E’ infatti fondamentale vedere come viene utilizzato l’oggetto, oltre ai suoi materiali. Nel campo dell’IT, c’è da dire che per via della crisi economica, il settore è in crisi: ma non in toto, visto che se pc e periferiche registrano segno negativo, non si può dire lo stesso di smartphone e tablet che invece sono in crescita. La componente estetica dei dispositivi mobili ricopre un ruolo di cruciale importanza, visto che i designer prestano particolare attenzione ai colori e alle forme delle scocche. Ma cosa succede quando si smette di utilizzare uno smartphone o un tablet? L’impatto ambientale è un aspetto con cui i produttori sono obbligati a confrontarsi.
L’utilizzo del bambù come materiale per smartphone e accessori sta divenendo una realtà, ma partiamo con ordine. L’utilizzo del bambù è collegato a settori o attività, come cibo, fibra per i tessuti, realizzazioni di utensili e molto altro ancora. Il bambù e tutt’altro che un materiale “povero”: diffuso principalmente in Asia, c’è da dire che anche l’Europa sta conoscendo questo materiale per la resistenza e per la flessibilità. I creativi “si sono sintonizzati sulla novità”, tanto è vero che il mondo informatico è sempre più invaso dagli oggetti in bambù. Quali?
• iBamboo, l’amplificatore per iPhone;
• iZen, la tastierà in bambù. Parliamo di una periferica bluetooth, tutta dedicata ai Mac e ai pc. Il bambù rappresetà il 92% di iZen;
• Silva Limited, la custodia per iPad, disponibile al prezzo di 129,99 dollari. Qual è la vostra opinione sull’uso del bambù nella tecnologia?