CARI LETTORI COMMENTATE QUESTO ARTICOLO PER VINCERE UNA DELLE 6 COPIE OMAGGIO DEI DUE ROMANZI MESSI GENTILMENTE A DISPOSIZIONE DA MAMMA EDITORE.
L'Editor parla di...
...Miele Nero di Alice Winchester
L’editing di Miele nero all’inizio è stato una passeggiata, la scrittura era fluida e brillante. Con dettagli e atmosfere di quelle che mi divertono. C’era solo qualche possessivo pleonastico e alcuni aggettivi da eliminare. Cominciava con un orfanotrofio, pieno di bambini e retto da una buffa signora. Giunta al momento clou quando lui e lei finalmente si avvicinano, non ne avevo mai abbastanza e ricordo di aver sollecitato la Winchester in piena notte di mandarmi i capitoli successivi.
BOOKTRAILER
...Ombra di Velluto di Lyna Ring
L’esperienza di editing di Lyna Ring può definirsi ottimale. Quando Lyna si è affacciata ai Docks della Bloody Roses Secret Society, il suo libro era bell’e finito, in teoria pronto per le stampe. Ricordo che lo ricevetti in word, che ne lessi un paio di pagine e decisi di impaginarmelo e stamparlo in formato libro per potermelo godere. Avevo già capito che mi avrebbe preso. Strano per un YA, però la Ring aveva quel modo di farti sentire immerso in una vita credibilmente normale che non potevo non rimanere invischiata. E infatti…
La scrittura era piana e cristallina senza una ridondanza. La Ring è stata un fenomeno di velocità nel fare gli interventi richiesti, capiva al volo ed eseguiva… tutto fino al taglio di cui dicevo. Lì si è innescato il classico braccio di ferro e devo dir che Lyna è davvero un osso duro. È un imprenditrice e si sente. È stato un incontro Camusso/Marcegaglia e, come sempre accade, alla fine ci siamo incontrate a metà strada.
BOOKTRAILER
PER LE LETTRICI & I LETTORI, ECCO I DUE FANTASTICI SEGNALIBRI DEDICATI A QUESTI NUOVI ROMANZI, CHE NON DOVETE LASCIARVI SFUGGIRE MI RACCOMANDO!
INTERVISTA ALLE BLOODY ROSES 1. Carissime, benvenute nel mio blog e grazie per aver accettato il mio invito per una chiaccherata a proposito del vostro gruppo e dei vostri romanzi in occasione del blog tour per i nuovi romanzi Miele Nero e Ombra di Velluto.
Violet Folgorata: Ti rovineremo, sarai sommersa di chiacchiere.
Margaret Gaiottina: Saltellando tra un forum e l’altro, ho incontrato ragazze frizzanti e pronte a mettersi in gioco, non suscettibili soprattutto!
Violet: Leggasi, “ballandoci sui cabbasisi”.
Margaret: I cabbasisi miei, vorrai dire.
Michaela Dooley: Il nostro gruppo... Bè, ci siamo conosciute per caso, su "edward&bellaitalian forum". Ai tempi Gaiottina e Folgorata erano alle prese con le loro prime storie che poi sono diventate rispettivamente ''La sedicesima notte'' e ''Moonlight Rainbow''... Ma, quando ci siamo conosciute, nessuna sapeva cosa sarebbe accaduto e quale grande occasione si sarebbe prospettata per ognuna di noi! Le prime versioni di entrambe le due storie erano appena terminate ed io ero alle prese con i primi capitoli di quello che sarebbe diventato ''Raining Stars" quando Mamma editori disse che avremmo potuto pubblicare! Lì per lì mi è sembrato assurdo. Cioè. Noi! "comuni mortali" pubblicare un libro! Inaudito! Ed invece, poi da lì, nel curare i primi due libri usciti, il nostro è diventato un vero e proprio gruppo. Eravamo solo 5 allora... Folgorata, Gaiottina, Gothika, Nereide ed io.
Lyna Ring: Ho conosciuto le altre perché ho spedito il mio romanzo alla Mamma editori che lo ha proposto alle Bloodies, che ci lavorassero insieme per pubblicarlo.
