Banksy: The Unauthorised Retrospective – (Londra 19-07-2014)

Creato il 24 luglio 2014 da Maxscorda @MaxScorda

24 luglio 2014 Lascia un commento

Banksy non mi piace granche’ o meglio dire mi lascia piuttosto indifferente, anzi a ben pensare e’ piu’ l’intorno che gli hanno costruito addosso a darmi fastidio. Tolti annessi e connessi, c’e’ da divertirsi pensando a come i salvatori del mondo, i detentori della Verita’ unica e sola, quelli del 99 percento, quelli che occupano, i no-qualcosa per intenderci, siano stati ancora una volta fregati da chi mangia alle spalle loro. Ora che Banksy sia stato piu’ furbo di tanti altri e’ indubbio e il fatto stesso che noi qui stiamo a perderci tempo, e’ ancor piu’ significativo.
Ancora piu’ significativo e’ che Sotheby’s la famosissima casa d’aste londinese, tempio dell’arte applicata al vile denaro, organizzi una retrospettiva-mercato del nostro nella sua galleria S2 e il sottotitolo "A selling exhibition" la dice lunga su chi muove i fili e soprattutto verso quale direzione il nostro eroe si diriga.
Del resto come Zappa ci ricorda, "We’re Only in It for the Money" e se nel contempo si diverti’ ad assestare un bel calcio in bocca ai santoni di Liverpool, Banksy va in America a scarabocchiare muri mentre a Londra guadagna sterline a vagonate, tanto in mezzo c’e’ un oceano, quindi chi se ne accorge e soprattutto lasciamo le magliette e gli adesivi ai poveri (di spirito) e i quadri a chi puo’ permetterselo.
Ad ogni modo nessuna polemica perche’ e’ piu’ divertente godersi lo spettacolo ed in effetti ci si diverte sul serio.
Si perche’ il ragazzo ci sa fare, talvolta e’ scontato certo, in generale la contrapposizione dissacratoria non e’ che implichi chissa’ quali finezze letterarie e del resto la grande popolarita’ deriva proprio dalla facile comprensione del suo lavoro ma tutto cio’ che e’ fatto bene esige comunque cura e ingegno e percio’ lo si apprezza.
Banksy staccato dai muri e trasposto su carta o tela, grandi e piccoli formati, multipli infiniti replicati e replicanti talvolta con sfondi o tinte differenti ma si sa, il salotto buono richiede i giusti accostamenti.
Lo stile e’ noto, le opere esposte pure. L’insieme visto dal vivo guadagna in umorismo e spessore, uscendo dalla gabbia imposta dai rotocalchi e delle pagine web, i disegni s’allargano nel campo visivo, espandendosi anche di significato.
Banksy diviene poi scultore con topini, ballerine e David di Michelangelo quasi in dimensioni reali e in tenuta da battaglia. Confesso sia quasi impossibile non pensare di possederne almeno uno, perche’ in mezzo al bailamme, qualcosa che colpisce e piace c’e’ sempre.
Insomma, bravo e’ bravo, furbo al di sopra di ogni altra considerazione e per quanto non abbia cambiato idea sul progetto Banksy, non c’e’ dubbio che qualche punto l’abbia guadagnato

Pagina ufficiale della mostra


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