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Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde

Creato il 11 giugno 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Pedrosa tratta in modo leggero temi importanti, riflettendo soprattutto sul senso di spaesamento che nasce inevitabilmente in chiunque decida di rivedere le proprie abitudini, alimentari e non, andando oltretutto a scontrarsi con quella che potremmo definire l’opinione comune. Lo sguardo dell’autore ritrae con uguale benevolenza sia il bonario padrone di casa che elargisce con generosità insetticidi e diserbanti, Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="233" width="300" alt="Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde >> LoSpazioBianco" class="size-medium wp-image-52008 alignright" />sia i tentativi, alle volte maldestri, della propria famiglia di mettere in atto pratiche ispirate al massimo rispetto dell’ambiente.

Nonostante ritragga se stesso e la propria famiglia come convinti ecologisti, il registro non è mai né divulgativo né tanto meno didascalico: non siamo di fronte a un’opera che miri a infoltire le fila dei difensori dell’ambiente. Eppure proprio la mancanza di intenti di proselitismo e il tono ironico e rilassato che Pedrosa adopera per parlare di ecologia conferiscono autorevolezza e una certa efficacia al suo racconto.

Ai lettori di alcune sequenze riporteranno forse alla mente il Marcovaldo dell’omonimo romanzo e i suoi tentativi di rapportarsi con la natura nel contesto urbano.

Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="267" width="300" alt="Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-52007" />Un elemento di riflessione particolarmente interessante è quello fornito dagli episodi nei quali l’autore riflette sulla società che lo circonda e sui meccanismi d’omologazione che nascono anche all’interno di esperienze anticonformiste come quella da lui intrapresa.

Se è vero che l’uomo contemporaneo non necessita tanto di uno scopo quanto di un ruolo che lo definisca,  questa tesi è ben esemplificata dalla pagina in cui l’autore è incalzato, in un dialogo immaginario, da un altro sé che lo accusa di essere un bobo (espressione francese nata dalla crasi di “borghese” e “bohèmien”). L’uso di questo appellativo, con il quale vengono etichettati in senso dispregiativo gli ecologisti, genera nel protagonista un senso di smarrimento circa la propria identità sociale: difendere l’ambiente è importante quanto non passare per un bobo.

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È interessante notare come il genere autobiografico, comune ad esempio a lavori quali Al Capolinea o Io le pago, rispettivamente di e Chester Brown – tanto per citare due opere da poco pubblica

Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="392" width="295" alt="Autobio di Cyril Pedrosa: ritratto di famiglia in salsa verde >> LoSpazioBianco" class="alignleft wp-image-52014" />te in Italia-, sia sviluppato da Pedrosa in una chiave decisamente meno egoriferita: grande attenzione viene dedicata alla società civile nei suoi vari profili (politico, istituzionale, educativo) e alla relazione tra questa e il protagonista.
La narrazione segue costantemente il protagonista ma non si focalizza esclusivamente su di lui, utilizzando l’autore/personaggio più come un espediente narrativo funzionale al racconto che come fine ultimo della narrazione.

Dal punto di vista grafico il tratto di Pedrosa è dettagliato ed estremamente dinamico; l’esperienza maturata nel campo dell’animazione è evidente nella ricca espressività dei volti e nell’efficace caratterizzazione dei personaggi, dotati di grande mimica.
La costruzione della pagina, che spesso coincide con un singolo episodio, è libera, con l’utilizzo di una griglia estremamente variabile.

Buona l’edizione Q Press per la qualità della stampa e della carta.

 

Abbiamo parlato di:
Autobio
Cyril Pedrosa
Traduzione di Giuseppe Peruzzo
Q Press, 2012
48 pagine, brossura, bianco e nero – 9,90€
ISBN: 9788895374192

 

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