Tsonga potrebbe celare queste sorprese e tendere un’altra trappola allo Svizzero ai quarti. Invece per quanto riguarda il tabellone femminile sarà proprio la numero uno a dover impedire quello che si aspettano e sognano un po’ tutti, la grande rivalità e potenza delle due regine scatenarsi nel campo centrale di Melbourne nella finale del 27 gennaio. Due poli opposti, la bionda e la mora, l’alta e la bassa, l’algido marmo e l’abbondanza delle curve, la bianca e la nera, la Russa e l’Americana, il gelo e il fuoco, l’eleganza misurata e la potenza incontenibile, l’oggetto inamovibile e la forza irrefrenabile, in due parole Masha contro Sere, lo yin e lo yang del tennis femminile, quello che tutti i tifosi si augurano. L’ultimo scontro diretto fu un 6-0, 6-1 per la Williams alle Olimpiadi. Difficile credere che Maria Sharapova accetti il bis senza giocare ogni punto, anche il più insignificante e il meno decisivo per il risultato. I sorteggi hanno favorito Masha ma ora la aspetta in semifinale la temibile Cinese Na Li, vincitrice del Roland Garros nel 2011. Cinque giorni di tennis intenso nella calura australiana per decidere il primo grande slam della stagione e tanti punti del ranking. Troni da spodestare ce ne sono, ma come sempre il tennis li concede solo ad aspiranti meritevoli, una racchetta come scettro per provare a puntare o confermare il titolo.