Bagatelle per un massacro – Louis-Ferdinand Celine

Creato il 22 gennaio 2016 da Maxscorda @MaxScorda

22 gennaio 2016 Lascia un commento

Ricordo ancora la storia che la maestra ci racconto’ sul muro dove qualcuno scrisse la parola "LIBERTA’" e tutti gli sforzi del potere di cancellarlo scrivendoci sopra o incidendo le lettere a martellate, altro non poterono che evidenziare  parola e idea annessa. Ecco, avrei letto "Bagatelle per un massacro" fosse solo perche’ in Italia non c’e’, non e’ distribuito, non e’ contemplato lo si possa leggere. Qualcuno dira’ che non esiste la censura, perche’ ti raccontano che e’ un problema di diritti, che in fondo lo si compra tra gli usati, persino che c’e’ il PDF ma non passiamo per fessi: la censura in Occidente non e’ proibire, e’ non parlare, non pubblicizzare, non diffondere, piu’ semplicemente ignorare. Qualcuno potra’ parlare di diritti, di cause editoriali ma il risultato non cambia: il libro non c’e’, non lo si trova neppure per errore in qualche libreria, figuriamoci se i grandi media ne parlano, percio’ in una nazione dove una persona su due non legge un libro che uno, significa censura. Paranoia?
Forse eppure per coincidenza e’ la stessa paranoia di Celine contro un sistema politico ed economico che dirige e controlla solo certe informazioni e non altre. E’ un sistema che aiuta alcune realta’, qualche personaggio, incentiva una certa economia, dirige i gusti e le scelte delle persone, di popoli interi. Talvolta scatena guerre, piu’ di frequente rivoluzioni e ogni volta troviamo dietro la stessa regia, una regia sionista. Sionista non semita, non confondiamo perche’ c’e’ molto interesse attorno al mescolare le due cose, fa comodo far passare l’antisionismo per antisemitismo. Celine pago’ l’antisionismo col carcere e l’esilio la colpa di non essere dalla parte dei vincitori del secondo conflitto mondiale, cosi’ come pago’ per tutta la vita cio’ che puntualmente descrive in "Bagatelle per un massacro" libro che ricordiamo e ricordiamolo bene, e’ del 1937 e per nessuna ragione al mondo si puo’ far passare per accondiscendente con quanto il regime nazista fece agli ebrei. Nelle pagine lucide e affilate non c’e’ traccia di antisemitismo, non per un momento auspica quanto avverra’ ma la denuncia e’ di tale lucidita’ che ancora oggi spiega il mondo nel quale viviamo, giustifica lo scollamento tra societa’ reale e grandi poteri, delinea alla perfezione l’esistenza di un’Europa che nessuno vuole, che nessuna ho votato, che sta massacrando popoli ed economie eppure ci comanda, spiega perche’ i cristiani possono essere sterminati fisicamente e moralmente, perche’ le sostituzioni etniche, perche’ la famiglia dal dopoguerra in avanti e’ l’istituzione da distruggere.
Ripeto, era il 1937 e qualcuno potrebbe pensare ad uno scrittorucolo rancoroso ma stiamo parlando di Celine, uno dei piu’ importanti scrittori del XX secolo e la sua invettiva non nasce solo da considerazioni personali, anzi per buona parte del testo snocciola numeri e fatti reali e concreti, rapporti nei quali si evince come in Francia ma il discorso si allarga a tutta Europa, Germania inclusa ovviamente, gli ebrei possedessero beni in percentuale molto molto ma molto maggiore rispetto la presenza sul territorio, come i giornali e i sistemi di spettacolo e informazione (Hollywood e giornali) fossero/sono in mani sioniste, dimostrando come questa gente era/e’ inserita nel tessuto politico e amministrativo ad esempio quanti pochi ebrei combatterono nella I Guerra Mondiale e quanti pochi abbiano perso la vita, senza parlare di banche e istituti di credito posseduti e gestiti. La politica poi, da Marx a Lenin e Trotskij il sionismo impera e impera  nel mondialismo cresciuto programmaticamente in un secolo sino alla distruzione sistematica e premeditata della cultura d’Occidente. Nemmeno e’ un caso che dopo ogni conflitto il potere degli ebrei aumentasse a dismisura e forse e’ ora di smettere di farsi raccontare che l’antisemitismo nazista fosse etnico e non economico.
Celine documenta, illustra e ripeto ancora e ancora, e’ il 1937, cita fatti e stralci agghiaccianti dal Talmud invitano a riflettere su un piano che mai nessun altro popolo nella storia ha portato avanti, uno schema preciso il cui compimento su allunga non in decenni ma in secoli di storia, tempi cosi’ dilatati da rendere impossibile l’identificazione ad uno sguardo poco attento e nel momento in cui qualcuno denuncia tutto questo, ecco bella e pronta l’accusa di antisemitismo -antisemitismo si badi bene- che prima ancora degli sviluppi della II Seconda Guerra Mondiale, veniva usato come un maglio per colpire gli oppositori.
Terrificante.
Non a caso l’introduzione e’ un articolo che Panorama pubblico’ negli anni 70 sui Rothschild, gente che da due secoli regge le sorti del mondo e su di loro non una riga oltre a bagatelle appunto. Serve aggiungere l’etnia?
Un libro realmente fondamentale per comprendere  storia e attualita’ e sapendo cosa cercare non e’ poi cosi’ difficile. Poi comunque e’ Celine, un Celine gigantesco a prescindere da tutto.
Un atto di liberta’ per chi non si accontenta di farsi raccontare il mondo, compresa la liberta’ di dissentire, prima pero’ serve leggere e magari rispondere ad una semplice domanda: e’ davvero una coincidenza il livore verso gli ebrei che si protrae nei secoli e in tante culture diverse?

"È un comandamento per ogni Ebreo sforzarsi di annientare tutto quanto riguarda la Chiesa cristiana e coloro che la servono. Cristo è il figlio di una Prostituta. Egli è Ben Pendera, cioè il figlio di una bestia lubrica."
Il Talmud

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