Bambini e Cuccioli: Alimentazione, vaccinazioni e medicina naturale – miti e leggende. Relazione del Dr. David Bettio

Da Olikos


La convivenza uomo-animale, ma direi più precisamente la co-evoluzione esiste da sempre. Ad un certo punto questa convivenza per alcune specie si è modificata nel processo dell’addomesticamento dal quale abbiamo tratto beneficio tutti, uomini e animali. Questo rapporto è sicuramente una risorsa.

Bovini: ci hanno dato latte, formaggio, carne e calore (le camere erano costruite sopra alle stalle – oppure pensate alla antica storia del bue e l’asinello più famosi perchè scaldarono Gesù Bambino).

Cane: guardia dei greggi, avvisava di intrusi nei villaggi, cane da pastore, cane da guardia, ora ancora più specializzato ad esempio nella ricerca dei dispersi, nella compagnia di persone con deficit cognitivi, oppure semplice compagno di casa e di vita.

Gatto: essere mistico tanto da essere venerato in alcune culture, definito dall’uomo come un essere ambiguo tanto da essere sterminato come animale satanico in alcune epoche, invece utile cacciatore di roditori portatori di malattie (come le vipere in montagna e nell’appennino), ora Re o Regina dei nostri salotti.

In realtà ci siamo co-evoluti assieme ad una miriade di essere viventi appartenenti ai diversi regni: acari, ecto- e endo-parassiti, funghi, batteri, virus…

A volte non è una convivenza facile, ma è sempre preziosa (pensate ai batteri del nostro intestino senza i quali non si potrebbe essere vivi, o a quelli dei bovini che permettono la digestione della cellulosa).

La co-evoluzione e la con-vivenza è possibile. E’ una esperienza che arricchisce sia l’uomo che l’animale se viene vissuta nel reciproco rispetto.

Quindi bambini e animali possono convivere tranquillamente sotto lo stesso cielo. Bisogna però sapersi rapportare, bisogna avere rispetto delle caratteristiche, esigenze e peculiarità dell’animale che si sceglie di avere in casa, perchè detenere un animale è una responsabilità.

Giusto perchè alcuni di noi hanno bisogno di essere confortato dai dati scientifici, recentemente è stato pubblicato uno studio che mette in relazione la prevalenza di malattie respiratorie e allergiche dei bambini entro l’anno di vita che vivono con animali o senza animali in casa. Questo studio fa emergere che i bambini che vivono senza animali hanno in prevalenza maggiori episodi di problemi respiratori rispetto a quelli che hanno animali in casa. Questo studio ha un interessante significato sanitario che ci fa comprendere come la estrema sanificazione (che è diverso dalle norme igieniche di base – un po’ come succede nei nosocomi) può diventare un rischio e non solo un beneficio. Inoltre, ci da lo spunto di fare alcune riflessioni dal punto di vista relazione come ci insegna la meta-medicina sul significato dell’insorgenza delle malattie respiratorie e cutanee in riferimento ad alcune problematiche relazionali madre-figlio.

I problemi maggiori di questa convivenza non sono sanitari, ma educativi. Il rischio più grosso infatti non è quello legato a malattie trasmissibili, ma sono i morsi, i graffi, i calci, spintoni e le testate.

Come è cambiata questa convivenza?

In bene e in male. E tante cose ancora non le sappiamo perchè il percorso è appena cominciato (ad. Esempio: come si stanno adattando i nostri animali alle vita di città? Chissà come si esprimerà questo percorso evolutivo…)

In bene: al cane e al gatto, ad esempio, ora sono assicurate cure mediche periodiche fornite da veterinari preparati e competenti, l’assistenza medica è sia preventiva che curativa, sempre più si sta creando una consapevolezza attorno alle caratteristiche etologiche di queste specie e quindi al soddisfare i loro fabbisogni non solo fisiologici ma anche affettivi e relazionali.

In male: da ciò che si pensava fosse un bene per l’umanità (allevamento intensivo che avrebbe colmato il gap proteico che avrebbe risolto la fame nel mondo) ora si iniziano a vedere le criticità dell’applicazione di questo modello: le 4 emergenze veterinarie odierne ora sono: sicurezza alimentare, salute e benessere animale, farmaco-resistenza, impatto ambientale. Queste sono 4 partite che ci coinvolgo prima di tutto come cittadini di questo mondo. Da queste emergenze si capisce come gli animali passano attraverso le nostre vite in modo preponderante anche se non ne siamo pienamente coscienti e di come gli animali condividano le nostre medesime problematiche, come ad esempio la farmaco-resistenza. Un argomento a parte meriterebbe la ricerca medica e farmaceutica mediante il modello animale, sempre per capire come questo rapporto uomo-animale sia legato a stretta mandata.

  • chi di voi ha un animale? Cane, gatto principalmente?
  • chi di voi utilizza una alimentazione industriale, crocchetta o scatoletta?
  • Chi di voi alimenta il proprio animale con cibo casalingo oppure con una dieta a base di cibo crudo?
  • Chi di voi vaccina regolarmente – cioè annualmente – il proprio animale?

COME E’ CAMBIATA L’ALIMENTAZIONE DEL CANE E DEL GATTO?

Negli ultimi 20 anni l’alimentazione del cane e del gatto è radicalmente cambiata. Abbiamo mutuato un modello nutrizionale tipico dell’allevamento dei grossi animali, modello nato negli Stati Uniti nella fine degli anni 60: la crocchetta. Il fast food per gli animali.

Partiamo con il parlare dell’alimentazione, perchè in campo medico veterinario ci sono pareri non del tutto concordi anche su come alimentare gli animali. Negli anni si sono creati dei miti e delle leggende che in parte cercheremo di analizzare, sia perchè questi miti si sono radicati nella nostra cultura e nel nostro modo di gestire l’alimentazione, sia del perchè sono così raccomandate dalla scienza nutrizionale veterinaria.

  • qual è la prerogativa dei miti? : i miti non si discutono

Tadà, ecco una cosa che in campo nutrizionale non si tocca. La crocchetta. Perchè non si tocca?

Perchè è completa e bilanciata

perchè è comoda

perchè si conserva facilmente

perchè va bene per ogni età: cucciolo, adulto, anziano

perchè è studiata per diverse esigenze: cani sani, cani con patologie

perchè va bene sia d’inverno che d’estate

perchè va bene sia per il sesso maschile che quello femminile

è un mito, non si tocca.

Adesso è anche naturale! Adesso è anche olistica! (ci sono interessanti aggiunte di sostanze naturali, addittivi specifici come antiossidanti, etc , ect).

Ma che cosa si intende per alimentazione completa e bilanciata, che cosa si intende per alimentazione naturale? Olistica? Che significato hanno il termine naturale nell’alimentazione di un animale e nella fattispecie di un cucciolo di animale?

