Natale è passato. Un altro, imprevedibile Natale. E sì, perché se si conoscesse il futuro, quello che ci aspetta, chissà come ci comporteremmo. Se e Ma. Due parole che odio, ma che uso spesso. Nonostante la forte, impietosa idiosincrasia.
E invece forse l’hai ritenuto poco adeguato, come scambio. O forse avevi già fatto indigestione nel tuo peregrinare di camino in camino. Non so. Però, caro Babbo Natale, di fare lo sgambetto a Veronica, ieri, potevi anche evitarcelo! Chè di guai la piccola ne aveva già passati, tra serate e nottate con febbrone da cavallo e facciate dritte nei letti di turno. Bernoccoli e lividi. Altro che fortuna e gloria.
E così, grazie al tuo maledetto sgambetto, i dentini anziché portarli li hai rotti. Grazie tante, caro Babbo Natale. Va bene così. Tanto continueranno a crescere e poi li cambierà. Nessun rancore, amici come prima.
Sappi però, caro Babbo Natale, che il prossimo anno ti aspetterà una bella sorpresa, anzi di più! Un bel cespuglio di agrifoglio in piena fioritura nel camino, per un’accoglienza pungente. Un bel piatto di confetti (Falqui) al posto dei dolcetti. E un abbonamento annuale a La Settimana Enigmistica, così, tanto per tenere allenata la mente e ricordarti che, spesso, chi la fa, l’aspetti.
E prega che le tue renne volino veloci come il vento verso il bagno più vicino: il mio sarà chiuso a doppia mandata e tu non potrai aspettare più di tanto.
Buon anno eh?!