Con l’arrivo dell’Autunno tornano anche le ricorrenze di ogni anno come la caccia e le gite nei boschi.
Si va per boschi alla ricerca di castagne da far cuocere nel calderone oppure i più ghiotti, vanno in cerca tartufi e di funghi.
Vi mostro in proposito sette tipi di funghi, dalle sembianze veramente particolari, in cui potreste imbattervi.
Vista la lunghezza dell’articolo, ho deciso di suddividerlo in due parti. Di seguito mostro solo i primi 3 tipi di funghi. Il seguito sarà pubblicato domani! Buona lettura.
- Un fungo fragola e panna: Hydnellum peckii
Questo fungo nasce nei boschi di conifere e rilascia le proprie spore grazie agli aculei simili a denti che pendono dalla parte inferiore. Non commestibile, coriaceo ed indigesto. Il liquido rosso del fungo è di sapore amaro, molto cattivo.
- Il fungo aragosta: Hypomyces lactifluorum
L’Hypomyces lactifluorum è un fungo appartenente alla famiglia degli Ascomycota, che parassita la Russula brevipes o i funghi appartenenti al genere Lactarius. L’ospite è sfruttato per riprodurre le proprie spore e viene trasformato completamente: le lamelle vengono distrutte e la sua carne, mentre all’interno rimane bianca, assume all’esterno un colore arancio acceso. Proprio per questo in inglese viene chiamato “lobster mushroom”, ovvero “fungo aragosta”.
Funghi Lobster sono commestibili e vengono venduti comunemente in alcuni grandi negozi di alimentari.
- Il fungo con la zanzariera: Phallus indusiatus
Il Fallus indusiatus, che in inglese prende il nome di “fungo bambù”, appartiene alla famiglia delle Phallaceae. Lo caratterizzano un cappello conico a forma di campanello e un reticolo bianco che scende fino a terra, simile al pizzo delicato di una gonna.
Non è presente in Europa, ma lo si può incontrare nei terreni più ricchi dell’Asia, dell’America Settentrionale e Meridionale e dell’Africa.
È un fungo commestibile, ottimo da mangiare: viene spesso coltivato e utilizzato in Cina, anche nella preparazione dei piatti di alta cucina. È infatti ricco di proteine, fibre alimentari e carboidrati e ha proprietà antiossidanti e antimicrobiche. Storicamente è documentato il suo utilizzo nella medicina cinese già a partire dal VII secolo dC.
(fonte: http://www.nationalgeographic.it)