di Cristiano Abbadessa
Se qualcuno ha avuto occasione di dare un’occhiata al nostro sito dopo il tardo pomeriggio di ieri, avrà già avuto modo di notare alcuni cambiamenti. Chi non avesse ancora preso atto, può invece cogliere questo post come sollecitazione.
Autodafé si presenta ora in maniera un po’ diversa: resta l’attività editoriale, ancora incentrata sul nostro originario progetto di dare voce a narratori capaci di cogliere elementi di riflessione sulla realtà sociale dell’Italia contemporanea, ma viene maggiormente evidenziata l’attività collaterale, e indipendente, di fornitura di servizi editoriali. In un certo modo, i soci e coloro che in Autodafé hanno profuso impegno e passione tornano a mettere al centro, almeno per quanto riguarda la sostenibilità economica del progetto, la propria professionalità; che, come sapete, è essenzialmente legata alla capacità di scoprire buoni libri, di migliorarli, di lavorare fianco a fianco con gli autori per trarne opere degne di nota. Un lavoro che i soci di Autodafé continueranno a fare in termini di investimento (senza oneri per l’autore) per quelle opere di narrativa che possono potenzialmente rientrare nel nostro progetto editoriale, ma che ora forniscono anche come servizio a pagamento a tutti gli autori (e agli agenti, e ai colleghi editori) che vogliono “pesare” la qualità del loro scritto, confrontarsi per migliorarlo, affinare l’arte della scrittura attraverso un’operazione non meramente teorica ma applicata a una creazione pratica, senza limitazioni di genere.
Il servizio che offriamo agli aspiranti autori sarà caratterizzato dalla stessa cura e dalla stessa professionalità con cui continueremo a seguire gli autori che pubblicheremo direttamente. Quello che proponiamo è un vero e proprio percorso formativo, che può essere compiuto integralmente o solo per un tratto, in cui offriamo la nostra esperienza per migliorare non solo la qualità della singola opera in questione ma per fornire al committente (autore o altro soggetto che sia) gli strumenti utili per meglio orizzontarsi nel panorama editoriale, correggendo eventualmente la sua proposta in modo da aumentarne le possibilità di successo. Potremmo dire, per riassumerla in slogan, che più che ad aspiranti autori in cerca di pubblicazione di un’opera ci rivolgiamo ad aspiranti scrittori in cerca di perfezionamento di un’opera e di valorizzazione di se stessi. Siamo certi che Autodafé, in questo anno e mezzo di vita, ha dimostrato di meritare la fiducia di quanti vogliono investire sul proprio talento per intraprendere un percorso di questo tipo: i titoli pubblicati, il lavoro fatto con gli autori e il rapporto costruito con chi non è infine arrivato a pubblicare con noi sono lì a testimoniare la qualità e la serietà del nostro modo di lavorare e di collaborare.
Nel ridisegnare le modalità della nostra offerta, la novità che salta immediatamente all’occhio, e che certo solleverà qualche malcontento, sta nel passaggio della valutazione delle proposte editoriali sotto la competenza dei servizi editoriali; in altri e più crudi termini, chiediamo agli autori di pagare un contributo per questo servizio di prima valutazione della proposta di un’opera.
Non è stata una decisione semplice, ma crediamo sia coerente e onesta. La redazione di Autodafè ha finora sostenuto uno sforzo immane per esaminare oltre 800 proposte (e diventeranno un migliaio, perché comunque risponderemo in forma gratuita a chi ci ha scritto prima del 25 novembre); è stata una forma di investimento, ma dobbiamo onestamente dire che essa non è più sostenibile, a fronte dei dati di mercato e delle necessità attuali della casa editrice. Soprattutto, come ben sanno coloro che ci hanno indirizzato una proposta, la redazione ha svolto questo compito con una serietà e un approfondimento tali da trasformare questa sola opera si selezione in un lavoro totalizzante: non solo abbiamo risposto a tutti, ma abbiamo sempre motivato, seppure in breve, le nostre risposte; e anche quando sarebbe stato semplice liquidare il tutto con una breve formula di cortesia (per esempio nel caso di proposte clamorosamente incompatibili per tema col nostro progetto editoriale) ci siamo spesso dilungati nel sottolineare eventuali problematiche che avrebbero potuto scoraggiare altri editori, e in tutti i casi abbiamo dedicato una lettura almeno superficiale anche alle opere già irrimediabilmente scartate dopo l’esame della sinossi.
Oggi riteniamo che questo lavoro debba essere considerato come tale, e debitamente retribuito. Naturalmente il risultato che forniremo agli autori delle proposte sarà diverso e ben più articolato della sintetica mail finora indirizzata: evidenzieremo eventuali problematiche connesse alla formulazione della proposta, tratteggeremo potenzialità e limiti sulla base della sinossi, abbozzeremo una prima valutazione di stile e struttura grazie ai brani presentati; la conclusiva dichiarazione di interesse o disinteresse di Autodafé sarà solo il corollario a una serie di indicazioni in ogni caso preziose. In sostanza, nella peggiore delle ipotesi l’aspirante autore avrà beneficiato di un breve corso di formazione a distanza, mentre nella migliore avrà effettuato un piccolo investimento per avviare un rapporto destinato a sfociare nella pubblicazione; come detto, però, quel che ci sembra più significativo è tutto ciò che sta fra questi due estremi, ovvero la possibilità di un percorso formativo che perfezioni l’opera e faccia crescere lo scrittore.
Crediamo che la nostra offerta sia onesta e corretta, avendo il pregio di rifuggire facili stratagemmi che giocano sull’illusione, per stabilire invece un rapporto privo di fraintendimenti fra committente e fornitore di un servizio. Speriamo, e su questo siamo pronti a confrontarci, che sia anche chiara, nelle motivazioni e nelle procedure.