Per capire cosa significa naturale nell’alimentazione naturale, prima vorrei chiarire che cosa NON naturale 

Il mito dell’alimentazione industriale è duro da scalfire. Per me è molto strano come un modello così recente si sia imposto e si sia radicato così fortemente nell’immaginario dei proprietari di animali tanto da rendere inscindibile il binomio cane-crocchetta gatto-crocchetta, oppure si sia così radicato nel loro mondo professionale.

Ma esiste una alternativa ai miti?

ANEDDOTI

Ora vi racconto un paio di aneddoti che ci introdurranno alle critiche di un certo tipo di impostazione nutrizionale e ci apriranno verso una nuova impostazione.

1: era l’estate di parecchi anni fa e stavo lavorando per un ente di certificazione del biologico in toscana e visito una piccola azienda biologica che produce frutta e verdura per autoconsumo. Sono persone molto virtuose che hanno voluto la certificazione del biologico anche se non vendono i loro prodotti ma se li mangiano e basta. Vivono in modo molto spartano, niente tv, coltivano l’orto, allevano galline, hanno un bel frutteto , si preparano pasta e pane la loro casa è immersa in una invidiabile macchia mediterranea. Parlando del più e del meno viene fuori che sono veterinario, allora la signora mi conduce in cortile per farmi vedere dei micini, dei cuccioli di gatto che hanno una infezione agli occhi. Andiamo giù e nelle ciotole vedo le crocchette! E dico: ma signora? Ma ci da le crocchette ai suoi gatti? Ma come? Pane, frutta, orto, natura e poi…. tadà!!!: la crocchetta!!!

2. un giorno di routine stavamo operando un cane e si inizia a parlare di alimentazione. Il collega dice: beh, alimentazione è un discorso che si chiude in 30 secondi : ormai i cani sono così selezionati geneticamente, si sono così evoluti e si sono così specializzati che DEVONO mangiare le crocchette. Altrimenti muoiono o si ammalano, quindi è naturale e normale che abbiamo bisogno di crocchette, anzi, questo alimento così completo e bilanciato che se mangiano altro stanno male: la prova è che se ad un cane dai qualcosa fuori pasto va in diarrea, quindi devono mangiare solo crocchette.

Ma noi sappiamo che biologicamente si impiega circa 10.000 anni a modificare la fisiologia in senso adattativo, quindi un processo di introduzione alimentare che ha compiuto forse 70-80 anni, negli stati uniti perchè qui in Europa il fenomeno delle produzione industriale delle crocchette è molto più recente, è davvero ininfluente dal punto di vista evolutivo.

Recentemente il prof. Veronesi ha ribadito che l’alimentazione corretta è un alleato fondamentale per la cura delle malattie, anche quelle oncologiche. L’esempio lui lo faceva in riferimento alle proteine di origine animale, diceva che andrebbero tolte dall’alimentazione perchè il nostro intestino è ancora molto siile a quello degli oranghi e dei gibboni (nostri stretti cugini evolutivi) che si accrescono, vivono , si riproducono , gestiscono le loro società senza bisogno di mangiare carne, quindi dal punto di vista evolutivo , nel rispetto del nostro etogramma alimentare e delle nostre caratteristiche digestive, potremmo tranquillamente fare a meno della carne.

E i nostri cani e gatti? Come sono fatti loro? Che cosa va rispettato del loro etogramma alimentare e come si può rispettare?

SENSO NATURALE DEL CIBO:

  1. rispetto della biologia e della fisiologia propria dell’animale e dell’etogramma alimentare: (perchè la natura ci parla e ci dice delle cose! Siamo noi uomini che pensiamo che la natura sia imperfetta e che noi dobbiamo correggerla, in pieno delirio di onnipotenza antropocentrica)ogni animale si è co-evoluto nell’ambiente sviluppando alcune caratteristiche. I cani e gatti sono dei carnivori. Ce lo dice la loro attitudine comportamentale: la loro anatomia esterna si mostra come quella di un cacciatore. Hanno occhi situati nella parte anteriore del cranio, non ai lati come un erbivoro. Il corpo (prima di ogni manipolazione da parte dell’uomo, come dimensioni e angolazione) è modellato per la caccia, per sopraffare le prede e i suoi sensi sono ben sviluppati per la ricerca delle prede.i cani inseguono le possibili o ipotetiche prede, o scacciano gli ipotetici predatori lontano dal branco in senso collaborativo, i gatti sono dei cacciatori perfetti di piccoli insetti, piccoli roditori, lucertole, volatili… li vediamo attivi tutto l’anno in questo senso. Hanno una conformazione del cranio e delle mandibola tipica del carnivoro con una fossa mandibolare a forma di C che impedisce il movimento laterale della mandibola (quel movimento che è necessario per mangiare vegetali). I muscoli della mascella sono progettati per poter afferrare e frantumare, per poter azzannare, con una mascella che si apre come un’amplia cerniera per facilitare l’ingestione di pezzi di carne e delle ossa. I denti del cane sono appuntiti e specializzati per squarciare, lacerare, tranciare e frantumare carne e ossa. Nella loro saliva mancano le amilasi, gli enzimi responsabili della prima digestione dei carboidrati. Nella loro saliva si trova invece il lisozima, un enzima che distrugge i batteri patogeni. Sono anche provvisti di uno stomaco altamente elastico, progettato per allargarsi, con la capacità di ingerire carne e ossa, con succhi gastrici incredibilmente potenti e molto acidi (il pH è 1). I loro intestini sono brevi e lisci, per spingere la carne rapidamente, in modo che questa non si blocchi e vada a male nell’intestino. In fin dei conti, si tratta di un animale progettato per mangiare altri animali. 

I cani e soprattutto i gatti, sono ancora carnivori!

Oggi il cibo industriale si è evoluto e alcune aziende hanno fatto uno sforzo nel senso dell’animale e non solo uno sforzo nel senso del marketing. Sono nati cibi più vicini alle loro esigenze nutrizionali. Ad esempio sono nati dei cibi privi di carboidrati, oppure con fonti di cereali prive o a basso contenuto di glutine: sono i prodotti con la dicitura “grain free”

Ma è possibile, e addirittura auspicabile, anche adottare un modello alimentare di tipo casalingo, cioè fatto in casa, preparato in casa tutti i giorni, con una varietà di cibi freschi e del tutto completo e bilanciato per qualsiasi tipo di esigenza del nostro cane o gatto, sia quando è sano, sia quando è malato.

