Bab Shaytan

Creato il 24 settembre 2014 da Straker

Quando si intende condannare il crudele sistema produttivo che soggioga quasi tutto il pianeta si usa il termine “neo-liberismo”. Neo-liberismo? Magari! Se veramente fosse un modello che si richiama almeno in una certa misura al liberismo con i suoi vantaggi e limiti, gli artigiani e gli imprenditori sarebbero liberi di produrre e di investire in un quadro di agile concorrenza, di costante miglioramento dell’offerta per acquisire sempre nuove fette di mercato.
Non è così. Pochissime corporations dominano il mercato globale in un regime di oligopolio o di monopolio che è l’esatto contrario della libera iniziativa. Aggiungiamo tutte le soffocanti vessazioni dello Stato-Leviatano (scadenze, tasse esose, agenzie fiscali, partita I.V.A., studi di settore...) e del liberismo non resta neppure una pallida ombra.
Uno dei mali maggiori della nostra società è l’ipocrisia che impasta ed imbelletta la lingua: non abbiamo il coraggio di usare le parole aderenti alle cose. Anche chi denuncia le innumerevoli scelleratezze delle multinazionali e degli apparati mutua i vocaboli coniati dai media di regime. La sua denuncia perde così di vigoria e di mordente.
E’ il caso pure di “neo-con” (neo-conservatori): con questo lessema sono stati designati dei criminali statunitensi fautori di una politica aggressiva e machiavellica. Dove sarebbero i valori della conservazione, condivisibili o no, ma che sono comunque ideali? I cosiddetti neo-con dovrebbero essere i paladini di principi quali l’amor di patria, il senso etico, la famiglia, la religione etc., mentre sono dei volgari banditi senza scrupoli.
In verità il mondo in cui ci siamo intrappolati è un turpe, abominevole connubio tra il più feroce capitalismo ed il Socing descritto da Orwell in “1984”. La distopia è reale, granitica. Eppure non si riesce ancora a rendere l’idea, se non definiamo l’establishment come perfettamente satanico. Satanico è non solo sinonimo di maleficentissimo e di iniquo, ma soprattutto di capovolto. Tutto è sovvertito, rovesciato: la verità è contraffatta nella lurida menzogna, la morale è pervertita nel laidume, la bellezza deformata nell’orrore, la cultura scolorita nell’ignoranza. La corruzione non è la ruggine che attacca l’integrità, ma infezione sistemica.
Il consorzio “umano” si regge sullo squilibrio ed è raro imbattersi ancora in qualcosa di decoroso. E’ addirittura un miracolo trovare qualcuno, essendo quasi tutta l’umanità ottenebrata, che riconosca ed apprezzi la dignità.

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