#azonzotour - rubrica di racconti di viaggio
Firenze: testo e foto a cura di Serena Baronchelli
“La porti un bacione a Firenze… la ci ha tanti anni, eppure
la ‘un invecchia mai” cantava Spadaro tantissimi anni fa. Nulla di più vero
potrebbe essere detto della città toscana. Tornarci dopo anni lascia
quell’impalpabile impressione di non essersene mai andati. Le statistiche
secondo cui molte storie d’amore si sono consolidate sulle rive dell’Arno non
possono mentire: fare una passeggiata sulle rive dell’Arno e non sentirsi
almeno un pizzico più felici della vita è davvero impossibile.
Il Ponte Vecchio è sempre lì, immutabile nei secoli, a
dominare quelle acque in cui “si specchia il firmamento”. Firenze, però, non è
solo questo: è anche e soprattutto la culla dell’arte. Storia, colori, forme,
ricordi, sperimentazioni, affreschi, marmi: tutto convive e coesiste ravvicinato.
In tutto questo splendore però, una pecca c’è: accedere ai
musei fiorentini non è affatto facile. Piazza della Signoria, ore 12. Il tempo incerto ma senza
pioggia, invoglia a riscoprire l'arte. E’ gara a chi scatta il miglior selfie vicino alla copia del
David di Michelangelo. Le gradinate della Loggia dei Lanzi brulicano di turisti,
per buona parte russi o giapponesi, che consumano panini e bibite.“Vogliamo visitare la Galleria degli Uffizi – racconta una
coppia di Roma – ma la coda ci ha scoraggiato: l’attesa è di circa un’ora e
mezza. A pancia piena riusciremo ad affrontarla meglio”.
Da qualche tempo è stata istituita la Firenze
Card, una carta prepagata che permette l’ingresso in oltre 30 musei
fiorentini in 3 giorni al costo di 50 euro. Nella Card sono compresi i costi di
prenotazione e l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. Tutto molto bello ma
volendo antipaticamente fare “i conti della serva”, occorre ammettere che il
costo dei biglietti d’ingresso per ogni museo supera raramente i 10 euro e che
la questione trasporti riveste un’importanza marginale. Quindi la Firenze Card
non ha gran che senso…
Il centro storico di Firenze, in effetti, non è poi così
grande: visitare questa città è bello anche per la possibilità che si ha di
passeggiare lungo le sue vie, scoprendo scorci di opere d’arte, piazzette
e mercati caratteristici.
L’ospitalità dei ristoratori fa sentire gli avventori tutti amici
al punto che davanti a un piatto di tagliolini al tartufo qualcuno si lascia
andare a una lamentela accorata: “Piazza San Jacopino è cambiata – ammette un
anziano signore – da un annetto è un andirivieni di spacciatori e tizi poco
raccomandabili. Le scritte sgradevoli sui muri, poi, si sprecano”. Verrebbe da pensare con un pizzico di amarezza che anche la
culla dell’arte non sia poi così diversa da Pavia dove i problemi di
microcriminalità sono all'ordine del giorno. Ma bastano cento scalini e arrivare
in cima a piazzale Michelangelo per avere la rivelazione di una vista mozzafiato.
Basta un attimo e tutto torna al proprio posto: Firenze, città romantica e mai
vecchia fa bella mostra di sé e dei piccoli problemi “non ti curar di loro…”