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Banca Etruria: perchè del suicidio di un correntista rovinato dalla Banca "vicina" alla Famiglia Boschi i giornali tacciono per 11 giorni?

Creato il 10 dicembre 2015 da Tafanus

Ci voleva il morto, tenuto fuori dai media per ben 11 giorni, perchè finalmente i talk-show TV smettessero per un attimo di parlare di Bossetti e della Gambirasio, e cominciassero a parlare della legge salva-banche; a chiedersi perchè solo quattro banche su circa 130 siano state "salvate"; quali siano le competenze bancarie specifiche del padre della Ministra Boschi, tali da portarlo da semplice membro (uno dei tanti) del CdA della Banca Popolare dell'Etruria, alla carica di Vicepresidente; quali siano le competenze specifiche del fratello della Boschi, anche lui entrato nella stessa banca come responsabile di un ufficio molto delicato: quello che si occupa delle "sofferenze" (che, per inciso, in Banca Etruria non sono l'eccezione, ma la regola: l'87% degli impieghi della Banca Etruria sono "in sofferenza").

Il modo in cui i tre maggiori giornali italiani, tutti abbastanza "non ostili" al renzismo e al "nuovo che avanza" hanno non-trattato l'argomento, è da vergogna. Facciamo i nomi? Facciamoli. Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa (e mettiamoci anche l'Unirenzità) riescono TUTTI a non scoprire il suicidio del correntista pensionato rovinato per ben 11 giorni, ma riescono a scoprirlo solo DOPO che il fatto finisce su un giornaletto di provincia, e dilaga in rete.

Ci vuole tutto il "cauto servilismo" di certi giornali per riuscire a scrivere pagine intere (a scoppio ritardato) sul suicidio del pensionato rovinato dalla Banca Etruria, senza mai digitare la "parola proibita: "Boschi". Non ci credete? Io vi fornisco il link agli articoli di questi giornali sul suicidio; voi scrivete la parola "Boschi" nella finestrella "CERCA". Il primo che trova la parola "Boschi in un articolo di questi giornali sul suicidio mi mandi il link, e mi affretterò a smentirmi. Ecco gli articoli:

Repubblica

Corriere della Sera

La Stampa

l'Unità

Questi omertosi silenzi fanno pensare... O no? Eppure la Banca Etruria ha una lunga e ingloriosa storia che arriva da lontanno... Esattamente dalla P2, da Licio Gelli, dal suo "conto "Primavera" che serviva gli interessi del Venerabile Maestro, dal suicido di Mario Lebole, fondatore di una allora grand e bella industria tessile, e passato anche lui dal CDA della Banca Etruria. Un articolo, questo de "LINCHIESTA" , che consigliamo di archiviare a futura memoria. Anche perchè non scritto oggi, sotto la spinta anche emotiva degli eventi, ma nel febbraio 2015, ben nove mesi fa:

Ultima chicca: Anche la Ministra Boschi è rimasta "impastata" nel crack dell'Etruria, avendo in portafoglio bem 1500 euro di azioni della Banca. Un valore "comico", ad essere gentili. Perchè con un padre vicepresidente e un fratello alto funzionario dell'Etruria, e lei cuore destro di Renzi, non poteva non sapere se i destini dell'Etruria fossero rosa o grigi... Se erano rosa, è ridicolo che abbia investito solo 1500 euro; se erano "grigi", è strano che non si sia disfatta per tempo di questo tesoretto.

Morale? Io che andreottianamente "penso spesso male, faccio peccato, ma spesso indovino", sono convinto che i 1500 euro di azioni Etruria persi siano stati un bel colpo di culo per la Boschi; che oggi può presentarsi su tutti i media che la vita ci infligge, per "cerificare" che nulla sapeva, e che il suo governo non ha certo favorito l'Etruria, visto che persino lei ci ha smenato ben 1500 euro... Come direbbe Iva Zanicchi: "OK, il prezzo è giusto".

Vorrei concludere con questo intervento su "Servizio Pubblico" di Marco Travaglio, che spesso mi sta sugli zebedei, ma altrettanto spesso gli capita di fare impietose e lucide analisi su fatti controversi...

Tafanus


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