Sabato scorso anche Pì e il Socio sono convolati.
Abbiamo assistito al loro matrimonio, con una carica emotiva ancora superiore a quella già intensa che spetta a questo tipo di cerimonie.
Con Pi e il Socio, in un anno di preparazione al matrimonio abbiamo condiviso tanto….forse tutto….
Siamo arrivati alle stesse tappe con le stesse emozioni… positive o negative che esse fossero…. sfinimento, trepidazione, stanchezza, ansia, esaltazione, speranza, gioia.
Ad ogni modo passando insieme da questa centrifuga di sentimenti è passato un anno e il grande giorno non è mancato all’appuntamento: sabato scorso il loro e a distanza di sette giorni ci sarà il nostro.
Il matrimonio di Pì e del Socio per noi, quindi , ha significato molto.
Loro erano bellissimi. Lo so, io sono di parte, ma giudicate anche voi dalle foto e ditemi che non ho ragione.
La giornata è stata di un caldo eccezionale, che se potessi contrattare io con il Signore per una giornata uguale per sabato prossimo mi impegnerei l’attrezzatura fotografica di Fab. Che mi frega tanto è roba sua.
Tutto è stato ordinato. E’ scivolato sereno come da copione, a dimostrazione che dietro c’era un’impeccabile organizzazione.
Cosa porto con me di quella giornata?
La consapevolezza che dietro ai vestiti lussuosi, ai gioielli sfavillanti, al trucco perfetto, alle acconciature ineccepibile c’erano i nostri amici di sempre… e li si riconosceva dai piccoli gesti, dalle smorfie buffe nei momenti di pausa, dalle battute sussurrate tra una pietanza e un’altra.
Cosa avrei rubato alla loro cerimonia, per portarla alla mia?
Senza ombra di dubbio la VELATIO, di cui non conoscevo l’esistenza. Per chi come me ne ignorava l’usanza, la velatio è un rito antico, con cui la benedizione finale degli sposi viene fatta sotto un velo rosso tenuto all’estremità dai genitori dello sposo e della sposa.
Il velo in realtà può essere bianco come simbolo di purezza o rosso simbolo dello Spirito Santo.
E’ un gesto semplice, ma molto suggestivo. Giudicate voi!