In passato pensavo che le avvertenze al lettore, quelle frasi del tipo Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale, avessero una loro utilità. Ciò era originato, com’è ovvio, dal timore di beccarmi delle querele. Poi ho maturato l’idea che i personaggi di un romanzo si riferiscono sempre a delle persone. Nel senso che in una finzione romanzesca è finto il mondo che si rappresenta, ma è pur sempre un mondo. E allo stesso modo sono finte le persone che abitano quel mondo, ma sono pur sempre delle persone. Quindi perché ricordare al lettore che la realtà romanzesca non coincide con la realtà storica? È come se al cinema, prima dell’inizio del film, trovassimo scritto: Si ricorda che questo è uno schermo, quel treno non potrà mai arrivarvi addosso.
Un’espressione che va forte nel lessico delle avvertenze contemporanee è: “Ci scusiamo per il disagio arrecato”. Non che vada forte il bisogno di porgere delle scuse. Va forte il disagio arrecato.