Disporre di offerte ADSL business che garantiscano un accesso e una fruizione ottimali di servizi indirizzati alle imprese è una esigenza avvertita come necessaria anche dalle organizzazioni e dalle associazioni che operano nel comparto produttivo dell’agricoltura.
«Lo sviluppo della banda larga è una priorità per le imprese agricole nelle aree rurali, dove soltanto il 17% degli abitanti può contare su una connessione costante e di qualità», ha affermato di recente Coldiretti nel commentare la bozza sulla Legge di Stabilità ora in discussione in Parlamento. «Occorre colmare il divario tra aree rurali e aree urbane, e quello tra Nord e Sud del Paese, anche nell’accesso alle nuove tecnologie. I limiti infrastrutturali rappresentano un ostacolo all’informatizzazione del settore, dove si contano appena 61.000 aziende agricole in rete», ha aggiunto Coldiretti.
Anche Cia (Confederazione italiana agricoltori) ha fatto sentire la sua voce in materia di banda larga e opportunità di sviluppo per le aziende di settore. In occasione del secondo Italian Digital Agenda Annual Forum promosso da Confindustria Digitale.
Nel ribadire che le aziende agricole informatizzate sono soltanto il 3,8% del totale, Cia ha voluto evidenziare il «gigantesco gap territoriale», con una quota che raggiunge i livelli massimi nel Nord-Ovest (10,9%) e nel Nord-Est (8,1%), mentre tocca valori minimi nelle Isole (2%) e nel Sud (1,3%).
«La connettività a banda larga riveste una importanza strategica per lo sviluppo e la competitività in tutti i comparti produttivi, prima di tutto l’agricoltura, così come ai fini dell’inclusione sociale e della creazione di nuova occupazione per i giovani», ha aggiunto la Confederazione italiana agricoltori.
A cura di SOSTariffe.it