Alice Winchester: Mi sono aggregata a questo gruppo un anno fa, e tutto è cominciato per me dalla scoperta del libro di Gaiottina, "La sedicesima notte". Di lì lei mi ha introdotta nel mondo delle Bloody e ho conosciuto le altre, la familiarità con loro è scoppiata da subito, a volte internet fa davvero magie, sono nate bellissime amicizie.
3. Vi va di svelarci alcuni retroscena del vostro gruppo? Quante siete? Quali ruoli svolgete in questo gruppo tutto al femminile?
Lyna Ring: Siamo una settantina di bloodies, ma non tutte partecipano attivamente.
Giusy De Nicolo: Il mio ruolo? Direi di feldmaresciallo della grammatica, Torquemada della consecutio temporum e parodizzatrice ufficiosa.
Margaret: Il gruppo si è andato allargando e Folgo è una coordinatrice nata, anche se personalmente possiedo uno spirito contestatore che mi impedisce di accettare supinamente ciò che mi viene detto! Il risultato è che spesso scatta la “baruffa letteraria” su copertine, quarte di copertina, frasi salienti, suddivisione dei capitoli, pseudonimi e roba simile.
Giusy De Nicolo: “Baruffa letteraria” mi sembra un grazioso eufemismo.
Violet: Esempio. Voglio far sposare Ethan in kilt… Ne è venuta fuori una guerra! Margaret diceva: “Nooo” fa ridere! E io: “Ma sotto il kilt, Margi, non portano niente!” E lei: “Ma con i calzettoni!” E io: “No, gli metto gli stivali…” Poi alla fine è andata in palla per la Gabaldon e adesso secondo me fa mettere il kilt anche al moroso. Altra menata è nata sul “quid” cioè quel qualcosa che decreta il grande successo di un romanzo… È stato un delirio.
Fanny Goldrose: Il fatto è che non svolgiamo ruoli esclusivi ma ne ricopriamo diversi a seconda delle esigenze di lettura, editing, critica e struttura.
4. Perchè avete scelto di pubblicare sotto pseudonimo? In futuro non vi piacerebbe pubblicare con il vostro nome stampato bello in grande in copertina?
Giusy De Nicolò: Io ho pubblicato col mio nome ma in futuro potrei anche scegliere uno pseudonimo. È un gioco divertente.
Violet: Ipocrita. Se volevi restare attaccata al tuo nome con le unghie e con i denti! Adesso “Tangerine”, hai detto… e “Tangerine” sia!… Alessandra, ci siamo scannate su ‘sto fatto.
Lyna Ring: Lo pseudonimo è una scelta del gruppo e soprattutto di Folgorata che è democratica come Hitler. Certo che mi piacerebbe pubblicare con il mio nome!
Violet: Ecco, che ti dicevo?!
Margaret: Lo pseudonimo per me nasce dall’esigenza di proteggere la mia vita privata dalle inesorabili occhiate lascive di chi scopre che sei scrittrice erotica in ambienti nei quali non si sa neppure concretamente come si declini una scrittura del genere. L’erotismo narrativo femminile è molto più soft di come lo immaginino i maschi.
Alice Winchester: Lo pseudonimo è stata una mia scelta, in realtà, era una cosa che mi divertiva, qualcosa che mi ha fatto sorridere all'idea. Ho scelto personalmente il nome, e l'ho fatto secondo una mio particolare preferenza :-) Per un futuro non chiedo niente, il fatto di averne pubblicato uno è un dono già immenso, momentaneamente mi godo questo pensiero.
Michaela Dooley: Se non ricordo male, pensammo che dei nomi ''inglesi'' attirassero più attenzione rispetto a dei nomi italiani. È una delle tante teorie sull'acchiappo... che ci hanno tenute notti sveglie!
Violet: In pratica se vedi una copertina a video, o su uno scaffale, e ci vedi trovi su un nome italiano manco la guardi. Ma noi non bariamo: non mettiamo traduttori finti o biografie immaginarie. Vogliamo soltanto far a prendere in mano il libro al lettore quel tanto che basta perché arrivi a leggersi la quarta di copertina.
Fanny Goldrose: Qualcuna, come me, ha già pubblicato con il proprio nome.
