È di stamattina la notizia dell’ennesimo attentato esplosivo. Questa volta, l’obiettivo era l’ambasciatore francese di Tripoli, dove questa mattina alle 7 nelle vicinanze della sede dell’ambasciata è esplosa un’autobomba che ha causato due feriti. A riferire la notizia sono state le guardie della sicurezza, affermando che i danni sono molti e delle due persone ferite, anch’esse guardie, una sola ha riportato lesioni gravi mentre l’altra ha alcune ferite di minore entità. Gli autori e il motivo dell’attentato rimangono ancora ignoti.
In Libia non c’erano stati attacchi né attentati da quando, nel 2011, si era vissuta la primavera araba che ha portato alla deposizione di Gheddafi. Il precedente, però, data settembre 2012 e consta l’attacco a Bengasi all’ambasciata statunitense, aggressione che comportò la morte di quattro americani, tra cui l’ambasciatore. A questo punto, il sentimento comune spera che non sia l’inizio di nuove rappresaglie contro i paesi occidentali che hanno basi in Medio Oriente, che non sia l’inizio di un nuovo periodo terroristico di qualche gruppo armato.
La voce della Francia si è fatta presto sentire attraverso le parole del Ministro degli Esteri Fabius, che ha sostenuto che “i servizi francesi e libici lavoreranno in collaborazione per portare alla luce gli artefici e le circostanze dell’attacco terroristico”.
Articolo di Miriam Barone.
Foto عبدالجواد الحسوني, licenza CC BY-SA, modificata