Di Arianna Pescini
Una vergognosa operazione di “pulizia” per nascondere i problemi al mondo e mostrarsi splendenti alle Olimpiadi brasiliane del 2016. Ma a farne le spese, secondo l’Onu, sarebbero migliaia di bambini e ragazzi di strada, uccisi dalla polizia e fatti sparire senza pietà. Sono i “meninos de rua”, i piccoli senzatetto costretti ogni giorno a lottare per sopravvivere nelle metropoli del Brasile, da anni alle prese con uno sviluppo violento e pieno di gravi contraddizioni. Lo scandalo, denunciato dai media brasiliani, coinvolge gli agenti di pubblica sicurezza di mezzo Paese, e in particolare quelli di Rio de Janeiro, prossima sede dei giochi a cinque cerchi.
L’allarme dell’Onu È il Comitato per i diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite a pubblicare un severo rapporto sulla condizione dei giovanissimi carioca più poveri, forte anche delle indagini sul campo di quotidiani come l’“Estado de S.Paulo”: «Le forze dell’ordine sono direttamente coinvolte nell’elevato numero di esecuzioni sommarie di bambini – ha detto la vice Presidente del Comitato, Renate Winter – ancora più numerose a Rio de Janeiro, dove è in atto un’ondata di “pulizia” che mira alle Olimpiadi per presentare una città senza problemi. Abbiamo avuto informazioni concrete in merito, e ovviamente i responsabili non sono mai stati puniti». Le autorità locali si difendono dichiarandosi il secondo Stato brasiliano ad aver ridotto gli omicidi infantili, tra il 2000 e il 2013 (non vengono considerati i dati degli ultimi due anni, quindi), e lasciando implicitamente continuare questo massacro. Gli esperti dell’Onu parlano di episodi già avvenuti in occasione dei Mondiali di calcio del 2014, e chiedono a gran voce che la cosa non si ripeta: «Esiste una violenza generalizzata da parte della polizia – affermano – specialmente contro i ragazzi di strada e quelli che vivono nelle favelas. Siamo seriamente preoccupati, e chiediamo al governo brasiliano l’approvazione immediata di leggi che proibiscano anche la detenzione arbitraria». La denuncia, che arriva a meno di un anno dall’inizio delle Olimpiadi, ha scoperchiato per l’ennesima volta un mondo di brutalità e crimini gratuiti inaudito, che il Brasile conosce bene e dovrà decidersi ad affrontare in maniera diversa.
Fonte: Diritto di critica