Numero #25 per la rubrica Autopsie, che presenta nella sala settoria un'opera estremamente interessante come Canti di un sognatore morto di Thomas Ligotti. Per questa occasione le delicate operazioni di rito sono state affidate allo scrittore Ian Delacroix, autore de Il Grande Notturno, il nuovo romanzo in uscita il 2 novembre per Edizioni XII.
Stato del cervello: la tramaL’ossessione dei manichini. Bambole che raccontano storie. Sogni per sonnambuli, insonni e morti. Carnevali tristi, illusionisti e dottori particolari. Sono queste le ossessioni che percorrono i racconti presenti in questa raccolta. Diciotto testi (compresi due di non-fiction), diciotto tasselli, che evidenziano la cupa e nichilista poetica di Ligotti.
Stato del cuore: il pathos, l’atmosferaMaestro dell’evocazione. Trama e personaggi appaiono secondari, del tutto asserviti all’atmosfera e al potere evocativo della parola. L’atmosfera diventa nucleo portante e ricerca ossessiva, elemento vivo e pulsante. Raison d'être della stessa scrittura.
Stato dello stomaco: il sangue, il contenuto splatterLa scrittura di Ligotti è cerebrale. Non sceglie mai la via più facile e diretta. La violenza presente in questi brani è emotiva e non visuale. E per questo più profonda e duratura. Le psicosi erompono e assediano il lettore, spargendosi come colori malati su una tela.
Stato dei polmoni: i personaggiDebole nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi, esageratamente ornata nel lessico e in genere oscura. Questa la critica ricorrente alla sua prosa. Ma, come accennato, il tutto è un mero pretesto per una ricerca altra. I personaggi – per lo più individui particolari: psichiatri, chimici, illusionisti – sono funzioni narrative in grado di evocare ben più che semplici modelli umani.
Stato del fegato: il soprannaturaleVisionario e metafisico.Il sovrannaturale dilaga da ogni fessura. Si insinua a poco a poco in una realtà straniante, sempre in bilico, tra psicosi, case di cura e vicoli notturni. Piega la realtà ai propri dettami, rivelando il volto altro delle cose.
Causa della morte: la sintesiProsa ai massimi livelli. Una voce unica e personale, che porta avanti la propria poetica e ricerca incurante di mode, manifesti, correnti.
Profilo dell'ospiteIan Delacroix è da diversi anni tra i protagonisti nell’underground letterario dark-horror italiano, che l’ha visto collaborare in qualità di redattore e articolista con diversi tra i maggiori siti di genere (The Gate - il Cancello, Scheletri, LaTelaNera) e con la rivista Necro. Lavora anche come editor e traduttore freelance. Esordisce con la raccolta di poesie Erato Svelata nel 2004; nel 2007 escono autoprodotte due sue raccolte di racconti: (De) Composizione di Viole ed Epifanie. Con Edizioni XII pubblica nel 2007 la raccolta di racconti Abattoir ed è tra gli autori delle raccolte TaroT - Ludus Hermeticus (2007) e Archetipi (Edizioni XII 2009). Nel 2010 ha contribuito alla raccolta Carnevale (Edizioni XII) con la traduzione del racconto di Michael Laimo e con una cornice narrativa; il 2 novembre 2011 sarà in libreria il suo nuovo romanzo Il Grande Notturno (Edizioni XII)
Il LibroIl Grande Notturno (Edizioni XII)
Un’orda di topi invade Milano,schiere di non-morti emergono dalla metropolitana: è la Fine?
No, questo è soltanto l’Inizio. Là dove il crepuscolo piega a sé la luce, dove maledizioni gelide vivono un’eterna notte, si muovono leggende in grado di vincere la morte e di arrivare vicino a noi, nelle nostre strade, nei nostri incubi. Il destino della Bellezza è segnato: chi sopravvivrà al nuovo divenire del mondo? Chi saprà sottrarsi al tremendo e irresistibile invito del Grande Notturno?
La quiete caotica di Milano viene sconvolta dall’invasione di miriadi di topi: per risolvere il maligno problema interviene un personaggio inquietante, dotato di un carisma perverso e ammaliante, capace di un potere al di là di ogni immaginazione. La sua vendetta porterà gli incubi umani a livelli insostenibili: egli verrà a mostrare quanto la paura possa farsi realtà e rendersi manifesta in luoghi a noi familiari, magari seduta accanto a noi su un vagone della metropolitana, o nascosta nella musica di una notte maledetta.
Dentro una storia che attraversa continenti e secoli, che trasforma l’eternità in un singulto d’amore, conosceremo un personaggio pericoloso e struggente, che calca le sue orme crepuscolari a perseguire un solo scopo, l’unico che gli permette di non soccombere alla Vita: nutrirsi di Bellezza.
Il romanzo inizia con un invasione di zombi, che fuoriescono dalla metropolitana di Milano. L'invasione cessa tutto d'un tratto e gli zombi ritornano nelle gallerie della metropolitana. Un gruppo di superstiti, dopo aver visto i propri amici morire, decide di scendere nel sottosuolo e di indagare.
Il tema principale è quello dell'ossessione, in varie forme. Ossessione intesa anche come ricerca della bellezza, nell'arte, nel mondo, ma bellezza che si scopre effimera e non del tutto appagante
Scheda del libro
Il Grande Notturno di Ian Delacroix - Incipit
Il funesto demiurgo
La discordanza delle dita di Giulia.
La danza dei suoi polpastrelli.
I miei occhi hanno visto la carneficina.
Passo dopo passo, la galleria muta in maniera appena percettibile. La corrente che soffia all’altezza delle gambe e, ormai, Giordano non sente quasi più, sembra accentuarsi.C’è qualcos’altro. Impalpabile e indefinibile. È un’impressione che i sensi comunicano alla mente. Non dicono altro, e lui non riesce a risalire alla fonte.«Di qua», ordina Pietro, la pesante camicia a patchwork che ondeggia. Mostra ancora fresco sulla fronte il taglio procurato dagli zombi. La sua mole eccessiva non sembra infastidirlo nei movimenti, e Giordano si chiede come faccia ad apparire così sicuro.Il gruppo lo raggiunge lungo la banchina.Ciascuno di loro ha di volta in volta preso l’iniziativa in quel peregrinare ansioso e frenetico nel sottosuolo della città, dopo l’invasione. Tranne Giulia: è sempre rimasta in disparte, a combattere i propri demoni personali.Giordano è il primo a seguire la sagoma imponente attraverso il passaggio, e si deve chinare anche lui, la torcia elettrica puntata sul lerciume che invade il terreno. Tutti ne hanno una. Il lasciapassare per la desolazione, come hanno preso a chiamarla.Da circa mezz’ora si stanno muovendo là sotto, come scarafaggi in cerca di cibo. Sino a prova contraria, però, sono stati loro a costituire l’alimentazione per la piaga che è apparsa dal sottosuolo quella mattina.Il respiro affannato si confonde al cigolio lontano di metallo e a un ritmico gocciolare d’acqua. Si direbbe un rubinetto che perde, ma non ci sono sanitari lì, dove non giunge mai la luce del sole.Avanzano ancora, finché l’oscurità sembra inghiottirli.Dopo una ventina di metri la galleria giunge a un bivio. La banchina segue la linea dei binari, mentre uno spiraglio devia dalla linea metropolitana e s’intuisce sulla destra.
Ian Delacroix - Il Grande Notturno - Edizioni XII in libreria dal 2 novembre 2011