A ribadirlo è stato l'ad di Sky Italia, Andrea Zappia, nel corso della sua audizione davanti alla commissione di Vigilanza Rai nell'ambito delle consultazioni sul contratto di servizio. «La premessa -ha poi spiegato Zappia rispondendo alle domande dei commissari e del vice presidente della Commissione Salvatore Margiotta- è che gli abbonati sky sono uguali altri cittadini italiani, nè meglio nè peggio. Quindi assoggettati agli obblighi di tutti gli altri cittadini, pagamento del canone incluso. L'importante è che però non siano penalizzati». Zappia ha ricordato che «il consiglio di Stato ha stabilito che la Rai deve rendere disponibili i propri programmi su tutte le piattaforme distributive e dunque il nuovo contratto di servizio dovrebbe prevedere l'adempimento di questo obbligo».
Mentre «con gli oscuramenti non viene permesso agli utenti Sky di fruire della continuità di programmazione del servizio pubblico». «Noi -ha aggiunto Zappia- chiediamo solo di ricevere la programmazione della Rai alle stesse condizioni di Tivù Sat. Anzi -ha sottolineato- Sky si è detta anche disposta a sostenere il costo del criptaggio, che invece la Rai paga per andare su Tivù Sat».
Dopo Zappia è stato audito Luca Balestrieri, presidente di Tivù Srl (responsabile di Tivù Sat), che ha contestato la tesi di Zappia: «C'è una differenza fondamentale tra Tivù Sat e Sky. Tivù Sat è uno strumento di cooperazione tecnica non è una pay tv. Ma se io sono una pay tv non posso avere gratis dei prodotti per cui Rai paga dei diritti, per giunta con i soldi della comunità attraverso il canone, per poi farli contribuire al business sulla mia piattaforma. Una pay tv deve pagarli il giusto», ha detto Balestrieri.
Criptaggi Rai / Sky | Video interventi Andrea Zappia e Luca Balestrieri
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