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Baita del running n. 4: Un piedipiatti sulle Pagnacco Hills

Creato il 14 febbraio 2012 da Achab
Chiariamo subito un dubbio, così non si offende nessuno: il piedipiatti è il sottoscritto. L'ilusione era di essere etereo come un etiope e invece un filmino amatoriale mi sbertuccia con due piedoni a papera e il passo di Giuliano Ferrara.

Baita del running n. 4: Un piedipiatti sulle Pagnacco Hills

Penna Nera fuori alla partenza

Atmosfera alpina domenica a Pagnacco, borgo collinare di 5.000 abitanti a pochi km da Udine.) I 500 iscritti alla Marcia di San Valentino pesano come se alla Maratona di Berlino partecipassero in 350.000. L'associazione locale di alpini organizza la gara.
Alla partenza è subito chiaro che oggi è una cosa seria: al parcheggio entrano solo gli atleti, identificati da niente altro che una tuta e una faccia da freddo. D'altra parte la temperatura è -3° e tira aria profumata di neve.

Baita del running n. 4: Un piedipiatti sulle Pagnacco Hills

Fogolàr dentro alla Baita 

Le iscrizioni vengono raccolte in un baita in pietra e travi a vista che fa passare la voglia di uscire a correre. Contribuisce
all'atmosfera conviviale uno spendido fogolàr acceso in mezzo alla sala. Quasi quasi una cioccolata calda, un bel coro di montagna e addìo gara. 
A proposito di gara, il percorso è un suggestivo nastro di strada su e giù tra i verdi secchi dell'erba invernale.
Dopo 5km il primo ristoro è sotto il chiosco della storica latteria friulana Cospalat, veri maghi regionali del Marketing di strada. Nemmeno in questa occasione si smentiscono. Accanto al the caldo sono impilati opuscoli di ricette che tentano anche il runner più ascetico. Lasagne gorgonzola, funghi e zafferano
polpette di polenta e formaggio e altri piatti dietetici analoghi. Faccio tesoro della preziosa pubblicazione, me la caccio nella tasca della giacca in wind stopper. Mi terrà compagnia al traguardo arrotolata come un giornale di altri tempi. Come succedeva prima dei tablet.

Baita del running n. 4: Un piedipiatti sulle Pagnacco Hills

Il primo delizioso ristoro

Dal 5° all'11°km raggiungo e supero in salita un puntino giallo fosforescente. Ci parliamo quando scolliniamo vicini, si chiama Giampaolo e mi invita ad unirmi alla sua società, la gloriosa Olimpia Terenzano. Molto volentieri, stavo proprio cercando un gruppo podistico con cui correre. Giampaolo viaggia a 5'/km costante come un treno merci, ha 60 anni e lamenta di non avere più i tempi di recupero di un ventenne. Sopravviverai, caro Giampaolo.

Baita del running n. 4: Un piedipiatti sulle Pagnacco Hills

Gatorade? Prrrr!

Dopo l'ultimo ristoro tra i boschi la corsa è tutta in salita per gli ultimi 3-4km, all'arrivo le facce sono un po' tirate, ma gli alpini hanno il rimedio universale, come si può vedere qui a destra.  Al diavolo le bevande isotoniche, e che Dio stramaledica gli astemi!
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(Paul Valéry - scrittore)



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