Autunno

Da Sergio Celle

Foglia di Ginko

Cielo di casa mia

...autunno, stagione di mesto abbandono, di quieta riflessione e poetiche rimembranze; dolce è immedesimarsi in una foglia che a terra cade leggera, come s'una soffice nube un pensiero, quando di te vive la solitudine...
Foglie d’autunno

Nubi del mio cielo

Foglie di quercia

...Amore, perché ti sei vestito? La grazia e l’eleganza è nella tua naturale nudità. Non mi riferisco a quella graziosa eleganza di ricercata fattura che in un individuo altro non è, se non l’istinto dell’abito che gli cade a pennello. Chi non possiede più o meno, il gusto e il dono di vestirsi assecondando le virtù del suo essere?Io alludo a un’eleganza più raffinata, capace di adattare le maniere alla finezza dello spirito, alla sua dignità e orgoglio, più che un bel vestito per il corpo. Questo è un di più che fa da cornice a un bel quadro. L’eleganza che si distingue, l’eleganza disinvolta, vestita della grazia nella bellezza, quella che non s’impara perché spontanea, perché naturale, perché respira dell’aria che fa della mia la mia stagione, la stessa che oggi respirate voi, quiete foglie d’autunno. In questo plumbeo giorno, dove la bruma bussa alla pelle, dove il cielo è vestito d'un grigio elegante, che di grazia disinvolta fa da letto a nubi soffuse e compiaciute d' incestuosi amplessi, io vi miro nel vostro caduco incedere, silenti foglie d’autunno; vi miro rapito nel vostro cadere tacita onda alla terra, passi leggeri d’artista ebbro di tocchi dorati premurosamente deposti sulla tela della vita; amorevole vi osservo morire una dopo l’altra, una accanto all’altra, una sopra l’altra, come i secondi ai minuti, come le ore ai giorni, che insieme ricordano l’irrevocabile tempo d'un’altra stagione passata; e di questa, qui ed ora, foglia diversa s’adagia s’un’altra, lasciando al cielo infinite sfumature che dipingono l’anima dell’elegante grazia d’autunno, mentre di bellezza ingiallisce ancora una volta infinite zolle; placide foglie d’autunno, or già svestite di smeraldina veste, or già vestite di pallida ocra, or già vi novero una ad una, quando d’ambra e d’oro ricoprite una riva, quando di lei Amore, mi vesto di grazia ed eleganza… 

...nel deserto cortile dell’anima
il bacio d’una breve stagione
quando con occhi autunnali
sol’io ti rivesto d’ eterno...
 

...corto il tuo volo
autunno inatteso
lo spazio trafiggi
d’oro il silenzio...

...così tu sei passato
attraverso il respiro
destando assopite note
di vecchi canti sognati...

già la sera s’apprestanel cielo libero e cupoè l’inverno che già freme nell’ariainquieto di schiaffeggiare l’autunnoe intorno d’oro ogni colore si spegne
cade un’altra stagionesenza un sussultoun lamento una carezza
tacita passa sul rumore del mondofatto di ore vuote di minutisecondi d’istanti senza oblio
vorrei gridare per darti un baciogrande infinitoda lasciar orfano il cieloda far precipitare una dopo l’altrale stelle di questo vuoto che schiaccia
e a menon più melancoliaper dimenticare l’autunno
...con l'Autunno chiudo la tetralogia delle stagioni, ringraziando l'amato A.Vivaldi, per avermi ispirato con le sue splendide melodie...