Autocostruzione? Sì, ma perchè dovrei

Da Ihome Ancona @IGancona


“Autocostruzione”
un termine oggi molto utilizzato nel settore immobiliare, oggetto di bandi, articoli e testate di giornali, ma quanti di noi sanno veramente di che cosa si tratta e quale il valore aggiunto?

“Nel campo dell’architettura con l’autocostruzione  si indicano le strategie per sostituire con operatori dilettanti le imprese che,
in una struttura produttiva evoluta, si occupano normalmente della realizzazione dell’edificio per conto dei suoi futuri utenti.” Questo è un estratto della definizione tratta da Wikipedia a cui rimandiamo per una lettura completa.

Ma volendo approfondire per capire se siamo dei potenziali autocostruttori siamo partiti da un documento, a nostro avviso illuminante, redatto per: the Espanet Conference “Innovare il welfare. Percorsi di trasformazione in Italia e in Europa” –“L’Autocostruzione associata e assistita in Italia: una politica abitativa innovativa per rispondere alla domanda di casa e alle domande sulla casa”, realizzato dall’ Università degli Studi di Milano Bicocca – Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale.

In questo studio si parte dall’analisi di un problema: il modello abitativo più diffuso non è in grado di dare risposte adeguate alle domande che gli abitanti rivolgono alla propria casa.
Quindi  l’autocostruzione associata e assistita è un’iniziativa di edilizia sociale che nasce come reazione al modello abitativo attuale caratterizzato da passività ed individualismo; è un’esperienza, un processo che riporta al centro il soggetto stesso, l’abitante ed il suo agire.

Nell’autocostruzione l’abitazione viene costruita attraverso il lavoro dei futuri proprietari che mettono a disposizione un monte ore lavorativo, ottenendo la riduzione del costo finale e favorendo lo sviluppo di relazioni sociali. I futuri abitanti sono protagonisti della progettazione, della costruzione e del controllo economico della casa.
L’autocostruzione  è definita “associata” perchè gli autocostruttori si riuniscono in cooperativa, al fine di conferire al progetto maggiori garanzie di successo.

Inoltre è definita “assistita” perchè prevede la presenza di un’organizzazione pubblica o del terzo settore, che ha il compito di sovraintendere all’organizzazione e di assicurare l’ottimizzazione dell’intero processo di costruzione.

Questo modello è innovativo per due motivi essenziali: come abitare attivo, in contrapposizione con la passività dell’abitare moderno, e relazionale invece che individualizzato. Non si costruisce da soli, ma insieme ad altre persone, la propria forza messa in campo non è più quella di un singolo ma diventa parte della forza di un gruppo: gli autocostruttori.

Dopo aver analizzato le proprie esigenze e il tipo di abitazione desiderato, chi volesse intraprendere il percorso dell’autocostruzione  può approfittare del bando pubblicato dal Comune di Ancona per realizzare la propria abitazione in autocostruzione (15 appartamenti nell’area edificabile di via Miglioli), usufruendo del contributo a fondo perduto concesso dalla Regione Marche, il quale garantisce ad ogni famiglia partecipante, selezionata un contributo di circa 25000 euro. Inoltre ogni cittadino partecipante potrà accedere ad un mutuo ipotecario “prima casa” particolarmente vantaggioso come condizioni di tasso, durata e percentuale di finanziamento.

Per bando e modulo di domanda, senza scadenza potete rivolgervi anche ad iHome, se siete potenziali autocostruttori è un occasione da non perdere!