Margaret: Il mistero fa parte di noi, le nostre facce sono pressochè sconosciute. Quando mi metto davanti al PC e divento Margaret Gaiottina per scrivere e parlare con i lettori mi sento di vivere in un grande gioco.
Alice: Mistero? Davvero? Lo so adesso, giuro. Se diamo questa idea la cosa mi esalta hihihihhi
Violet: Sai cosa, Alessandra? Lo scrittore è uno dei personaggi della storia. Io, per lo meno, da lettrice me lo immagino così. Aghata Christie non ce la immaginiamo come una signora inglese esperta di veleni che potremmo incontrare sull’Orient Express? Il fatto è che “l’effetto Moccia” è terribile. Quando ho visto che l’autore di tutte quelle storie di ragazzini era cicciotto, pelato e non più giovanissimo… Secondo me sarebbe stato meglio che lui mantenesse il mistero. Non sto dicendo che noi saremmo una delusione, anzi non sapete che vi perdete! Per esempio Fanny è molto simile, sia fisicamente che psicologicamente alle sue protagoniste femminili… Diciamo che io sono un po’ Lady Endora Blake ex Campbell… la cinquantenne diventata vampira e fuori di testa, Margaret Gaiottina, conosciuta dal vivo, è un gatto fatto e finito. Un gatto egizio, immobile come l’eternità, che ti sega con lo sguardo laser. Michi, cioè la Dooley, non l’ho mai vista, De Nicolò sembra ahinoi più perbene delle cose che scrive. Ha un animo pulp rock che sa ’l cavolo come le sia cresciuto dentro con quegli occhi azzurri ed enormi come televisori! Alice e Lyna ancora non le ho mai incontrate.
6. Sappiamo quanto sia difficile per un autore italiano pubblicare e farsi conoscere dal pubblico. Quali sono le vostre considerazioni in merito al panorama editoriale legato agli scrittori italiani emergenti? Con tanto impegno siete riuscte a portare i vostri romanzi al maggior numero possibile di lettrici nonostante le difficoltà che ovviamente hanno quasi tutti gli scrittori italiani ai primi romanzi. Quali sono stati i vostri sforzi per far avvenire ciò? Quali sono gli obiettivi che vi prefiggete per il futuro?
Violet: Beh a giudicare dal numero di lettori che hanno a scaffale i libri di Margaret non sono poi pochi quelli che abbiamo raggiunto. Basta confrontare quei numeri con quelli di tanti autori stranieri di fantasy… Devono ancora scatenarsi del tutto sull’Alba della Chimera, che è veramente bellissimo, e so che Miele Nero di Alice sta avendo recensioni, una migliore dell’altra. Comunque gran parte di tutto questo è nato dall’affetto con cui ci hanno seguito fin dall’inizio blog come il tuo e poi dal passaparola sui vari forum.
DeNicolò: La prima considerazione sugli emergenti in Italia riguarda la brutta pratica della pubblicazione con contributo. Credo che oltre a inondare il mercato di prodotti poco curati o scadenti, abbia spezzato le gambe e i sogni a parecchi giovani scrittori con un buon potenziale. Produrre una storia meritevole di pubblicazione è un lavoraccio, bellissimo e affascinante ma sempre un lavoraccio, che parte con il primo abbozzo di trama e arriva alla limatura dello stile. Ovviamente, il progetto è cercare di farlo sempre meglio.
Margaret: “Autore Esordiente” è un’etichetta antipatica e sinonimo di fregatura possibile. Il mio/nostro sforzo è quello di dare dignità a chi non ha mezzi fantasmagorici per promuoversi. Anche perché dietro i nostri romanzi c’è uno studio preparatorio che chi non è del mestiere non immagina neppure. Un lavoro nel senso vero, di professionalità. Ad ogni uscita cresciamo un po’. Le lettrici avvertono tutto questo e anche le redazioni dei blog, come il vostro. Vedo infatti che sempre più, avvvengono due cose apparentemente in contraddizione: ci danno più spazio, parlano di noi e, insieme, diventano più severi e sinceri nelle loro recensioni, perdendo quello scrupolo a far male che si ha nei confronti dello scrittore nazionale.
