Queste politiche di Austerity in Grecia hanno comportato migliaia di licenziamenti, chiusura di radio e tv pubbliche, bambini denutriti, chiusura di ospedali pubblici, tanto è vero che la famosa organizzazione Medici Senza Frontiere ha aperto degli ospedali da campo, insomma una debacle incredibile che sta distruggendo la Grecia ed a nulla servono le scuse del Fondo Monetario Internazionale, che ha riconosciuto l’errore nell’imporre queste politiche così restrittive. In altri paesi, come la Spagna, il Portogallo e l’Irlanda questo tipo di politiche hanno avuto degli effetti nefasti in termini di crescit e sviluppo e quindi di occupazione. In Italia queste politiche, portate avanti da Monti e Letta con l’ausilio del Partito Democratico, di Forza Italia (appartenente al gruppo dei Popolari Europei guidati dalla Merkel), del Nuovo Centrodestra ed UDC (Popolari Europei), hanno comportato dei disastri economici notevoli e, come è sotto gli occhi di tutti, hanno fatto aumentare gli effetti sulla disoccupazione e sulla recessione galoppante.
Noi riteniamo che sia possibile un’altra politica economica in Europa, una politica economica che da un lato combatta gli sprechi, come le due sedi del Parlamento Europeo, dall’altro riesca a far ripartire l’economia del Vecchio Continente che non può essere governata dalla Germania a suo piacimento. Per dirla con le parole dello stesso Tsipras:”. È una lotta per il potere di cambiare la vita quotidiana della gente ordinaria. Per citare Aneurin Bevan, un vero social-democratico e il padre del Servizio Sanitario Nazionale Britannico, il potere per noi significa l’uso di un’azione collettiva con lo scopo di trasformare la società e innalzare tutti noi, insieme”.
L’Altra Europa con Tsipras insieme a tutte le altre forze europee che lo hanno candidato vogliono un’Europa davvero dei popoli e non delle lobby finanziarie e neo liberiste che hanno rovinato un’idea. l’Unione Europea è decaduta in un’oligarchica e anti-democratica industria al servizio delle banche, delle multinazionali e dei ricchi.
Bisogna cambiare la produzione industriale e renderla più rispettosa dell’ambiente e sostenibile, attraverso questi cambiamenti bisogna creare maggiore giustizia sociale e lavoro stabile.
Bisogna riformare le politiche sull’immigrazione in Europa, bisogna limare in maniera sensibile la differenza tra i guadagni e le prospettive dei paesi di origine degli immigrati e quelli dell’Unione Europea altrimenti continuerà ad aumentare l’immigrazione verso il vecchio Continente. Ci vuole una doppia solidarietà: “esterna, verso i paesi d’emigrazione, e interna, con un giusto collocamento geografico degli immigrati. In particolare, l’Unione Europea dovrebbe prendere l’iniziativa politica per una nuova relazione con questi paesi, migliorando l’assistenza allo sviluppo e la capacità per lo sviluppo endogeno con pace, democrazia e giustizia sociale. In parallelo, non si possono lasciare i paesi come l’Italia da soli, ma c’è bisogno di regolare l’accesso dei migranti ai Paesi Europei in maniera giusta e proporzionata.
Tutto questo va accompagnato ad una maggiore democratizzazione dell’Europa, bisogna restituire ai parlamenti nazionali maggiori poteri,bisogna sospendere gli articoli 6 e 7 della Regolazione (EU) 473/2013 (il secondo dei due pacchetti di atti legislativi nell’Eurozona) che danno alla Commissione Europea il diritto di controllare e modificare i budget nazionali prima dei Parlamenti nazionali.
Il programma per un’altra Europa si fonda su 10 punti:
-Fine delle politiche di Austerity che hanno provocato quasi 27 milioni di disoccupati nell’Unione Europea.
- Un New Deal europeo. L’Europa potrebbe e dovrebbe prendere in prestito denaro a basso interesse per finanziare un programma di ricostruzione economica focalizzato sull’impiego, sulla tecnologia e sull’infrastruttura. Gli Stati Uniti ce l’hanno fatta con un programma di investimenti massiccio ad uscire dalla crisi.
- Migliorare l’espansione dei prestiti alla piccola e media impresa colpite in maniera durissima dalla crisi e abbandonate a se stesse a tal punto che hanno dovuto chiudere non perché fuori dal mercato, ma perché non avevano più credito. Immaginiamo una Banca Centrale Europea capace di fornire prestiti alle banche a patto che queste facciano credito alle imprese.
- Sconfiggere la disoccupazione. Non c’è solo la disoccupazione giovanile che preoccupa, ma anche quella degli over 35.
- Sospensione del nuovo sistema fiscale europeo. Il pareggio di bilancio è un errore economico di grande rilevanza che impedisce politiche economiche espansive in momenti di crisi . L’Europa necessita di un sistema fiscale che assicuri la responsabilità fiscale sul medio termine e allo stesso tempo permetta agli stati membri di usare lo stimolo fiscale durante una recessione. Una politica modificata ciclicamente che esenti gli investimenti pubblici è necessaria.
-Una vera e propria banca europea che possa prestare denaro come ultima risorsa per gli stati-membri e non solo per le banche. I prestiti agli stati non dovrebbero dipendere da condizioni così restrittive da provocare il crollo dello stato (vedi Grecia).
-Aggiustamento macroeconomico: i paesi in surplus dovrebbero lavorare quanto i paesi in deficit per correggere il bilanciamento macroeconomico all’interno dell’Europa.
-Una Conferenza del Debito Europeo. Tale conferenza dovrebbe basarsi sui principi ispiratori dell’Accordo di Londra del 1953 che permise alla Germania di ricostruire dopo la guerra. Legava i tempi del pagamento all’abilità del Paese di ripagare, diluendoli su un periodo di 30 anni. Collegava il debito allo sviluppo economico, seguendo una implicita clausola di crescita: nel periodo tra il 1953 e 1959 gli unici pagamenti dovuti erano gli interessi del debito. Vogliamo una Conferenza del Debito Europeo per l’Europa, usando tutti gli strumenti politici disponibili, inclusi i prestiti dalla Banca Europea come ultima risorsa oltre alla istituzione di un debito sociale europeo, come gli Eurobond, per sostituire i debiti nazionali.
- Un Atto Glass-Steagall Europeo. L’obbiettivo è separare le attività commerciali e gli investimenti bancari per prevenire la loro unificazione in un’entità incontrollabile.
-. Una legislazione Europea effettiva per tassare l’economia e le attività imprenditoriali offshore, cioè quelle attività che non pagano le tasse sul territorio europeo .
Dobbiamo alterare l’equilibrio del potere politico per poter cambiare l’Europa. In opposizione al neo-liberismo e alle fallimentari politiche del Partito Popolare Europeo e dell’Alleanza Liberale.
Per ricostruire l’Europa è necessario cambiarla. E dobbiamo cambiarla adesso, perché sopravviva.
Mentre le politiche neo-liberiste trascinano indietro la ruota della Storia, è il momento che la sinistra spinga avanti l’Europa.
Chiediamo i cittadini bagheresi un voto forte e di cambiamento perché Un’Altra Europa è possibile.