2. preferire il cibo fresco rispetto a quello che subisce il processo industriale (conservazione, aggiunta di additivi chimici, pastorizzazione, cottura ad alte temperature, clonazione, irradiazione, colorazione, fiocchettatura, sterilizzazione…): sono tutti processi ‘estranei’ alla biologia e che si devono confrontare con la pressione evolutiva in senso adattativo o non adattativo. L’esempio che porto sempre è quello della chimica perchè molti si stupiscono quando si parla di chimica, in fondo, dicono, noi siamo chimica. Certo dico io, ma quale chimica? Quella che ha impiegato millenni di evoluzione, anzi di CO-EVOLUZIONE e quindi si ‘integra’, viene ‘riconosciuta’ e ‘metabolizzata’ , quella che ha subito la pressione evolutiva in senso adattativo o la chimica sintetica? C’è bisogno di tempo anche per la chimica, essa non è esente dai processi evolutivi… i risultati li vediamo tutti i giorni, la chimica sintetica che sembra risolvere problemi nell’immediato poi ci da problemi nel lungo periodo: l’ambiente non riesce a ‘riconoscere’ la sintesi, non la ‘metabolizza’, non la ‘integra’, quindi la accumula e non la trasforma e noi ce la ritroviamo nel piatto o nei polmoni e ,da li , nei cromosomi… così anche i farmaci chimici: sembrano risolvere molti problemi nell’immediato perchè rispondo all’adattamento della Curva di Selye (slide), ma poi i propri si ripresentano in modo ricorrente o si cronicizzano.

Selye studiò il comportamento degli essere viventi sottosti a stress , individuando la natura bifasica (Curva di Selye) di fenomeni biologici come risposta adattativa (resilienza)/non adattativa (alessitimia) ad alcuni eventi. Cosa che poi è stata ripresa da Hamer per descrivere la natura bifasica delle malattie. Una risposta adattativa (resilienza) / non adattativa (alessitimia) ad un evento stressante può determinare l’insorgenza di un quadro patologico conseguente ad una risposta inadeguata cronica che noi identifichiamo nosologicamente come malattia. Nei nostri animali gli stessors possono essere tantissimi: tipico esempio sono le condizioni negli allevamenti industriali, ma anche la coercizione nell’addestramento dei cavalli o semplicemente nel lasciarli in box 23 ore al giorno e 1 ora di passeggiata privandoli delle loro caratteristiche sociali e fisiche – il cavallo , qualcuno di voi ha un cavallo? Il cavallo, l’animale alato, l’animale tutto polmone che corre su questa terra con al delicatezza di un solo dito , lo zoccolo. E’ normale che si ammali di TETANO, lui che è un iper-ossigenato, messo in condizioni di ipo-ossigenzione sviluppa una malattia che prospera in un ambiente ipo-ossigenato -, oppure cani e gatti confinati in ambienti con stimoli inadeguati, oppure diete industriali che non rispettano l’etogramma alimentare (nutrizionale e comportamentale), stress biologici come continue vaccinazioni che orientano il sistema immunitario verso forme di adattamento / non adattamento secondo le osservazioni di Selye (patologie allergiche, autoimmuni, tumorali – Allergic Host Defence) o trattamenti sanitari prolungati.

  1. rispetto dell’ambiente in cui viviamo: in questi anni abbiamo elaborato molte strategie per ridurre l’impatto del nostro modello di vivere nell’ambiente. E purtroppo non ci stiamo riuscendo. L’ambiente ogni giorni ci dice che la strada quella sbagliata: non serve costruire continuamente nuovi inceneritori per risolvere il problema della spazzatura, sono utili nell’immediato ma poi ne serviranno sempre di più e ci troveremo sempre più a confrontarci con ricerche che indicano come i livelli di diossina presenti nel latte di mamme che vivono nei pressi di inceneritori sia maggiore della quantità di diossina consentita per la commercializzazione dei cibi. Siamo sempre li, a confrontarci con la curva di Selye e la capacità o incapacità di adattamento . Dobbiamo invece consumare diversamente, anche per i nostri animali, dando la precedenza la cibo fresco rispetto a quello conservato e trattato, preferendo il Km zero, preferendo materie prime biologiche, ponendo attenzione alla relazione uomo-animale anche nella preparazione del cibo, limitando al massimo la produzione di packaging… Se questo è vero per noi, perchè questo non lo dovrebbe essere anche per i nostri animali?

La questione del TERRENO è una questione fondamentale = è , assieme all’igiene, l’unico modo per fare MEDICINA DI PREVENZIONE. (The China Study docet)

Noi pensiamo che mangiare in un certo modo non ci faccia male, pensiamo che non dare cibo fresco agli animali non sia in qualche modo dannoso, ma non è così perchè le malattie pro-capite stanno aumentando , e non le malattie infettive, ma le malattie croniche e soprattutto quelle tumorali, allergiche e autoimmuni. Pensate che secondo uno studio la quantità pro-capite di cibo che mangiamo è aumentata negli anni, ma la quantità di alimento è diminuita perchè mangiamo sempre di più additivi e conservati. .

E i nostri animali? Anche loro vivono questo progresso, vivono come possono il loro adattamento o non adattamento. Alimentazione industriale, medicalizzazioni eccessive, poche alternative proposte sotto il cielo della medicina, piani immunizzanti criticabili, sverminazioni di prassi senza senso (senza previo esame coprologico con conseguenze sul loro sistema immunitario – Allergic Host Defence – oppure sull’ambiente: avermectine e ambiente), modelli etologici stravolti…. anche loro vivono la loro curva di Selye in modo drammatico: stanno bene per un breve periodo e poi si ammalano di patologie croniche, purtroppo anche in giovane età: tumori, malattie allergiche e autoimmuni…

Non pensiamo ingenuamente che sia tutto dovuto all’alimentazione, è un coktail di variabili che ci porta ad ammalarci, spesso anche difficilmente individuabili ma bisogna sforzarci di ragionare in senso complesso proprio perchè è difficile trovare tracce chiare di causa ed effetto in biologia, poiché è tutto intrecciato. La curva di Selye ci serve a capire questo, ci serve a capire perchè ora gli inceneritori sono utili per minimizzare un problema ma domani saranno essi stessi il problema. Alternative? Ci sono! E funzionano!

CARATTERISTICHE DELL’ALIMENTAZIONE COMMERCIALE?

  • Non necessita di preparazione (qualcuno la fa per noi)
  • è già calibrato per i fabbisogni
  • è di facile conservazione (si conserva per mesi…)
  • tempi di preparazione ridotti (o nulli) e schematizzati (fast food)
  • può contribuire a determinare problemi comportamentali (facilita l’esuberanza)

ALIMENTAZIONE CASALINGA?

  • organizzazione più complessa per il proprietario (acquisto, preparazione, stoccaggio)
  • tempi più lunghi di preparazione del pasto (ma se usassi cibo crudo?…)
  • maggiori difficoltà per un corretto bilanciamento (LEGGENDA!!! ma voi mangiate la stessa cosa a pranzo e a cena tutti i giorni per 365 giorni all’anno? E la pesate tutti i giorni?che cosa consiglia qualsiasi medico? Dieta fresca e varia…)
  • gratificazione nel ‘prendersi cura’
  • creazione di un rituale d’attesa (aspettativa che inizia quando il proprietario va in cucina e comincia a preparare…)
  • gestione della risorsa alimentare (mantiene la relazione e la leadership)
  • contribuisce a minimizzare i problemi comportamentali (il cane impara a saper aspettare = autocontrollo! Purtroppo come sta succedendo in medicina umana, anche in veterinaria c’è un sensibile aumento dell’utilizzo di psicofarmaci per problemi comportamentali. La figura dell’educatore cinofilo è sempre più presente nel mondo del lavoro: forse perchè non sappiamo come comportarci noi umani?)

