Il desolante scenario attuale è rischiarato dalla possibilità che siano nati negli ultimi decenni dei bambini dalle doti straordinarie. Questi bambini, definiti “indaco” e “cristallo”, sarebbero l’avanguardia di una generazione più evoluta.
Nel libro “Awakening: how alien can trasform your life”, Mary Rodwell collega il tema del vagheggiato salto evolutivo alle esperienze di contatto. La Rodwell crede che gli star kids (i bimbi delle stelle) siano il risultato di influssi esterni: esisterebbero delle intelligenze all’origine dell’avvento di un nuovo tipo umano, dotato di maggiori intuizione e consapevolezza. I bambini studiati dalla Rodwell descrivono incontri con creature dai grandi occhi magnetici, senza orecchie e glabre. La loro pelle è grigia, talora azzurrognola, in casi eccezionali verde.
Queste entità trasmettono conoscenze e messaggi inerenti al futuro del pianeta. Talune affermazioni degli star children sono sbalorditive: uno di loro, dieci anni, britannico, ha raccontato che aveva scaricato (?!) nella sua mente una tecnologia complessa per creare portali, varchi verso altri universi. Un altro, australiano, otto anni, ha riferito che sulla Terra esistono degli stargates. Ha aggiunto che egli, periodicamente, sale su un’astronave con due compagni di scuola: nel vascello spaziale i tre si ritrovano in capsule dove non possono muoversi (sic). Vengono sottoposti a visite mediche, su di loro sono eseguiti dei controlli.
Il Dottor William Brown, biologo molecolare, reputa che si stiano verificando dei cambiamenti nel D.N.A. di questi bambini. Egli opina che il D.N.A. silente sia integrato nel corredo genetico della specie ventura, homo novus. Se Essi stessero, invece, compiendo una subdola ibridazione volta a creare un genere degenerato?
Come valutare tali esperienze? Che pensare dell’eventualità di un balzo evolutivo? Notiamo che le circostanze (esami medici, cilindri, U.F.O. triangolari…) e l’iconografia delineate dagli star kids combaciano con quelle riferite da molti rapiti. Ciò non basta a dimostrare che i bambini sono vittime di sequestri, interpretati come emozionanti avventure, tuttavia…
Le conoscenze acquisite dagli experiencers – così ama definirli la Rodwell – potrebbero essere l’effetto collaterale positivo di un’interferenza, di un rapimento. Il diavolo si nasconde nei particolari… e nelle parole: termini, sintagmi ed enunciati usati dai piccoli testimoni come “programmare”, “scaricare le informazioni” “esseri dagli occhi enormi che indossano mantelli” … hanno alcunché di meccanico e di sinistro. Eppure la sensibilità che i bambini dimostrano, l’inclinazione a comunicare con gli animali, le piante, l’acqua persino, sono gemme, anche se forse mal incastonate.
La Rodwell dimostra una certa duttilità. Pur essendo un’esponente dell’ufologia “ottimista”, la ricercatrice non esclude l’azione di civiltà ostili. Ipotizza: “Forse all’interno di una stessa specie esistono gruppi diversi ed agende diverse”.
Intanto sappiamo che è in corso un’operazione di modificazione genetica, ma con fini degenerativi… Può essere che tale attività sia finalizzata proprio a contrastare, ad inibire una crescita dell’umanità. Di passaggio, osserviamo che la metanoia e la palingenesi prescindono da una mera spinta biologica, sebbene essa possa essere di giovamento.
Realtà o illusione? E’ sempre meglio essere guardinghi, pur senza chiudere la porta sull’impossibile che si proietta sull’effettuale. Da troppo tempo si fantastica di mirabili cambiamenti (si pensi alla storia circa gli arresti di massa o all’energia panacea di Keshe): alla fine è il solito nulla di fatto. Dunque a proposito della questione per ora sospendiamo il giudizio: non scartiamo l’evenienza di una svolta né accettiamo a scatola chiusa i doni di Danai, in sembianze di salvatori.
Per approfondire si leggano i seguenti testi: B. Chalker, Hair of the alien, D.N.A. and other forensic evidence of alien abduction, 2005; P. Harris, Gli umani del mondo nuovo, 2013 in X Times n. 54, aprile 2013; M. Rodwell, Awakening: how alien can trasform your life, 2012
APOCALISSI ALIENE: il libro