Shotaro è dotato di un grande potere, replica le capacità delle creature di cui possiede le ossa. Ha fatto una promessa: rimanere per sempre amico di Emine. Tutti e due sono “pagliacci”,
Uniti da una grande amicizia ma separati da una maledizione, se non rispettassero il vincolo che li imbriglia perderebbero qualcosa d’importante, quel valore che li lega dall’infanzia. Da qui ha inizio un’avventura in cui i due protagonisti, affiancati da variegati compagni ed alleati, si cercano per sfidarsi, affrontando minacce e pericoli: una factory che sotto mentite spoglie vuole conquistare il mondo, una congrega di pagliacci dai misteriosi scopi, la società comune, fatta di gente ordinaria spaventata e diffidente verso questi esseri dotati di pericolosi poteri.
Come in ogni buon manga, la trama diventa un pretesto per raccontare una morale molto più significativa di quanto non paia ad una prima visione. I personaggi, con i loro modi, poteri e convinzioni, sono rappresentazioni allegoriche che ci permettono di cogliere vividamente gli elementi portanti della storia, affrontano i fantasmi del proprio passato, questioni irrisolte superate le quali riacquistano fiducia in sé e negli altri ritrovando il senso dell’amicizia.
B-ichi è l’opera d’esordio di Atsushi Ohkubo, già conosciuto grazie a Soul Eater.
Un manga che miscela, ammiccando senza però mai cadere nel citazionismo gratuito, elementi di grandi fumetti di adesso e del passato. Stravaganze cittadine alla Dr. Slump & Arale, eroi che ricordano Goku o Naruto, un pot-pourri strano e curioso valorizzato da uno stile grafico di richiamo gotico, dal tratto pulito e forme spigolose ed accentuate. Grande attenzione alla cura dei personaggi, il loro look, i capelli, accessori ed abbigliamento: nulla è lasciato al caso.
Le scene d’azione sono dinamiche e coinvolgenti, le gag umoristiche sono divertenti e demenziali. A volte la scelta dei retini, l’esasperazione del tratto nelle linee cinetiche e l’invadenza di alcune scritte onomatopeiche,
Inoltre i dialoghi sembrano sopperire, in alcuni casi, alla mancanza di fantasia con un torrente di parolacce e stupidaggini ripetute in maniera compulsiva. Nulla di preoccupante, comunque, per un fumetto che nel complesso risulta godibile e divertente. Curiosi anche alcuni inside joke in cui l’autore non disdegna di esprimere i propri gusti musicali.
Quattro volumi, di cui si potrebbe presagire tranquillamente un seguito, proposti per la collana J-pop della BD edizioni, con simpatiche sovracoperte. Un manga coinvolgente consigliato come buona lettura d’evasione.
Abbiamo parlato di:
B-Ichi
Atsushi Ohkubo
Traduzione di Daniela Guarino
JPOP, 2012, 4 volumi
192 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,80€
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