Curare risponde ad un arte, così Nutrire risponde dunque ad un’arte e ad un impegno personale.

A volte il solo cambiamento di abitudini può in molti casi contribuire a risolvere i problemi di salute. Inoltre ci sono delle malattie per le quali ottenere una guarigione non è possibile senza trattare in modo rigoroso e individualizzato ogni singolo caso. L’individualizzazione è una prerogativa dell’omeopatia, dell’agopuntura e delle medicine non convenzionali in genere. La standardizzazione è minimizzata. Non esistono protocolli. Al centro non c’è la malattia, ma il paziente.

ESEMPI DI DIETA PER CUCCIOLO

Alimentazione nel neonato e nel cucciolo

Clio ha appena finito il parto di 9 cuccioli e si comporta come una professionista.Di tutti ha mangiato la placenta e li ha leccati, puliti e asciugati. I cuccioli in breve tempo si sono tutti attaccati alle mammelle. Questo è molto importante, sia dal punto di vista comportamentale che immunitario perchè il latte è un veicolo di trasferimento dell’immunità, ma ha anche un profondo significato nutritivo e relazionale.

Le modificazioni intestinali del neonato sono molto veloci, nel giro di poche ore, al massimo 72 ore l’intestino è predisposto all’assorbimento del colostro che contiene le immunoglobuline, difese immunitarie acquisite della madre contro le malattie infettive. Le immunoglobuline sono proteine complesse con grande peso molecolare. L’intestino del neonato è permeabile a queste grosse proteine e in questo è anche molto vulnerabile ad agenti infettivi che potrebbero causare gravi malattie o la morte.

Per almeno 3 settimane, se il latte è disponibile e non subentrano problematiche sanitarie, i cuccioli poppano regolarmente il latte della madre.

Clio ha latte per i suoi cuccioli, ma non tutte le femmine lo hanno.

Siccome non è facile determinare la quantità di latte presente nelle mammelle e disponibile per i cuccioli, è buona norma pesare tutti i cuccioli quotidianamente e valutarne il trend di crescita ponderale.

Se il latte non fosse sufficiente, bisogna essere preparati per portare una integrazione nutrizionale al neonato.

Esistono molti latti ricostituiti in commercio, la cui formulazione è adatta sia per cani che per gatti. Nessuna formula può replicare latte naturale perfettamente, tuttavia, a volte non c’è scelta . Quando una cagna o una gatta non hanno latte sufficiente o , per qualche motivo, si rifiutano di nutrire i loro cuccioli, o se i cuccioli sono orfani, possiamo scegliere di acquistare una formula di alta qualità, o fare la nostra in casa.

Ci sono diverse ricette per l’alimentazione del neonato. Vi suggerisco alcune formulazioni:

Nel cane:

  1. 120 ml di latte di capra crudo + 5 ml di olio di semi di lino o girasole + 1-2 tuorli d’uovo crudo + 1 cucchiaino di miele di acacia o millefiori
  2. 1 tazza di latte di capra crudo + 1 tazza di panna + 2/3 di tazza di acqua bollita + 1 cucchiaino di farina di ossa + 6 gocce di sciroppo di mais.

Nel gatto:

  1. 120 ml di latte di capra crudo + 1 tuorlo d’uovo crudo + 125 gr di yogurt naturale bianco intero

Una volta che i cuccioli hanno circa quattro settimane di vita, solo il latte della mamma non supporta più le loro esigenze nutrizionali . Questo è il momento dello svezzamento che terminerà tra la 7°-8° settimana.

In questo periodo è preferibile una dieta casalinga, facendo attenzione ad introdurre nuove fonti proteiche per osservarne le eventuali intolleranze o reazioni allergizzanti.

Ai cuccioli si devono proporre almeno 6 pasti giornalieri fino alla 8°-9° settimana di vita e si può attuare questo schema e utilizzare gli alimenti in modo diversificato e non mischiarli in un unico pappone giornaliero. Gli alimenti che si possono usare per svezzare un cucciolo sono:

latte di capra crudo

yogurt bianco intero

ricotta fresca vaccina o caprina

tuorlo d’uovo crudo

olio di semi di lino o girasole, olio di pesce

carne cruda: cuore di cavallo, cuore di suino (Aujewski?), macinato di cavallo, macinato di manzo, pollame crudo con ossa, colli di pollame, ali di pollame crude

cereali fioccati bio, cereali cotti e tritati (farro), muesli tritato, fiocchi d’avena tritati

frattaglie: fegato, milza, trachea, ventriglio

verdure tritate: carote, finocchio

  1. colazione:

- 500 ml di latte di capra

- 125 gr di yogurt intero bianco

- cereali

  1. metà mattina:

- 500 ml latte di capra

- 250 gr di ricotta fresca

- 1 tuorlo d’uovo crudo

  1. pranzo:

- carne cruda e frattaglie tritate per facilitarne il leccamento

- verdure

  1. metà pomeriggio:

- 500 ml latte crudo di capra

- 125 gr di yogurt bianco intero

- muesli tritato + miele + olio

  1. cena:

- carne cruda di pollame con osso

  1. dopo cena:

- 250 gr di ricotta fresca

- verdure

- cereali

Gradualmente si passa a ridurre i pasti fino ad arrivare a 3 pasti giornalieri che è bene mantenere fino all’età di 6 mesi.

Gli alimenti che si possono usare per svezzare un gattino sono:

latte di capra crudo

yogurt bianco intero

ricotta fresca vaccina o caprina

tuorlo d’uovo crudo

olio di pesce

carne cruda: pollame crudo con ossa, colli di pollame, ali di pollame crude, quaglia, piccione, pesce, coniglio, molluschi, fagiano, anatra, cuore di cavallo, macinato di cavallo,

frattaglie: fegato, milza, trachea, ventriglio

verdure tritate: carote, finocchio, erba del prato

Per i gattini in accrescimento si possono attuare questi piani dietetici:

1. Ricetta senza ossa con frattaglie – Carne:
900g di carne di muscolo (compreso il cuore) + 100g di frattaglie (polmone, fegato, reni, trachea). 1 volta a settimana del pesce grasso (salmone, anguilla, sgombro). Non mettere più del 3 – 5 % di fegato, alternare con reni e polmoni. 
 Fibre: 50g di verdure o 30g di semi o 1 – 2 cucchiaini di crusca
Minerali/Microelementi/Vitamine: Supplemento di calcio, 2g di sale naturale

2. Ricetta con le ossa – Se si danno le ossa non bisogna aggiungere degli integratori di calcio e la quantità di sale è minore.

