Mi chiedo cosa faranno tutti questi fotoreporter e giornalisti quando il Colpo di Stato in Thailandia non farà più notizia per niente!
Siamo all’ottavo giorno di coprifuoco e potere assoluto accentrato nelle mani dell’esercito e la battaglia è oramai quella della comunicazione forse più di quella della gente.
La maggior parte dei miei amici sono ormai rassegnati e non si scompongono più di tanto davanti alle inevitabili limitazioni della libertà che una Legge Marziale e un coprifuoco impongono. Io ho ripreso a tornare a casa in bicicletta e, fino ad ora di militari e polizia non ne avevo incontrati.
Oggi sono passato sul ponte dove da 2 giorni alle 18 si danno appuntamento degli studenti che, tutti con libro in mano e molti anche il bavaglio alla bocca, protestano passivamente!
Loro però non c’erano o forse si ma non si sono fatti intelligentemente vedere. Ad aspettarli c’erano infatti soldati in assetto da guerra e fotografi con i loro obiettivi stralucidi. I primi probabilmente annoiati per l’impossibilità di mettere in pratica settimane l’addestramento; i secondi disperati per il mancato scatto da rivendere al miglior offrente. V’immaginate la sorpresa che hanno avuto vedendo che su quel ponte al posto di manifestanti col cerotto in bocca c’erano sudaticci uomini in calzamaglia e robuste signore che facevano l’aerobica?
Io la mia foto all’Empire Building l’ho fatta perché ebbene si’, la vita prosegue e cerca di mantenere una parvenza di normalità.
Il cinismo è un modo spiacevole di dire la verità.Lillian Hellman
PS: vi segnalo che è nato un nuovo blog bangkokkiano del mio amico romano Paolo… date un occhiata così avete un’opinione in più…
PS 2: Foto degli studenti tratta da L. Suwanrumpha
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