Il femminicidio è ormai una piaga sociale dura da sconfiggere. Nel nostro Paese, una donna viene uccisa ogni due giorni, spesso la mano che arma il killer è quella della gelosia, di un amore malato, di un sentimento non corrisposto. Se non si muore si viene perseguitate, c’è lo stalking, il mobbing e quanto altro. Ogni volta che una donna muore, muore una parte della società.
Quando si parla di femminicidio il colpevole è sempre l’uomo, difficilmente ci si interroga sul ruolo della società, dell’educazione, della famiglia e della donna stessa.
Maria Franca Marceddu, portavoce di Azione Civile Sardegna dichiara: “ Le donne sono uccise quotidianamente all’interno delle relazioni famigliari e amorose. Il dato è così evidente che è bene evitare di tace.” Per Marceddu è necessario “Mettere in discussione tutti i ruoli, a partire da quello della famiglia così come è ed analizzare il rapporto uomo donna , problema centrale mai sfiorato in nessuna discussione intorno al femminicidio”.
E’ necessario che le donne si ribellino a qualsiasi genere di sottomissione familiare ed affettiva. Azione Civile si impegna sin da oggi a sostenere qualsiasi forma di lotta atta a migliorare la situazione delle donne ponendosi a fianco di tutte coloro che scelgono di non essere anche vittime del loro stesso silenzio.
Con questa nota, Azione Civile tutta, si stringe attorno alla comunità ferita di Villacidro ed in particolare modo alla famiglia, ai parenti, agli amici tutti di Marta Deligia
Ufficio Stampa Azione Civile Sardegna