Secondo il rapporto stillato dall’Ong statunitense Human Rights Watch in occasione delle elezioni che si terranno il prossimo 9 ottobre in Azerbaigian, nel paese si sta attuando una forte repressione contro la libertà di espressione e di stampa principalmente ai danni dei giornalisti ed intellettuali che hanno manifestato opinioni critiche nei confronti del presidente uscente, Ilham Aliyev, al potere dal 2003 e che punta ad essere rieletto per il terzo mandato consecutivo dopo che il padre, Heydar Aliyev, in seguito ad un colpo di stato aveva guidato la nazione dal 1993 per i dieci anni successivi.
Nelle cento pagine della relazione di Hrw sono documentati i casi di ben 39 giornalisti ed attivisti che, solo nell’ultimo anno e mezzo, hanno subito intimidazioni o che in certi casi sono stati anche arrestati in seguito all’aver espresso opinioni negative su Aliyev o sul suo operato.
Secondo l’organizzazione americana sarebbero state varate dal governo di Baku leggi ad hoc per limitare la libertà di parola, alle quali si aggiungerebbero sentenze ai danni di oppositori basate su accuse e prove fasulle; nel rapporto si legge infatti: “Il numero degli arresti, l’adozione di nuove dure leggi e gli ampi sforzi del governo per fermare e impedire pacifiche proteste pubbliche, indicano una ferma volontà di schiacciare l’attivismo nel paese”.
Pochi giorni fa inoltre la commissione elettorale azera, sulla base della sua doppia cittadinanza (azera e russa), ha respinto la candidatura del premio Oscar Rustam Ibragimbekov (sostituito con lo storico Jamil Hasanli) che era il principale candidato dell’opposizione e il più pericoloso avversario del presidente in carica, l’unico che probabilmente avrebbe rischiato di minacciare la ventennale gestione familiare Aliyev della nazione.
Azerbaigian. Giornalisti arrestati: minacciano la ventennale gestione familiare Aliyev
Creato il 02 settembre 2013 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPotrebbero interessarti anche :
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