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Azzerata la Regione Lazio. Si rivota. Il pesce di nome Pierfy scarica la Polverini.

Creato il 25 settembre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Azzerata la Regione Lazio. Si rivota. Il pesce di nome Pierfy scarica la Polverini.
Il complimento più bello glielo ha fatto quel gran pezzo di galantuomo fascista che si chiama Francesco Er DuxStorace: “Cacasotto”, ha detto in perfetto francese all’ex sindacalista nera. Perché secondo lui, Renatina doveva resistere a tutti i costi, all’insegna e per rispetto del vecchio motto dei Figli della Lupa: “Boia chi molla”. I fascisti sono fatti così, gran pezzi d’uomini con il mito delle palle, qualunque esse siano, fisiche o di un moschetto fanno sempre il fascista perfetto. Stavolta però le palle non sono bastate alla Spolverini che, in una affollata e commovente conferenza stampa ha detto: “Ce ne andiamo da persone pulite e i farabutti a casa ce li mando io”, mostrando la mascella volitiva che fa tanto balcone di Piazza Venezia. Meno aplomb hanno dimostrato gli uomini (si fa per dire) del suo staff che, come spesso accade, se la sono presa con una telecamera notoriamente meno pericolosa di Fiorito-Batman, e soprattutto dotata di un fisico decisamente più sfilato dell’ex capogruppo del Pdl. “Che te pensi che nun c’ho er coraggio de spaccatte la faccia?”, ha detto il fascista in fasce Pietro Giovanni Zoroddu (capo di gabinetto di Renatina) al povero giornalista Dario Prestigiacomo dell’agenzia Vista. Che volete farci, i fascisti spintonano, sputano, insultano, tirano calci, schiaffi, pugni, minacciano con lo sguardo assatanato e le mani sudate chi non la pensa come loro, ma solo dopo aver appurato che fisicamente sono inferiori perché i neri, per chi non lo sa, si reputano anche intelligenti, poverini! Finisce così, con il pesce Pierfy che da democristiano di ferro ha pensato fino alla fine come comportarsi, il regno di Renatina in Regione Lazio, un regno voluto fortemente da Santa Madre Chiesa Cattolica d’Oltretevere e da una pseudo coalizione di sinistra che nel regno Vaticano presenta una mangiapreti e a sindaco di Roma l’inguardabile Cicciobello Rutelli, per la serie “a noi vincere non piace, governare costa troppa fatica”. Non poteva non farsi sentire la voce suadente e molto ingentilita del cardinale Bagnasco, capo dei vescovi italiani. Ha approfittato dello scandalo della Regione Lazio per dire tre cose. La prima: “Scandali inaccettabili. Via dalle liste politici chiacchierati”, a meno che le chiacchiere non si possano contestualizzare. La seconda: “Avanti con il governo Monti”, come se gli italiani ordinassero al Papa di eleggere Paperon de’ Paperoni presidente della Cei. E la terza, decisamente più incisiva delle altre due: “Il registro delle coppie di fatto avrà conseguenze nefaste”, che non c’entrava una mazza con quanto accaduto. A meno che, Fiorito e la Polverini...

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