Bambù e tecnologia, il binomio del futuro?

Creato il 08 giugno 2012 da Elektrojoke @HostingWebSeo
Architettura e design sembrano seguire due filoni distinti e separati: il primo focalizzato sull’usabilità e sulla sostenibilità degli oggetti utilizzati ogni giorno, mentre il secondo è incentrato sulla ricerca della forma. Il secondo filone è ciò che identifica oggi il designer che però deve oggi più che mai confrontarsi con il primo aspetto.
E’ infatti fondamentale vedere come viene utilizzato l’oggetto, oltre ai suoi materiali. Nel campo dell’IT, c’è da dire che per via della crisi economica, il settore è in crisi: ma non in toto, visto che se pc e periferiche registrano segno negativo, non si può dire lo stesso di smartphone e tablet che invece sono in crescita. La componente estetica dei dispositivi mobili ricopre un ruolo di cruciale importanza, visto che i designer prestano particolare attenzione ai colori e alle forme delle scocche. Ma cosa succede quando si smette di utilizzare uno smartphone o un tablet? L’impatto ambientale è un aspetto con cui i produttori sono obbligati a confrontarsi.
L’utilizzo del bambù come materiale per smartphone e accessori sta divenendo una realtà, ma partiamo con ordine. L’utilizzo del bambù è collegato a settori o attività, come cibo, fibra per i tessuti, realizzazioni di utensili e molto altro ancora. Il bambù e tutt’altro che un materiale “povero”: diffuso principalmente in Asia, c’è da dire che anche l’Europa sta conoscendo questo materiale per la resistenza e per la flessibilità. I creativi “si sono sintonizzati sulla novità”, tanto è vero che il mondo informatico è sempre più invaso dagli oggetti in bambù. Quali?
• iBamboo, l’amplificatore per iPhone;
• iZen, la tastierà in bambù. Parliamo di una periferica bluetooth, tutta dedicata ai Mac e ai pc. Il bambù rappresetà il 92% di iZen;
• Silva Limited, la custodia per iPad, disponibile al prezzo di 129,99 dollari. Qual è la vostra opinione sull’uso del bambù nella tecnologia?

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