Alice: Io, al contrario, mi sento onorata a sentirmi definire "scrittrice emergente". E non lo dico per modestia, lo sono davvero. Ho avuto un colpo di fortuna, mi sono ritrovata nel posto giusto al momento giusto, ebbene sì. Ma riconosco che il panorama editoriale italiano sembra voler investire poco sui giovani scrittori. Ed è un peccato. Il lavoro che c'è stato dietro a "Miele nero" è stato grosso. Folgorata avrà i brividi al solo ricordo. Abbiamo fatti più di "alcuni sforzi", diciamo che abbiamo vivisezionato la trama da cima a fondo, era necessario. A volte è spiacevole non arrivare mai a un'idea che piaccia, spesso ti dici "ora la smetto", ma quando lo vedi davvero pubblicato e senti i commenti positivi, non ti ricordi più della fatica che fai fatto. Questo almeno per me :-) Per il futuro ho un'idea, ma ora mi godo questo momento.
7. Siete un gruppo affiatato di scrittrici che si aiutano a vicenda durante la stesura dei vostri romanzi. Volete spiegarci come vi organizzate solitamente insieme? Come collaborate assieme alla ricerca della "storia perfetta"? Ad ora siete soddisfatte dei risultati ottenuti?
Dooley: La storia perfetta. Di sicuro tutto nasce da un'idea. Un'idea che solo chi intende scrivere quella storia può avere. Ecco, da quella idea, si discute una effettiva trama. Da lì, si parte con la stesura. I primi capitoli verranno letti da tutte le Bloodies... è come una sorta di "test"... in cui si valuta di tutto, da quello che noi chiamiamo "acchiappo del lettore", alle eventuali sviste grammaticali. Alla sintassi. In questa fase, collaborano tutte le Bloodies. Poi, quando la storia è oramai "andata", inizia la fase ''pre-pubblicazione'', anche lì, ci vuole una grossa collaborazione!
Fanny Goldrose: L'organizzazione è semplice e complessa nel contempo. Ognuna di noi formula la proposta e stende lo scheletro della storia, lasciando poi che le altre ne giudichino le difficoltà di realizzazione, i punti forti e quelli deboli. Ogni romanzo viene letto, rivisto ed editato passo passo. I risultati? Si può sempre migliorare.
Margaret: Io sono una di quelle che fa più fatica ad accettare commenti negativi. Insomma difendo il mio “bimbo” a spada tratta! Però so anche apprezzare le critiche vere. Insomma è come se fosse un primo impatto col pubblico anche se questo pubblico è molto ristretto.
De Nicolò: Se siamo soddisfatte dei risultati? È troppo presto, c'è ancora tanta strada da percorrere.
Violet: Fintanto che un mio libro non se lo comperano in 30 mila persone, non una di meno, non sono soddisfatta per niente! Scherziamo? Vogliamo anche noi comprarci il depilatore di Ruby.
De Nicolò: Appena lo avrò capito, mi guarderò bene dal condividerlo.
Goldrose: Amore, mistero, velocità e infrangere le regole.
Violet: Noi lo abbiamo chiamato “quid”. Il successo di un romanzo dipende da quanto è originale il modo in cui s’incardina la questione caratteristica del genere narrativo cui il romanzo appartiene. Per esempio, la questione tipica del “romance” è: “l’amore impossibile”. La Meyer ha incardinato per prima tale questione sul rapporto tra un’umana e un vampiro. Ma si possono immaginare molte soluzioni diverse. Originalissima per esempio la visione del film “Inception”, che ha risposto in modo del tutto inedito alla questione: “come faccio a riconciliarmi con mia moglie morta?”. Posso dire in superanteprima che Apocalypse Kebab di J. Tangerine (romanzo di prossima uscita per Mamma Editore n.d. R.) sta sfidando le leggi antigravitazionali della narrativa: la protagonista è una che sfreccia sul motorino per consegnare kebab a domicilio... a Praga. Sta facendo una consegna quando davanti a lei nel centro di Praga si apre nella terra una voragine…
9. Quali sono le fasi che precedono una pubblicazione del vostro gruppo?
Margaret: La prima cosa è individuare cosa vuoi raccontare e a quale pubblico vuoi farlo. Poi segue la fabula, ovvero a grandi linee i fatti concatenati in rapporto causa-effetto, motivazioni dei personaggi e meccanismi e infine la trama vera a propria, cioè l’ordine di apparizione dei fatti nel romanzo. Fatta la trama essa va suddivisa in capitoli e ogni capitolo deve avere dentro di sé una struttura particolare. Ovvero deve essere articolato in modo da creare aspettative e far trattenere il fiato nei momenti giusti. Questa è la fase che precede la stesura e dura mesi!
