Pedrosa tratta in modo leggero temi importanti, riflettendo soprattutto sul senso di spaesamento che nasce inevitabilmente in chiunque decida di rivedere le proprie abitudini, alimentari e non, andando oltretutto a scontrarsi con quella che potremmo definire l’opinione comune. Lo sguardo dell’autore ritrae con uguale benevolenza sia il bonario padrone di casa che elargisce con generosità insetticidi e diserbanti, > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="233" width="300" alt="Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde >> LoSpazioBianco" class="size-medium wp-image-52008 alignright" />sia i tentativi, alle volte maldestri, della propria famiglia di mettere in atto pratiche ispirate al massimo rispetto dell’ambiente.
Nonostante ritragga se stesso e la propria famiglia come convinti ecologisti, il registro non è mai né divulgativo né tanto meno didascalico: non siamo di fronte a un’opera che miri a infoltire le fila dei difensori dell’ambiente. Eppure proprio la mancanza di intenti di proselitismo e il tono ironico e rilassato che Pedrosa adopera per parlare di ecologia conferiscono autorevolezza e una certa efficacia al suo racconto.
Ai lettori di Italo Calvino alcune sequenze riporteranno forse alla mente il Marcovaldo dell’omonimo romanzo e i suoi tentativi di rapportarsi con la natura nel contesto urbano.
Se è vero che l’uomo contemporaneo non necessita tanto di uno scopo quanto di un ruolo che lo definisca, questa tesi è ben esemplificata dalla pagina in cui l’autore è incalzato, in un dialogo immaginario, da un altro sé che lo accusa di essere un bobo (espressione francese nata dalla crasi di “borghese” e “bohèmien”). L’uso di questo appellativo, con il quale vengono etichettati in senso dispregiativo gli ecologisti, genera nel protagonista un senso di smarrimento circa la propria identità sociale: difendere l’ambiente è importante quanto non passare per un bobo.
È interessante notare come il genere autobiografico, comune ad esempio a lavori quali Al Capolinea o Io le pago, rispettivamente di Joe Matt e Chester Brown – tanto per citare due opere da poco pubblica
La narrazione segue costantemente il protagonista ma non si focalizza esclusivamente su di lui, utilizzando l’autore/personaggio più come un espediente narrativo funzionale al racconto che come fine ultimo della narrazione.
Dal punto di vista grafico il tratto di Pedrosa è dettagliato ed estremamente dinamico; l’esperienza maturata nel campo dell’animazione è evidente nella ricca espressività dei volti e nell’efficace caratterizzazione dei personaggi, dotati di grande mimica.
La costruzione della pagina, che spesso coincide con un singolo episodio, è libera, con l’utilizzo di una griglia estremamente variabile.
Buona l’edizione Q Press per la qualità della stampa e della carta.
Abbiamo parlato di:
Autobio
Cyril Pedrosa
Traduzione di Giuseppe Peruzzo
Q Press, 2012
48 pagine, brossura, bianco e nero – 9,90€
ISBN: 9788895374192
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