Dando un'occhiata Oltremanica dove da pochi giorni si sono conclusi Premier e Pro12, ecco una veloce lista che comprende Chris Robshaw, Ben Morgan, Toby Faletau e Sam Warburton. Due inglesi: Robshaw è il capitano degli Harlequins e dell'Inghilterra di Stuart Lancaster, mentre Morgan nel 2012/13 vestirà i colori del Gloucester dopo diverse stagioni agli Scarlets e proseguirà - glielo auguriamo sinceramente - a fare a sportellate con la nazionale inglese. Warburton guida la truppa di Warren Gatland nonostante gli inconvenienti: da quel rosso beccato in semifinale di RWC contro la Francia alla serie di guai fisici che in certi frangenti lo hanno costretto ad accomodarsi in panchina durante il 6 Nations - no problem, sull'altro lato della mischia c'è Dan Lydiate. Faletau, se valesse il senno del poi, sarebbe la causa logica per la quale il conteso Morgan ha optato per l'Inghilterra: in realtà sono decollati in contemporanea al Mondiale. La scelta col cuore dell'inglese è in effetti anche un po' di cervello: il rugby inglese ama ancora gli skipper massicci, alla Thomas Waldrom.
Volando nell'Irlanda di Jamie Heaslip e Stephen Ferris, si segnala Shane Jennings del Leinster: non per rendere omaggio alla squadra campione d'Europa per due volta di fila, ma perché il ragazzo a 31 anni sta attraversando un interessante momento di forma e mostrato abilità complete. Domenica, nella finale di Pro12 persa contro gli Ospreys, ha sguainato il piede destro e messo in luce competenze balistiche mica male. Più giovane di lui è David Denton, classe 90, gregario di quell'Edimburgo che è corsa fino alle semifinali di Heineken Cup facendo lo scalpo al Tolosa ai quarti e utilizzato sia come terza che come seconda linea nella Scozia di coach Andy Robinson.Esplosività nelle gambe, total rugby, abilità e rapidità nel passaggio e nell'off load, mani educate: alle terze linee non è richiesto solamente di placcare bene e placcare duro, di andare a caccia di ovali nelle ruck. Ripassando nella memoria alcuni incontri visti di recente, si sdoppiano: o si vedono guerreggiare nell'area del breakdown o al largo, trequarti aggiunti, ma proprio al largo, dove assicurare accelerate e sfruttando l'ipotesi dei missmatch con avversari più gracili (ipotesi remote, piuttosto si confida nella scarsa inclinazione alla fase difensiva). E' accaduto con Robshaw contro i Tigers e con Ferris in finale di HCup, con esiti diversi: tenuti lontani dalle fasi di contesa perché non fossero assorbiti e gli venisse quindi impedito di dare apporto nel gioco allargato. E abilità nel finalizzare sotto porta, alla Nick Williams. L'anno prossimo le isole britanniche vanno in Australia per il tour dei Lions: any suggestions?