Baby Face Willette - Mo' Roc

Creato il 18 marzo 2016 da Tonypop


Argo Records -LP 739 - 5/64
  1. Mo-Roc
  2. Bantu Penda
  3. Dad's Theme
  4. But Not For Me
  5. Misty
  6. Unseen And Unknown
  7. Zip Five
  8. Sight In Darkness

La storia di Roosvelt “Babyface” Willette è una di quelle storie che oggi giorno, in piena era internet e  con un eccesso di informazioni, non si potrebbero più verificare visto che ancora oggi si sa poco della sua vita al di fuori delle registrazioni effettuate. La biografia di Willette è piena di notizie frammentarie e poco verificate, di certo si sa che dal 1961 al 1965 ha prodotto una serie di Lp (per la Blue Note e per la Argo) eccezionali, che rendono Baby Face Willette uno degli ”assi” del Hammond B3. Nato nel 1933, non è chiaro se a New Orleans o a Little Rock- nelle note di copertina del disco c'è scritto Little Rock, suona il piano nel solito circuito del Gospel dove pare abbia effettuato anche parecchi tour, si sposta a Chicago e si specializza nel suono dell’ organo. Su alcuni forum per collezionisti di musica Jazz si parla di un paio di 45 giri per la Vee Jay incisi tra il 1955 ed il 1956. Nel 1958 si trasferisce a New York, ed entra in contatto con la Blue Note, prima partecipa a delle session con Lou Donaldson e Grant Green e poi incide due lp solisti per la stessa etichetta “Face to Face” e “Stop and Listen” nel 1960. Passa alla Argo (piccola etichetta storica del Jazz ) e nel 1964 pubblica due Lp “Mo’Rock” e “Behind the ball 8”. Il sound deve molto al grande Jimmy Smith ma anche alle sue radici gospel costruite durante la gioventù. In “Mo-rock" (titolo che deriva dal Chicago's Morrocan Village, locale dove suonanva nel 1964) è accompagnato da Ben White alla chitarra e da Eugene Bass alla batteria, il disco (inferiore però al successivo per la Argo) è un bel esempio di puro Groove Hammond, un lavoro che presenta un paio di brani davvero geniali e gli altri che sono dei  perfetti esercizi di stile, tanto per darci un tono e citare Queneau,  La title track è, come accennato, davvero un brano geniale, super ritmico con un groove Hammond pazzesco. Ancora un  brano ritmico in "Zip Five" altro brano originale del Lp e altro pezzo forte del disco.
In "Bantu Penda " invece chitarra e organo duettano alla grande così come in "Sight in Darkness".
Due brani non originali presenti nel lp: il classico "But not for me" di Gershwin e il brano di apertura della B side "Misty" qui a metà tra jazz , improvvisazione e un tocco di "space- sound".
Da citare infine "Unseen and Unknow" dove l'urlo iniziale di una fantomatica strega africana viene compensato dalle armonie del brano. Nello stesso anno Babyface Willette (soprannome dovuto ai suoi lineamenti giovanili e degno di un gangster del periodo di Al Capone) incise “Behind the ball 8”, mentre “Mo-Rock” è di maggio 1964, il successivo è di Novembre. Da allora le notizie su di lui sono poche e confuse. Pare che si ritirò nella zona  sud di Chicago, dove suonò per qualche anno in alcuni locali come musicista residente.
Anche sulla sua morte si conosce pochissimo, è scomparso nel 1971, ma le notizie sono poche frammentarie e confuse.
Willette, nonostante la brevissima carriera e le poche incisioni discografiche, risulta essere uno hammondista di assoluto spessore e i suoi dischi sono molto ricercati fra i collezionisti.

Foto dellalabel di ARGO LP-739, copia originale


Baby Face Willette - "Mo-Roc" (sample)

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