Dopo così tanti anni ero pronto a reincontrarci. Non mi sarei perso dietro a frasi di circostanza o luoghi comuni: sono cose che si dicono per paura di parlare davvero di sè stessi, di cose vecchie, di sentimenti mai veramente sopiti. Una mia abitudine. Solo con te. Conoscendoti sapevo che non avresti mai tentennato e mi avrebbe fatto imbestialire. Ma stavolta ero calmo, si poteva sembrare due studenti in pausa dallo studio. Non sarei rimasto come un baccalà mentre tu avresti srotolato la cassetta dei tuoi ultimi anni, sicura di te. Non avresti tirato fuori l’erba del vicino o mezze stagioni. Eccoti. Potevo finalmente evitare di tornare a casa e scriverti un messaggio con le cose che non ero riuscito a dirti e aspettare una tua impossibile risposta. Sto per iniziare, ci sono. “Che tempo strano oggi”, mi fai. E io resto immobile. Mi hai fregato di nuovo. Ma forse non sarò io quello che tornerà a casa e vorrà scrivere un messaggio. O forse, sempre e comunque, sì. Baccalà.
Playlist aggiornata, grazie Glen Philips perché non riuscivo a trovare una canzone decente per questo post! ;)