Per usare la carne con l’osso scegli una delle seguenti possibilità:


500 g di pollo con ossa + 400 g di pollo senza ossa

500 g coniglio con ossa + 400 g di carne senza ossa

500 g di cosce di pollo + 400 g di pollo senza ossa

330 g di ali/colli di pollo + 570 g di pollo senza ossa

330 g di colli di tacchino + 570 g di tacchino senza ossa 
+ 100 g di frattaglie di cui massimo 50 g di fegato


Fibre:
50 g di verdure o 50 g di cereali tenuti in ammollo prima o 50 g di riso cotto 50 g di insalata verde o 50 g di erba del prato.
Per la mancanza di sangue aggiungere: 100 g o più di acqua + 1 g di sale. 
Supplementi: integratore multi vitaminico. 


  1. Ricetta con il guscio d’uovo

Carne:
900 g di carne mista con circa il 10% di grasso + 100 g di frattaglie (massimo 50 g di fegato)
Per la mancanza di ossa aggiungere:
2,5 g di sale + 5 g di guscio d’uovo macinato 
Fibre: 
50g di verdura o 50 g di cereali tenuti in ammollo prima o 50 g di riso cotto o 50 g di insalata verde o 50 g di erba di prato. Per la mancanza di sangue aggiungere:
100 g o più di acqua + 1 g di sale
Supplementi: integratore multi vitaminico.


Se intendete congelare il tutto, congelate la verdura a parte e aggiungete gli eventuali integratori al momento.
  2. Leggere in senso olistico e, più strettamente, in senso omeopatico i sintomi , soprattutto quelli allergici: in questa ottica vi ricordo il fondamentale articolo apparso su Nature il 20 Aprile 2012: ALLERGIC HOST DEFENCE, di Noah W. Palm, Rachel K. Rosenstein and Ruslan Medzhitov.

In questo articolo appare evidente, secondo gli autori la relazione adattativa e non adattativa all’esposizione continua a xenobiotici ambientali. Si sa che le allergie sono fondamentalmente pensate essere una risposta nociva di una risposta errata del sistema immunitario. Gli autori suggeriscono che le ipersensibilità allergiche si sono evolute come espressione di una risposta benefica per promuovere l’eliminazione di agenti nocivi di varia natura. Entrambi i rami adattativi di risposta immunitaria – Th1 e Th2 – forniscono delle reattività immunitarie di difesa e pur utilizzando sequenze di reazioni diverse, condividono una strategia comune che si manifesta sulla cute, mucose, muscolatura liscia e vascolare per promuovere la rimozione ed eliminazione dall’agente nocivo. Questo tipo di risposta immunitaria si è evoluta principalmente per proteggere l’organismo dai parassiti, ma si è visto che questo medesimo sistema può rispondere in modo inadeguato anche quando viene prodotta una difesa contro allergeni non infettivi e molti altri allergeni che non hanno nulla in comune con i parassiti: pollini, mitili, arachidi, veleno di api, lattice, penicilline, nichel e altri. Gli autori concludono affermando che la risposta allergica è quindi una normale forma di difesa dell’organismo, che può diventare nociva se eccessiva. I fattori genetici non possono ritenersi i soli responsabili per spiegare l’idiosincrasia con l’ipersensibilità allergica. Ipotizzano che la molteplicità di xenobiotici, allergeni associata alle incapacità degli organi emuntori e degli organi detossificanti, possa indurre una idiosincrasia individuale con risposta inadeguata ed esagerata qualora gli emuntori non funzionino a dovere. E’ inoltre coinvolto il SNC per indurre una risposta anticipatoria per evitare gli xenobiotici sensibilizzati, come suggerisce la PNEI (al solo pensiero della fragola elaboro un eritema – ma non quando dormo) (diapositiva 26-27 di Allergic Host Difense)

COME E’ CAMBIATO L’APPROCCIO MEDICO DEL CANE E DEL GATTO?

La medicina ha fatto molti progressi. Il primo antibiotico messo in commercio è stato nel 1943: la penicillina. Da allora sono state studiate molte molecole ce ci aiutano nel contrastare gli effetti di molti microrganismi che noi chiamiamo malattie.

Ma la teoria delle infezioni batteriche sta apparentemente cambiando. In fondo anche Pasteur alla fine dei suoi studi disse che il batterio non è nulla senza il terreno.

Nella mia esperienza di veterinario utilizzo principalmente la M.O. (Medicina Omeopatica) che fa capo alle discipline cosiddette “olistiche”. Per olistico si intende un sistema filosofico e terapeutico che prende in considerazione il paziente come espressione di un insieme, nella quale le singole parti non possono essere comprese se non in relazione alla totalità dell’individuo. Quando questo insieme è in uno stato di salute significa che tutti i processi biomolecolari e psichici lavorano in una sorta di equilibrio dinamico con gli stimoli esterni e le capacità di reazione tipiche del sistema. Quando questo sistema non è più in grado di mantenere questo equilibrio in funzione della salute, si manifestano delle reazioni, che noi chiamiamo e definiamo malattie. I sintomi, infatti, non sono altro che manifestazioni caratteristiche di un disequilibrio all’interno del sistema, che ci informano sul suo stato adattativo o non adattativo e sulle sue capacità di reazione.

Al momento di affrontare una terapia con il metodo olistico, non si dovrà curare solamente la malattia in senso stretto, ma si porrà attenzione a tutto il sistema nella sua totalità. Diventa quindi importante sia l’analisi dei sintomi della malattia in atto, ma anche tutte le manifestazioni non specificatamente patologiche, che esprimono il quadro complessivo del sistema.

La prescrizione dovrà di fatto tenere conto dei sintomi che disturbano il paziente, ma soprattutto dell’espressione dei sintomi non patologici, cioè i segni tipici e caratteristici del malato che si inserisco in un complesso quadro generale, dove il sintomo patologico ne è solamente una parte.

Un altro aspetto interessante della M.O. è quello di essere una terapia individualizzata. Per capire ed esprimere in modo comprensibile la caratteristica dell’individualità, andiamo a prestito da un concetto che ci viene dalla Cibernetica: “ogni sistema altamente organizzato, reagisce sempre ad ogni sollecitazione, producendo la migliore risposta di cui è capace in quel momento”. Leggendo questo concetto in chiave medica, possiamo affermare che ogni individuo reagisce alle sollecitazioni (qualsiasi agente eziologico: virus, batteri, traumi, emozioni, etc etc.), producendo una risposta coerente alle caratteristiche del suo sistema. Cioè, il sintomo patologico è la risposta più precisa che un individuo può elaborare in seguito a una qualsiasi sollecitazione. Il medico quindi deve essere prima di tutto un attento osservatore dei sintomi e il sintomo, nelle sue manifestazioni e modalità caratteristiche, diventa la guida alla prescrizione terapeutica.