Dooley: Poi, a lavoro finito, bisogna pensare alla copertina, al titolo, alle frasi da mettere in copertina ed in quarta di copertina....
10. Demoni, vampiri, licantropi e angeli. Le creature paranormali sono le protagoniste nei vostri romanzi. Per quale motivo questa scelta? Cosa vi attrae di queste figure soprannaturali? Il genere paranormal romance/urban fantasy è anche il genere che prediligete come letture?
Margaret: Io sì, leggo molto questo filone, almeno in questi ultimi anni. Credo che quello che ci attrae sia la fuga dalla realtà che questo genere ci consente: sognare un amore impossibile, proibito, pericoloso con una creatura sovrannaturale ci fa staccare col pensiero dai nostri doveri, dalle lavatrici da fare, dallo studio per il compito in classe di domani o dai panni da stirare.
Alice: Anch'io adoro il fantasy, lo ammetto. Lo prediligo perchè mi aiuta ad evadere dalla realtà, cose che cerco io stessa in un libro. Ho scritto così la storia che avrei sempre voluto leggere. Offre mille possibilità, è un mondo che non ti annoia mai, quello dei romance.
Dooley: Oh bè, io ultimamente ho cambiato totalmente genere. Mi dedico a saggi filo-politici. Se me lo avessero detto non ci avrei creduto nemmeno io!
Goldrose: Il paranormal romance/urban fantasy è certamente quello più ricco di possibilità. Si può spaziare, lasciar correre la fantasia.
De Nicolò: Io leggo urban fantasy, ma anche molti noir, mystery, gialli e horror.
Margaret: Era tutto scrupolosamente concordato per quanto riguarda il carattere, la fisicità e l’interiorità dei personaggi. Altrettanto posso dire per gli eventi, visto che i fatti narrati in “L’Alba della chimera” e “In una gelida rosa” si svolgono anche in contemporanea (ed è una gran figata leggerli uno appresso all’altro se mi passate l’espressione entusiasta!). Per altre situazioni spicciole sì, ognuno seguiva il proprio percorso mentale, ma quando fai una serie di romanzi in tandem bisogna essere molto rigorosi sulle parti comuni.
Dooley: Per quanto riguarda Raining, è stata una situazione un po' difficile da spiegare. Di sicuro tutto ha seguito ciò che avevo immaginato e scelto come trama. Tuttavia, essendo un prequel, non avrei mai potuto stravolgere il corso degli eventi. Ecco, potremmo dire che c'erano dei paletti. Che erano poi le esperienze più importanti su cui ovviamente tutta la saga ruotava. Attorno a quei paletti, abbiamo costruito ognuna di noi il proprio ''pezzo'' di storia. Assolutamente, questo fatto non ha inciso nella nostra libertà, anzi! Spesso confrontarsi tra noi ha aiutato!
12. In base a quali criteri decidete le autrici da pubblicare? Nel caso qualche donzella volesse pubblicare un romanzo e confrontarsi con altre scrittrici come potrebbe entrare a far parte del vostro gruppo?
De Nicolò: Perché solo donzelle? Attendiamo anche uomini coraggiosi! Basta iscriversi al forum docks.forumcommunity.net e proporre il proprio lavoro, che sarà letto e valutato. Per parte mia, il metro di misura è lo leggerei/non lo leggerei, ma a tutti cerchiamo di dare consigli utili per migliorare la qualità della scrittura.
Margaret: Bisogna postare un primo capitolo e fare una bozza di trama da mandare a Folgorata che è la nostra Master! E poi occorre essere disposti ai cambiamenti e a riflettere sul proprio scritto. Se si parte dall’idea di non cambiare poco o nulla del romanzo che si ha pronto nel cassetto, beh allora meglio cambiare gruppo di scrittura!
