Aziende italiane e connessioni veloci

Da B2corporate @b2corporate
Che il digital divide in Italia sia ancora una triste realtà non è una notizia nuova per nessuno. Ma forse nel mondo dell'impresa la mancanza di un massimo accettabile nella velocità delle connessioni si sente ancora di più.

Sempre più aziende, infatti, necessitano di una connessione superveloce, che nel nostro Paese significa 100 Mbps: un servizio che al momento è garantito da Fastweb in varie città italiane e solo a Milano per gli altri operatori (Telecom Italia, Infostrada e Vodafone).
E dire che servirebbe eccome: l'82,6% degli utenti con partita Iva oggi sceglie di attivare una linea Adsl o una a fibra ottica con velocità di 20 Mbps, la massima disponibile nella grande maggioranza delle città italiane. Ci si affida agli speed test, come quello ideato da SosTariffe.it che individua anche l’operatore più veloce nella zona di residenza, nella speranza di trovare l'operatore migliore per l'area di riferimento, ma la verità è che la competitività delle imprese italiane continua ad accumulare un grave handicap, perdendo terreno rispetto alle più moderne società del resto del mondo.
Nelle aziende del resto d'Europa, degli USA e dell'Asia ora tutto è sul cloud e negli spazi condivisi, a cui è necessario accedere con connessioni performanti sia un download che in upload; le nuovo potenzialità delle conference call per quanto riguarda la qualità audio e video richiedono tecnologie avanzate; la digitalizzazione di documenti di un certo peso (pensiamo per esempio ai filmati) non può prescindere da un'infrastruttura adeguata.
La conclusione rischia di essere sempre la stessa: è sempre più ineludibile la necessità di un intervento massiccio per la banda larga da parte delle autorità e degli operatori telefonici.
Articolo a cura di SOStariffe.it

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