Il medicinale omeopatico è quindi prescritto sia sulla base delle modalità peculiari dei sintomi (caratteristica dell’individualità), sia sull’espressione della totalità dei sintomi, patologici e non patologici. Poiché l’insieme dei sintomi presi come espressione di un disequilibrio di sistema, varia fra diversi individui che condividono la stessa patologia, per la medesima patologia possono essere quindi prescritti diversi medicinali omeopatici. Da ciò si deduce che in omeopatia non possono essere applicati protocolli terapeutici per patologia, come della Medicina Convenzionale. Infatti per la MC, diversi pazienti affetti dalla medesima malattia, si usa lo stesso farmaco, cioè è possibile affermare che quel farmaco è efficace per quella data patologia, e quindi il risultato ottenuto in una sperimentazione clinica è applicabile alla generalità dei pazienti con quella patologia.

In Medicina Omeopatica, viceversa, l’attenzione è focalizzata su una diagnosi di squilibrio di sistema (l’animale ammalato nel suo insieme), perciò la terapia deve curare tutto il sistema e non solo la patologia principale.

Quindi animali diversi che condividono la medesima patologia, potranno essere curati con rimedi omeopatici differenti.

Da qui nasce il concetto di TERRENO.

Quindi non dovremmo più parlare, ad esempio, di una diarrea da coli, ma di una diarrea con coli, la cui causa primaria non è il batterio ma la sensibilità, suscettibilità del terreno, del substrato.

Non è il batterio/virus che è cattivo e che attacca l’individuo per ammalarlo o ucciderlo, è la diatesi che si sposta e noi ci ammaliamo di quel virus o di quel batterio. È un modello intelligente anche se crudele di perpetrare la vita. Attenzione però: non è il modello Darwiniano del più forte, ma è il modello post-darwiniano del più adattabile.

Noi abbiamo sempre paura dell’esterno, attacchiamo l’esterno e lo combattiamo come se fosse il problema (immigrati, virus, batteri), siamo xeno-fobici perché non conosciamo più noi stessi, non facciamo riferimento alla nostra responsabilità e attribuiamo all’altro i nostri problemi. Vogliamo attorno a noi un modo perfetto e ordinato quando siamo noi i veri imperfetti. Vogliamo un modo pieno di defibrillatori perché non sappiamo più rapportarci alla morte e con la vita. Investiamo un sacco di risorse economiche in defibrillatori, invece di delocalizzare queste risorse in altro, tipo nella prevenzione (che altro non è che la cura del terreno = The China Study docet)

Ci dobbiamo concedere l’opportunità di uno swich cognitivo.

Ormai l’era dell’antibiotico è a tutt’oggi in difficoltà.

La realtà è che da 20 anni non si producono più nuove molecole. Le mattie crescono , cresce la spesa pro-capite e cresce la farmaco-resistenza, tanto è che una delle 4 emergenze veterinarie (e umane) identificate dall’OMS

Come si pensa di far fronte all’antibiotico-resistenza? Si suggeriscono di fare gli antibiogrammi per usare un antibiotico mirato. Ma ciò non sta risolvendo il problema. Lo sanno anche gli esperti clinici che nonostante questa pratica molte infezioni non si curano.

Quindi? Quali alternative?

Ho appena accennato alla difficoltà che un tale modello terapeutico incontra nel trattamento di sindromi generalizzate che coinvolgono più individui. Essendo una medicina dell’individuo e non della malattia, la M.O. incontra grossi ostacoli quando non si hanno notizie approfondite e pertinenti sulle caratteristiche dei sintomi. Questo è solo uno dei limiti di tale disciplina medica, al quale si aggiungono senza dubbio quelli per i quali è necessario un intervento chirurgico. Cito a questo proposito le emergenze determinate dall’asportazione di corpi estranei o masse tumorali, dalle torsioni di organi addominali, dall’asportazione di calcoli e dalla riduzione delle lussazioni e delle fratture ossee. In questi casi l’Omeopatia può solamente affiancare le applicazioni cliniche e chirurgiche della Medicina Tradizionale, al fine di diminuire il dosaggio dei farmaci e di accelerare i processi di guarigione. D’altro canto si può dimenticare come l’Omeopatia sia in grado di risolvere problematiche cliniche anche gravi, per le quali l’animale subirebbe trattamenti terapeutici molto prolungati, costosi e spesso non risolutivi. Mi riferisco alla cura di malattie croniche, di malattie parassitarie comuni (giardiasi) e di quelle più complicate come la Leishmaniosi, delle patologie virali, di patologie acute e forme ricorrenti, nonchè di disturbi comportamentali presenti negli piccoli animali. Inoltre va sottolineato che la terapia omeopatica non presenta alcun problema di tossicità ed è quindi priva di effetti collaterali e di presenza residuale nei tessuti dell’animale. La 12 CH è una diluizione tale da andare oltre il numero di Avogadro, rimane quindi una informazione.

Indicazioni cliniche

Lo scopo delle indicazioni terapeutiche che riporterò è quello di fornire una indicazione di massima per un primissimo intervento in caso di alcune patologie. Quindi tutti i consigli terapeutici hanno un valore di consiglio e non di protocollo. L’Omeopatia è una terapia dell’individuo e solo esso ci può dare le indicazioni precise per la prescrizione corretta.

Ho scelto di dare le indicazioni per il trattamento di alcune malattie acute comuni per le quali spesso è sufficiente il rimedio indicato per la risoluzione del problema, mentre per i casi cronici l’unica via da percorrere è quella che prevede l’interrogatorio omeopatico approfondito, l’analisi dei sintomi omeopatici, la scelta del rimedio e della potenza adatta.

Traumi

Arnica montana 200 CH

Rimedio più importante nei traumi a livello muscolo-scheletrico, in caso di ematomi. Favorisce il riassorbimento degli ematomi e ne previene l’evoluzione purulenta. Utilizzare Arnica nel trattamento pre-chirurgico mediante la somministrazione di 3 gocce dinamizzate il giorno precedente all’intervento, durante l’intervento e il giorno seguente. Si nota una diminuzione del dolore operatorio e post-operatorio ed un ridotto sanguinamento delle ferite chirurgiche. In commercio esistono anche pomate per applicazioni locali.

Bellis perennis200 CH

Utile nei traumi meccanici da compressione con ematoma. Somministrare 3 gocce dinamizzate per os per 5 giorni.

Hypericum perforatum 15 CH

Si utilizza nei traumi del S.N.C. e periferico. Impedisce le manifestazioni di paralisi post-traumatiche. Somministare 3 granuli sciolti in poca acqua e volte al giorno, fino a miglioramento. Inoltre ha una azione sul dolore intenso da frattura.

