Banche…

Da Loredana V. @lorysmart

Il protocollo di Basilea, il 2′ per l’esattezza ma il 3′ è già allo studio, obbliga le Banche ad accantonare quote di capitale proporzionali al rischio dei fondi erogati in prestito. Questa misura risulta fortemente penalizzante per le piccole banche, come le Casse di Risparmio, le Banche popolari e le Casse Rurali, e favorisce quindi l’accorpamento in grandi gruppi, come è successo ad esempio con la formazione di Unicredit, Banca Intesa e BNP Paribas.

Per diminuire il rischio, accentuando invece la funzione di produrre profitto, le banche hanno snaturato la loro iniziale funzione, ossia quella di raccogliere denaro dai risparmiatori per ridistribuirlo a chi ne ha bisogno, guadagnando dalla differenza tra i tassi debitori e creditori.

Oggi le banche non ricevono piu’ la maggior parte dei soldi dai risparmiatori, e quindi non si preoccupano di fidelizzare la clientela, ma ricevono i fondi direttamente dalla BCE al tasso irrisorio dell’1% ed investono in titoli che rendono il 6/7 %, con un notevole guadagno. Che senso ha quindi oggi depositare i nostri risparmi in banca? Certo, ci sollevano dal pagamento delle bollette domiciliate presso di loro e ci forniscono altri servizi, ma questo e’ sufficiente? Gli istituti bancari si sono buttati a pesce nelle operazioni finanziarie e speculative: il cliente e’ visto solo come un pollo da spennare, cui vengono proposte le piu’ diverse forme di investimento. Ed allora il povero correntista-risparmiatore-investitore annaspa tra le sigle piu’ disparate, come Eurostock, Nikkei, panieri misti, investimenti Cina-Brasile-India o paesi emergenti, tanto poi la maggior parte del rischio e’ sempre sua. Se poi a questo aggiungiamo le vessazioni statali quali le trattenute fiscali e le imposte di bollo che decurtano ulteriormente i pochi interessi, il quadro e’ completo.

Se non fosse per l’ultima trovata di Monti per cui ogni operazione di importo superiore ai 1000 euro deve avere una tracciabilita’, ai piccoli imprenditori converrebbe costituirsi in mutue cooperative ed a noi comuni mortali a riprendere a mettere i soldi dentro o sotto il vecchio, caro materasso….