Finalmente una iniziativa che riguarda la situazione dei pediatri e della diagnosi precoce di autismo. Troppi i genitori che riportano di aver comunicato al proprio pediatra delle preoccupazioni riguardanti il proprio figlio già prima del compimento di un anno, o anche entro i due anni, ma si sono sentiti rispondere "vedrà che con il tempo passerà tutto", oppure "lo sviluppo è soggettivo, bisogna aspettare e vedere cosa succede", o anche "non è nulla, non si preoccupi, lei è troppo ansiosa". E la diagnosi è arrivata ai 4 -5 anni o addirittura dopo i sei!!!!
A volte è vero: a volte i genitori sono ansiosi, a volte con il tempo e lo sviluppo successivo il bambino recupera delle tappe. Ma anche se fosse vero tutto questo, perché non procedere lo stesso allo screening per l'autismo, visto che è una difficoltà che non si vede, nel senso che il bambino non mostra delle caratteristiche tipiche di una sindrome, come la sindrome down. Come fa il pediatra a non farsi venire i dubbi viste anche le percentuali ormai altissime di casi di autismo? Come fa a prendersi questa responsabilità?
Il progetto, è organizzato in Piemonte dall'ARESS in collaborazione con il Centro Autismo e Sindrome di Asperger di Mndovì e il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino, e prevede la diffusione di una guida per i pediatri volta all'identificazione precoce dell'autismo e la successiva diagnosi e una pubblicazione per le educatrici di asilo nido in modo tale da poter offrire subito al bambino un luogo dove il personale è finalmente preparato.
Speriamo il progetto vada bene e si verifichi realmente e che anche le altre regioni prendano la stessa iniziativa.
Il link per chi vuole leggere la notizia ufficiale.