Dooley: Come accennavo su, il gruppo è aperto a tutti! A patto di mettersi in gioco, accettare consigli e critiche con lo stesso fervore e, soprattutto, condividere il ''tutti per uno uno per tutti'' di cui parlavo prima....
Alice: E' vero, tutte si devono aiutare, tutte ci dobbiamo leggere e consigliare. Se una persona accetta queste condizioni, è benvenuto nel gruppo!
Goldrose: Si pubblicano romanzi e non persone, quindi ciò che viene valutata è la storia. Vengono pubblicati i romanzi che meritano di finire fra le mani di un lettore. Per entrare a far parte del gruppo bisogna mettersi in gioco, presentarsi sul forum, iscriversi, proporre la propria opera e, soprattutto, bisogna essere disponibili e dispostie a ricevere critiche, costruttive, consigli e anche un "no".
13. Approfitto di questa intervista per chiedervi dei vostri progetti futuri. Quali altre neo-scrittrici potremo conoscere nel corso del 2011? Ci sarà un ritorno dei Rochester oppure di una serie nata dal fantastico duetto Margaret Gaiottina/Violet Folgorata?
Violet: Beh intanto due parole sui fantastici Miele nero di Alices Winchester e Ombra di Velluto di Lyna Ring che sono appena usciti! Dai commenti delle prime lettrici ciò che colpisce di Miele Nero è Gabriel che ha sangue nero e quando assume una certa pozione le vene scure disegnano come un tatuaggio sul suo torace. Quando lancia coltelli a petto nudo nella tensione del circo, non ce n’è per nessuno. Ciò che invece colpisce di Ombra di Velluto è il realismo delle piccole cose, sembra davvero di essere lì e ci si immedesima tantissimo. Per questo l’irruzione dello straordinario diventa tanto appassionante. Quanto ai Rochester, si avviano a diventare Guardiani e li lasciamo transitare in pace in questa fase spirituale. Il fatto è che stiamo andando oltre il romance puntando molto sul thiriller, il mystery, le storie di crescita. Ma Gaiottina, non si è liberata di me e viceversa: croce e delizia. Sta sbomballandomi con il suo prossimo “Un nido di terra per la donna cristallo” titolo provvisorio. Una storia che è semplicemente geniale: roba di morti, cimiteri, occhi color tabacco e pelle che profuma di cedro… Portinai con la mania dell’antico Egitto di Apocalypse Kebab di J. Tangerine abbiamo già parlato. Poi abbiamo in cantiere il giallo di Edward Punch, “La fantasia dello scarafaggio” e poi il mio “La casa degli orologi danza-ombre” che non so quando potrò iniziare. C’è ancora un bel manoscritto di Weirde, che tu conosci Alessandra, e che non so che pseudonimo adotterà e se vorrà apportare alla trama le modifiche che le abbiamo richiesto… E poi ancora una detective molto, ma molto dura… Margaret: A giorni inizierò con il primo capitolo e devo dire che sento una certa emozione dentro!
Ring: Personalmente ho bisogno di un po' di riposo ma sto già scrivendo il seguito di Ombra di Velluto. Sono ancora troppo legata a Cagliostro.
14. Grazie mille per essere state mie ospiti oggi! Vi va di aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Dooley: Un grosso grazie a voi, a Mamma Editori e a chi ci dà un'opportunità avvicinandosi a ''noi'' nelle librerie!
Goldrose: Un ringraziamento al vostro Blog per tutta l'attenzione che ci ha dedicato e un 'invito a continuare a seguirci con lo stesso interesse e la medesima curiosità.
Violet: Beh, intanto una parola sul fenomeno dei blog letterari in generale. Sono riusciti a compiere il miracolo, va detto! Riuscire a parlare di libri dalla parte di chi si diverte nel leggerli! Senza ricreare il solito salotto formale dedicato al narcisismo degli autori e di chi li recensisce. Ma il gusto di sognare dove rimane in questi cerimoniali stantii? Diario dei pensieri persi, Sognando e leggendo, l’Atelier dei libri, L’arte dello scrivere, Una passione ed oltre, Romanticamente Fantasy, The Book Lover parlano delle storie libresche per quello che sono: sogni collettivi che divertono e creano un senso di comunità.
CONTINUATE A LEGGERE SU ROMANTICAMENTE FANTASY