Autunno sul Lago di Garda: silenzio, bellezza e malinconia

Creato il 16 dicembre 2013 da Nonsoloturisti @viaggiatori

L’inverno (o l’autunno ormai alla fine) mettono sempre una veste di malinconia addosso a quelli che sono luoghi tipici della bella stagione.

Non a caso, il mare d’inverno è uno di quei luoghi che richiamano alla nostra mente momenti pensierosi e forse tristi. Nemmeno il lago è esente da questo luogo comune anche se, secondo me, ci sono alcune differenze.

Me ne sono accorta qualche giorno fa a Torbole che, più che malinconica, sembrava una città fantasma. Sono arrivata lì perché mi trovavo a Rovereto per Il Natale dei Popoli e, avendo già visto molte volte la città trentina, mi sono detta “perché no, il Garda è qui a due passi”.

In effetti, tra Torbole e Rovereto ci sono meno di 20 chilometri e, d’inverno, la strada si percorre davvero in poco tempo.

Il Lago di Garda l’altro giorno sembrava quasi irreale da quanto bello e silenzioso fosse. Torbole non si smentisce nemmeno con la stagione fredda e il vento forte non mancava mai. Chi non c’era, invece, erano i tanti surfisti o wind-surfisti che, con l’arrivo della primavera, tornano a popolare le acque sempre fredde del lago più grande d’Italia.

Un pomeriggio a passeggiare per le vie deserte di questo paesino trentino aiuta a pensare e a stupirsi di fronte a una natura che sembra assopita, ma che non perde mai l’occasione di mostrarsi in tutta la sua bellezza.

Il bello di godersi il Garda solitario è anche il poter apprezzare il suo profilo senza troppe barche, vele e persone in mezzo. Un tramonto da queste parti, in questi giorni freddi, è qualcosa che porta via il cuore.

Torbole è un paesino, giustamente, dormiente in questi giorni. È come una persona che si riposa dopo aver lavorato in modo intenso per tutto il resto dell’anno.

Torbole respira e pensa ma non resta con le mani in mano.

Una delle cose che mi ha sorpreso è stato trovare, appeso alla porta di molti esercizi commerciali, una lista con tutti i turni di apertura invernale dei negozi, ristoranti, alberghi e bar della zona. Già mi immagino la faccia di un qualche viaggiatore che approda qui per caso e si stente sperduto perché non c’è nessuna anima in giro!

Io, l’altro giorno, mi sono un po’ sentita in bilico tra la bellezza di essere lì quasi da sola e il fatto di dire “ma è tutto chiuso”. Ci ha pensato poi il lago a rincuorarmi, a farmi sentire la benvenuta, a farmi capire che avevo fatto la scelta giusta per quel pomeriggio chiaro e pieno di vento.

Viaggiare è un fatto personale e non mi stancherò mai di dirlo, ma andare a passare un po’ di tempo in un luogo fuori dalla sua stagione o momento tipo è qualcosa che destabilizza e insegna. E viaggiare, per me, è anche questo.

Dove si trova Torbole?


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