Per non restare senza regole, ho deciso che le due rubriche del blog (UnLibroUnFilm e Autori dal Sol Levante) diventeranno bimestrali e alternate, nel senso che un mese ne faccio una e il mese successivo l'altra.
Spero così di riuscire a essere più regolare, ma non vi prometto nulla.
Questo mese ci occupiamo della sensei Kazuya Minekura.
Classe 1975, il suo nome è in realtà uno pseudonimo. E' un po' avvolta nel mistero, nel senso che non si sa come si chiami realmente e inoltre in rete non si trovano sue foto, ma solo ritratti superdeformed come questo:
Questo è il suo blog, ovviamente in giapponese ma pieno di tante belle immagini:
Kazuya Minekura
Parliamo ora delle sue opere.
La più famosa è senza dubbio Saiyuki,con cui ha esordito nel 1998.
Saiyuki è la traduzione giapponese di Viaggio in Occidente, solo che la Minekura lo scrive con un kanjii differente, e così in realtà siginifica "leggenda del demone dell'illusione".
I protagonisti sono quattro: un monaco Sanzo, che equivale al monaco della storia originale; Son Goku, cioè il re scimmia, che nel manga è rappresentato come un bambino dalla forza gigantesca; e poi Cho Hakkai (il demone fluviale) e Sha Gojyo (il maiale).
Il mondo dove vivono, il Tenjiku, è stato attraversato da un anomalia che ha fatto rivoltare i demoni contro gli umani; così i quattro vengono incaricati dagli Dei di mettersi in viaggio verso ovest per scoprire le orgini dell'anomalia.
Il manga è suddiviso in diverse serie. La prima è "Gensomaden Saiyuki", cui fa seguito "Saiyuki Reload", "Saiyuki reload blast" e "Saiyuki Ibun". Le utime due sono state interrotte per i problemi di salute dell'autrice e sono ancora inedite in Italia (il resto è stato pubblicato da Dynit). In mezzo s'infila "Saiyuki Gaiden", un prequel ambientato cinquecento anni prima nel mondo degli Dei.
Inoltre dal maga è stato tratto un anime e vari OAV.
L'altra opera (tutt'ora in corso) di Kazuya Minekura è Wild Adapter, di cui sono usciti solo 6 volumi (pubblicati in italia da J-pop).
La storia è ambientata a Tokyo ai giorni nostri e i protagonisti sono due ragazzi, Kubota Makoto e Tokito Minoru, le cui vite sono legate in maniera misteriosa a una nuova droga chiamata Wild Adapter (WA in gergo), che dona una forza mostruosa ma trasforma il corpo facendo spuntare peli e artigli.
Kubota è un giovane yakuza ribelle; ha accolto in casa Tokito dopo averlo trovato in in un vicolo. Tokito porta sul corpo i segni inequivocabili dell'utilizzo del WA, ma purtroppo ha del tutto perso la memoria.
Il punto di forza di Kazuya Minekura sono i personaggi, splendidamente costruiti.
A ciò si affiancano i dialoghi, mai scontati, sempre profondi, in grado di suscitare molte emozioni.
Non è la sagra dell'ottimismo; tutti sono "belli e dannati", ma hanno comunque una caratteristica che li aiuta ad andare avanti. I vari rapporti sono spesso caratterizzati da ambiguità.
Ai momenti più drammatici si alternano scene umoristiche per smorzare la tensione.
Parlando del tratto dell'autrice, si può dire che è molto caratteristico, tanto è vero che una sua opera si riconosce subito.