Lascio volentieri a lui la penna "virtuale"!
Francè
"Il pianeta motocross ed in particolare quello a stelle e strisce è stato da sempre più avanti di quello europeo. Moda, tendenze, mercato e visibilità ai massimi livelli perché se è pur vero che oltreoceano corrono i più forti piloti del pianeta, i marchi di settori ne percepiscono l’enorme potenziale in quanto a visibilità e profitti.
Non è da meno quello dell’abbigliamento protettivo, settore che più di qualsiasi altro ha creato tendenze stravolgendo per certi versi le mode dell’epoca. Marchi americani storici quali Fox, JT e MSR videro minacciato il monopolio a partire dalla seconda metà degli anni ’80 da un brand italiano in rapida ascesa gestita dalla famiglia Zago. Parliamo di AXO con sede a Ospedaletto d’Istrana, zona molto prolifica per il settore ove trovano sede altri brand leggendari quali Alpinestars, Sidi, Gaerne, Dainese e tanti altri…Ma per capire quali fossero i bisogni dei piloti, i trend che nascevano negli States serviva pensarla all’americana e quindi quale cosa migliore se non creare una ulteriore sede distaccata in California, stato in cui il Supercross la fa da padrone?
E’ cosi che pertanto nasce AXO America con sede in Valencia, in California appunto, la quale pur mantenendo saldi i contatti con la casa madre, progetta, sviluppa e realizza abbigliamento da motocross secondo le più recenti tendenze cosi da diventare il marchio principale e più in vista dell’intero settore tale da guadagnarsi la stima e l’apprezzamento di quasi il 90% dei piloti e addetti ai settori. La seconda metà degli anni ’80 è caratterizzata da livree monocromatiche o bicolore, un po’ asfittifiche ma che facevano pendant con le livree delle case ufficiali. Non è quindi infrequente vedere completi bianco/rossi indossati dai piloti ufficiali Yamaha, o bianco verdi per Kawasaki, integralmente rossi per Honda e giallo/blu per Suzuki.
E’ tuttavia sul finire del decennio che AXO rompe gli schemi creando nuove linee con abbinamenti cromatici decisamente fuori dal comune.Colori fluo, vistosi e coloratissimi ma soprattutto in linea con le nuove tendenze “pop” e new age del Supercross americano. Anche le case costruttrici cambiano rotta con nuovi modelli, sempre più sofisticati e ricercati sia sulle finiture che sull’estetica.Le Honda abbandonano il rosso orange per introdurre il Nuclear Red, le Yamaha cambiano il rosso con il fucsia o il turchese, le Suzuki integralmente gialle e le Kawasaki aggiungono tocchi di viola al classico verde.
E’ cosi che AXO inizia a dominare il mercato con completi che non fanno solo della ricerca grafica e di colori i punti di forza ma anche della qualità e delle finiture. Le maglie in tessuto Tactel Aquator, i guanti con le protezioni termoplastiche sul dorso, il palmo in Clarino e il polso in Neoprene, i pantaloni in Nylon con rinforzi in Kevlar Stretch prodotti in Finlandia (Sinisalo?), chiusure micrometriche ai fianchi, protezioni termoplastiche e serigrafie in sublimazione sul tessuto in Nylon rendono i completi Axo all’avanguardia del settore. Non sono da meno le leggendarie pettorine Pentagon, le fasce lombari Axis Belt, gli stivali RC e RC2 in Kevlar che tagliano i ponti con il passato traghettando i vecchi stivali a fibbie verso le nuove fibbie micrometriche e protezioni antibruciatura in Kevlar, i caschi in Kevlar e Carbonio in fibra Kevlar/Matrix…sono solo alcune delle novità che Axo introdusse sul mercato oltreoceano dominando di fatto l’intera scena fuoristradistica dell’epoca.
Piloti del calibro di McGrath, Stanton, Leisk, Kehoe, Bradshaw, Henry, e ancora Larocco, Dehoop, Lusk, per non parlare di piloti europei del calibro di Puzar che hanno accresciuto la visibilità del marchio veneto in terra americana ed europea. Indimenticabili i completi del team Honda Peak Performance-Pro Circuit, tra i più belli in assoluto.
I marchi concorrenti non stanno a guardare e la rapida reazione di Fox fa si che Axo perda alcuni dei principali testimonial come McGrath e successivamente Stanton, le stelle più brillanti del motocross. Da li è ascesa del brand di Foothill Ranch a danno del marchio veneto che si vede cosi graduamente ridimensionare il mercato fino a lasciare definitivamente il mercato.
Solo recentemente il marchio d’Istrana è tornato in auge vestendo il pluricampione del mondo di motocross Tony Cairoli ma sebbene vesta una leggenda vivente, i fasti che il marchio veneto visse nei primi anni 90 sembrano lontani."Sebastiano Modica
Foto: Facebook (The Motocross Vault)