Opium 5 CH

Rimedio del trauma cerebrale con stato stuporoso e coma. Si usa negli animali che hanno difficoltà al risveglio da anestesia. Somministrazioni ripetute di 3 granuli sciolti in poca acqua a distanza di minuti fino al risveglio completo.

Apparato muscolo-scheletrico

Rhus toxicodendron 200 CH

Ha una azione elettiva sulle strutture periarticolari come tendini, legamenti e aponeurosi. Utile nelle contusioni articolari, stiramenti, distorsioni e lussazioni. Spesso i dolori articolari sono aggravati dal freddo e dal movimento. Somministrare 3 gocce dinamizzate mattina e sera per os fino a remissione del sintomo.

Bryonia alba 200CH

Rimedio principale delle sinoviti conseguenti a contusioni articolari. Il dolore è caratterizzato da una lesione edematosa e calda. L’insorgenza è spesso repentina e violenta con forte dolore al minimo movimento. La caratteristica del dolore di Bryonia e quella di notare che l’animale si adagia sulla parte lesionata. Somministrare 3 gocce mattina e sera fino a riassorbimento dell’edema.

Ruta graveolens 15 CH

Esercita un ottimo effetto in caso di fratture in quanto è in grado di stimolare la formazione del callo osseo, consentendo un più veloce consolidamento della frattura. Ruta è utile nelle tendiniti e nei traumi ai legamenti. Somministrare 3-5 granuli 3 volte al giorno per 15 giorni.

Symphitum officinale 15 CH

Questo rimedio consolida il callo osseo e favorisce la guarigione della frattura. Attenua i dolori periostali. Somministrare 3-5 granuli sciolti in acqua 2 volte al giorno per 15-20 giorni, valutando radiologicamente il consolidamento del callo osseo.

Diarrea acuta

Podophillum peltatum 200 CH

Il dolore addominale di Podophillum è contraddistinto da una diarrea acquosa a getto, spesso durante la stagione calda. Somministrare 5 gocce dinamizzate 2 volte al giorno fino a remissione del sintomo, assieme a soluzioni reidratanti.

Veratrumalbum 200 CH

E’ un rimedio che agisce nel dolore addominale caratterizzato da crampi e diarrea associata a vomito. Somministrare 3-5 gocce 2 volte al giorno, passando ad una somministrazione giornaliera quando c’è un miglioramento.

Arsenicum album 200 CH

Esercita una azione curativa nella gastroenterite emorragica spesso causata dal freddo e caratterizzata da sete intensa. Somministrare 3-5 gocce 2 volte al giorno fino alla completa remissione dei sintomi. Se si presentano delle ricadute somministrare Ars. 200 CH monodose.

Addome acuto

Nux vomica 200 CH

Coliche addominali che compaiono dopo i pasti, accompagnata da nausea e vomito. Somministrare 3 granuli ogni 15 minuti.

Lycopodium clavatum 1000 CH

E’ il rimedio delle coliche ventose con intenso meteorismo. L’addome appare teso, gonfio e fortemente dolorante. Somministrare 3 gocce a distanza ravvicinata, ogni 10-15 minuti.

Colchicum autumnale 1000 CH

Il vomito violento con addome disteso e dolorabilità al minimo tocco, sete intensa e costipazione richiedono l’utilizzo di questo rimedio. Somministrare 5 gocce dinamizzate a distanza di pochi minuti per 5-6 volte.

Cistite acuta

Cantharis vesicatoria 30 CH

Ottimo rimedio per il trattamento del dolore causato da cistite emorragica acuta. Somministrare 3 granuli sciolti in acqua 2 volte al giorno per 5 giorni.

Sarsaparilla officinalis 200 CH

Il dolore che richiede la somministrazione di Sarsaparilla fa urlare l’animale durante tutto l’atto della minzione. Spesso c’è presenza di cristalli nelle urine. Somministrare 3 gocce mattina e sera per 5 giorni.

Pareira brava 200 CH

Utile nella terapia dell’uretrite con estremo dolore. Somministrare 3-5 gocce dinamizzate 2 volte al giorno fino a miglioramento.

Tosse

Bromium 200 CH

Tosse causata da infiammazione laringo-tracheale acuta. Prescrivere 3 gocce 3 volte al giorno fino a remissione del sintomo.

Antimonium tartaricum 15 CH

Tosse causata da bronco-polmonite con infiammazione catarrale importante. Somministrare 3 granuli 2 volte al giorno sciolti in acqua fino a remissione.

Phosphorus 30 CH

Tosse secca e molto dolorosa, caratterizzata da sete intensa con l’acqua bevuta che viene vomitata dopo poco tempo. Somministrare 5 gocce dinamizzate mattina e sera per 10 giorni.

Cuprum – Sambucus 7 CH

Tosse secca laringo-tracheale

Mastiti acute dei ruminanti

Phytolacca decandra 30 CH

Indicata nell’infiammazione mammaria acuta con infiltrazione dei tessuti sottostanti. La parte ghiandolare si presenta nodosa. Somministrare 1 ml 2 volte al giorno S.C. per 5 giorni.

Bryonia alba 30 CH

Mastite parenchimatosa, subacuta, con quarti duri e dolenti. L’animale tende a stare immobile e si sdraia sul quarto malato. Somministrare 1 ml 2 volte al giorno S.C. per 10 giorni.

Kalium muriaticum 30 CH

Utile nelle mastiti streptococciche contagiose, caratterizzate da formazioni bollose, non dolorose. La mastite è aggravata dal freddo-umido. Somministrare 1 ml 3 volte al giorno per 10 giorni.

Agalassia

Calcarea carbonica 30 CH

Per la mancata secrezione lattea dopo il parto si utilizza questo rimedio, somministrando 3 granuli 3 volte al giorno, sospendendo non appena compare il latte.

Congiuntiviti acute

Apis mellifica 1000 CH

Tutti i dolori alle mucose caratterizzate da iperemia acuta e intensa. L’edema è notevole. Efficace nelle congiuntiviti iperacute con forte lacrimazione e iperemia congiuntivale. Somministrare 3 gocce dinamizzate per os al giorno sino a guarigione.

Euphrasia officinalis 200 CH

Si usa nelle congiuntiviti acute caratterizzate da lacrimazione profusa. Somministrare 3 gocce mattina e sera per 3-5 giorni. In commercio esiste anche un collirio da somministrare per 7 giorni stillando alcune gocce nell’occhio.

Belladonna 200 CH

Congiuntivite caratterizzata da infiammazione violenta e repentina, fotofobia marcata, cherato-congiuntivite. Somministare 3 gocce mattina e sera e sospendere al primo miglioramento.

Ferite

Tutte le ferite della cute, le piaghe da decubito, ai capezzoli, le screpolature della mammella o dei polpastrelli possono essere trattate con Calendula T.M. o Calendula pomata 20%. Le applicazioni locali vanno effettuate più volte al giorno fino a guarigione.

