Non c’è il sold out in una Genova carica di avvenimenti estivi, ma il pubblico è presente in buon numero, e soprattutto dimostra un grande calore, sottolineato dai lunghi applausi ad ogni cambio brano. Due ore di concerto emozionanti, e tutti i timori svaniscono nel nulla, tra canovaccio e improvvisazioni. BMS ripercorre un po’ di storia - 750,000 anni…, L’evoluzione, Non mi rompete, Il ragno, Moby Dyck, R.I.P…. - ma con una veste entusiasmante. Di Giacomo appare meno “ciarliero” del solito, ma la sua voce non presenta momenti di stanchezza, e in alcuni casi conduce al… brivido. Marcheggiani e Di Già, si guardano costantemente, mantenendo la sincronizzazione con Nocenzi, ma con il passare dei minuti la tensione accumulata nel pomeriggio si scioglie, e ciò che ho personalmente percepito come piccola preoccupazione si trasforma in divertimento e gioia da performance. Vittorio appare in forma incredibile, detta la trama e al contempo il ritmo, e credo che il filmato a seguire - miscela di due momenti - sia rappresentativo di tutto il mio pensiero. Fa un certo effetto ascoltare i brani nella loro essenza, probabilmente in una forma abbastanza vicina al momento della loro creazione, e mentre i pezzi scorrono sembra che il BMS fornisca la chiave di lettura di un gradimento che dura da oltre 40 anni: una musica così elevata ha ormai assunto lo status dell’immortalità e sopravviverà al passaggio del tempo. Bis chiamato a gran voce - è atto quasi contrattuale, ma risulta chiaro quando la domanda è appassionata e non retorica - e tutti in piedi, il più vicino possibile al palco e ai suoi protagonisti.
L’augurio è quello che questo bel BANCO acustico non sia stato un una tantum, ma che arrivino repliche copiose. Se così sarà, consiglio ad ogni amante della Musica di non perdere l’occasione… ne varrà sempre la pena.