Hanno
fatto così anche con Berlusconi, per vent’anni, e non è servito a niente. Avranno
imparato la lezione, uno pensa. Macché, anche stavolta pensano che a far perdere
consensi a un demagogo possa bastare il riuscire a coglierlo in contraddizione
con se stesso, dar prova che non sia uomo di parola, che non mantenga le
promesse, che cambi idea con la disinvoltura con cui una puttana passa da
cliente a cliente. Così con Renzi: twittava #enricostaisereno e due minuti dopo se
lo inculava, diceva che le Europee non fossero un test per il governo e ora fa
il gradasso come se quel 40,8% l’avesse preso alle Politiche, prometteva
miracoli nei primi cento giorni e ora ne pretende mille, diceva che l’art. 18
fosse un problema posto solo nel dibattito mediatico e ora lo mette al centro
del Jobs act…. Come se il paese avesse bisogno di un galantuomo a Palazzo
Chigi.
È che questi lodevolissimi spulciatori di bestioni sono sentimentalmente
democratici, convinti che alla gente faccia difetto solo la memoria. Magari. È che
alla gente fa difetto pure la memoria, ma soprattutto la buona coscienza. Ha
bisogno di un millantatore in cui credere, qualcuno che incarni i suoi stessi difetti
con l’autocompiacimento di chi li sappia vantarli come pregi, esaltandoli a carattere
nazionale. Mente? Lo farà a fin di bene, per mobilitare le forze della
speranza. Imbroglia? E chi non lo fa? Ma è possibile che mai nessuno noti nelle movenze, nei toni e nelle smorfie di questi Uomini della Provvidenza le stesse movenze, gli stessi toni e le stesse smorfie di chi applaude loro? Di questa gente sono semplicemente il medium. Fosse bastato rammentare a questa gente la
promessa di un milione di posti di lavoro e il meno tasse per tutti, quanto
sarebbe durato Berlusconi? Volevano credergli, nessuno avrebbe potuto togliergli
la malia del feticcio, se non chi avesse trovato il modo di rubargliela.
Anticipo
l’obiezione: possibile che la gente sia tanto in malafede? Non tutta, solo la
maggioranza. Ed è una maggioranza che rimane salda attraverso i
decenni, forte come l’ignoranza quando è contenta di se stessa, compatta pure
quando i flussi elettorali la descrivono liquidissima, senza soluzione di continuità anche quando si divide in due schieramenti: è l’informe e anonimo
maggioritario inetto alla libertà e alla responsabilità. Perché un paese come
questo dovrebbe salvarsi dal fallimento? Non sarebbe giusto, via.
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