La medicina convenzionale cerca di omologare gli individui e li classifica in patologie. Infatti il processo di diagnosi è un processo di omologazione. Che viene disperso al momento della prognosi. La medicina convenzionale si perde nella prognosi perché non ha ancora capito come stanno le cose e come si sviluppano e localizzano. I medici ti dicono che hai 2 mesi di vita ma in realtà non sanno proprio nulla perché io posso buttarmi giù dalla finestra dopo un secondo perché la mia malattia è in relazione con la mia emotività, oppure posso campare molti anni più a lungo delle loro previsioni perchè risolvo il conflitto che sta alla base dell’espressione della mia malattia mortale. Se parli con i migliori scienziati di oncologia ti diranno che la chemioterapia e la radio terapia sono un completo fallimento nella cura del cancro e se parli con scienziati genetisti ti rispondo che ancora non hanno capito come funzionano i tumori. Se ci pensi non sappiamo neppure come funzionano i farmaci. Infatti ma la maggior parte dei farmaci ha il meccanismo d’azione sconosciuto (Phisician Desk Reference). I farmaci sono sperimentati in vitro e hanno degli effetti, mentre se sperimentati in vivo ne hanno altri ma nei bugiardini vengono solo riportati gli effetti desiderati su un campione ristrettissimo di individui, altamente selezionati (trial di sperimentazione degli RTC con criteri di inclusione d esclusione rigorosi), ma venduti ad una popolazione totalmente eterogenea come la popolazione mondiale, e l’aspettativa è che agiscano sempre in modo uguale e prevedibile. La medicina seziona e scompone l’individuo tanto da sentirsi autorizzata a somministrare un antibiotico solo se la proteina c reattiva è alle stelle, senza riuscirne a stabilire la cause e le reazioni. E’ la medicina naturale , è l’omeopatia che integra l’individuo tra mente e corpo, tra individuo e ambiente, tra individuo e globalità.

Non capisco perchè appena si parla dell’utilizzo di un prodotto naturale ci sia una schiera di professionisti della salute che inizia a ridacchiare. Quando basta ricordare che dal salice si prese un estratto che attraverso l’aspirina ha dato i natali ai più moderni fans più o meno selettivi (cox 1 cox 2 ) anche nei loro effetti collaterali (Vioxx).

Oppure come da veleno del serpente , di un crotalo, si osservarono delle proprietà tossicologiche ipotensive e fu isolata una molecola, il captopril, molecole alaprilica ipotensiva che ha dato vita ad una delle categorie di farmaci più venduti: gli ace inibitori.

Vaccinazioni

COME E’ CAMBIATO L’APPROCCIO VACCINALE DEL CANE E DEL GATTO?

È necessario tenere sempre presente che vaccinazione non è sinonimo di protezione, infatti nessun vaccino è in grado di stimolare un’immunità protettiva al 100% della popolazione vaccinata. La protezione dei vaccini può variare dal 65% al 90%., ciò implica che in una popolazione vaccinata una certa percentuale di animali non è comunque protetta. La vaccinazione stimola attivamente il sistema immunitario ma è necessario un certo perido di tempo affinchè la risposta effettrice, evocata dalla prima vaccinazione, conferisca un livello tale di immunità da rendere prtetto il soggetto.

Questo intervallo si accorcia in seguito ai richiami vaccinali.

Non esiste un protocollo vaccinale applicabile a tutte le situazioni.

Ciò che preme dire è che in tutto il territorio italiano non esiste obbligo vaccinale ne per il cane ne per il gatto. L’unica vaccinazione obbligatorie è l’anti-rabbica solo se si va all’estero.

Benchè molti protocolli vaccinali prevedano un richiamo annuale, le più recenti linee guida internazionali indicano che per i vaccini la risposta immunitaria persiste più di 12 mesi, quindi molti dei richiami annuali o semestrali sarebbero non necessari.

VACCINI PER CANI.

Esistono dei vaccini ‘core’ e dei vaccini accessori. Tra i ‘core’ per i cani ci sono il vaccino contro la parvovirosi, contro il cimurro e contro la rabbia. Le vaccinazioni accessorie sono invece rivolte contro l’epatite infettiva (adenovirus-2), la tracheobronchite/tosse dei canili (eziologia plurima: CDV, CAV-1, CAV-2, CpiV, herpesvirus canino CHV e Reovirus, batteri e micoplasmi), herpesvirus, coronavirus, piroplasmosi…

Importante considerazione sui protocolli è dettata dalla DOI: duration of immunity. In linea di massima si è visto che la maggior parte dei vaccini è un grado di stimolare una immunità specifica. Ma può anche non succedere. E’ per questo che si possono attuare due diverse strategie:

  • controllo epidemiologico indiretto tramite vaccinazione annuale
  • controllo dello stato immunitario tramite test periodici anticorpali

Da recenti ricerche sulla DOI dei più comuni vaccini usati nei cani e nei gatti, emerge che:

DOI cimurro (CVD) per ceppo Onderstepoort e ceppo Rockborn: 7 anni.

DOI parvovirosi (CPV-2): 7 anni.

DOI epatite infettiva (CAV-2): 7 anni.

DOI leptospirosi: 12 mesi. Vaccino odierno L4. Copre per 4 serovars di 2 sierogruppi, su più di 80 serovars. L’immunità prodotta dal vaccino non cambia lo stato di portatore di leptospirosi.

DOI tracheobronchite/tosse dei canili (CPiV e Cav-2): 7 anni; per la Bordetella: 3 anni.

È bene non vaccinare prima almeno della 12 settimana di vita.

VACCINI PER GATTI.

Nonostante il successo nelle vaccinazioni, la maggior parte delle malattie è tutt’ora presente nella popolazione felina. I vaccini disponibili per il gatto in Italia sono diretti contro la Panleucopenia (parvovirus) e le forme respiratorie sostenute da calicivirus e herpesvirus.

Il gattino protetto dall’immunità passiva della mamma ricevuta attraverso il colostro in genere non sviluppa una propria risposta immunitaria attiva prima della 12° settimana.

DOI per trivalente: 7 anni.

Possibilità di forme tumorali in zona di inoculo: osteosarcoma, fibrosarcoma.

Perchè vaccinare continuamente gatti che vivono in casa?. Ad esempio, il calicivirus è in grado di mutare nell’ambiente abbastanza rapidamente, così da creare nuovi ceppi, poco sensibili ai vaccini odierni. l’effetto inibente sullo stato di portatore è praticamente nullo

Leucemia felina: fare il test prima di vaccinare.

Leptospirosi nei gatti? Non è considerata, ma potrebbe essere la causa della IRC (leptospirosi cronica – IZSVe).

Quindi: le vaccinazioni sono utili? Certo.

I protocolli? Sono sub-utili. Sicuramente esagerati.