autobus numero 11: l’unghia

Da Luci

sono seduta sull’undici, sbircio di nascosto ma neanche poi tanto, il libro della signora accanto a me. sembra bello, è la storia di un circo, ma la signora è già a pagina centottantatré e non riesco a capire né autore né titolo, se qualcuno conosce la storia di un clown che si chiama zenone mi aiuti.

quello che mi colpisce, oltre alle brevi righe rubate alla signora è l’unghia del pollice col quale tiene ben salde le pagine di destra del libro.

è identica a quella della mia maestra. perfettamente ovale, leggermente ispessita e con la parte lunga naturalmente rotondeggiante.

ho sempre invidiato chi possiede le unghie ovali. le mie sono infantilmente quadrate e da bambina pensavo che sarebbe stata solo una questione di tempo: erano quadrate perchè i bambini li hanno così, pensavo, per sapere come sarebbero state da grande bastava guardare quelle della maestra.

invece sono rimaste quadrate, le dita si sono allungate a dismisura, ma le unghie sono quelle di bimba di sempre.

l’unghia ovale della signora era invece molto elegante, sormontava un dito altrettanto signorile, un pochino nodoso, pallido, con qualche macchia scura, arrivata col tempo.

e faceva perfettamente pendant col caschetto grigio, la frangia precisa e la montatura tartaruga degli occhiali con il laccetto marrone che permette di toglierseli quando non si deve leggere.

ho pensato che anche lei, forse, era una maestra dalle perfette unghie ovali, e le ho voluto un po’ di bene.