BARCELLONA-CELTA VIGO 0-1- Incredibile a Barcellona: il Celta Vigo espugna il Camp Nou e apre ufficialmente la “mini-crisi” della squadra catalana, al secondo k.o. consecutivo dopo la sconfitta patita sette giorni fa al Bernabeu. Successo tutto sommato meritato per i galiziani che, pur giocando prevalentemente di rimessa, hanno creato diversi problemi a Bravo e all’intera retroguardia locale. Notte fonda, invece, per il Barcellona. Non convincono alcune opzioni tattiche adottate da Luis Enrique, nell’occhio del ciclone dopo la sconfitta nel Clasìco e al centro di numerose critiche da parte di tifosi e addetti ai lavori che gravitano intorno al mondo blaugrana. In primis, lascia perplessi l’utilizzo di Suarez come esterno destro, posizione già ricoperta in passato dal Conejo, che però ne limita, e non poco, l’efficacia. Ha sollevato dubbi anche l’utilizzo dell’ex Rafinha, preferito al più esperto e navigato Xavi. Quel che lascia basiti, però, è la fragilità difensiva esibita quest’oggi dai Vice-campioni spagnoli, che contro le “piccole” non aveva mai palesato problemi di solidità. Luis Enrique ne tragga le dovute conseguenze: questo Barcellona così non va!
PRIMO TEMPO – Squadre schierate in campo con moduli speculari, ma l’atteggiamento assunto dal Barça è sicuramente più offensivo rispetto a quello del Celta. Dopo un avvio di sostanziale equilibrio, il Barcellona prende in mano le redini del gioco e schiaccia la squadra galiziana nella propria metà campo. Al decimo, prima grandissima chance per la squadra catalana con Neymar, che coglie la traversa a Sergio Alvarez battuto. Il Celta non ci sta e, trascinato da un indemoniato Nolito, inizia a mettere in soqquadro la retroguardia avversaria. Il numero dieci ospite, semina il panico nella metà campo avversaria e guadagna un calcio di punizione dal limite dell’area di rigore; dell’esecuzione se ne incarica lo stesso Nolito, che scivola al momento dell’esecuzione e non impensierisce in alcun modo Bravo. Il Barcellona fa la partita senza creare, però, grossi grattacapi alla squadra avversaria, abilmente messa in campo dall’argentino Berizzo.
A rendersi pericoloso, invece, è proprio il Vigo che, al ventiseiesimo, mette ancora in difficoltà la disattenta retroguardia catalana: Nolito serva Orellana che, a sua volta, si inventa un assist di tacco per Larrivey, che va al tiro a botta sicura ma viene bloccato da un intervento prodigioso di Mascherano; dal conseguente corner, Bravo effettua un buon intervento su un colpo di testa di Hernandez. Passano pochi minuti ed è finalmente il Barça a rendersi pericoloso, Sergio Alvarez, però, è provvidenziale sulla velenosa conclusione di Messi. La Pulce, due minuti più tardi, si rende protagonista di un altro ottimo spunto personale e colpisce la traversa. Nelle battute conclusive del primo tempo, sono sempre i padroni di casa a rendersi estremamente pericolosi, prima con Suarez, ma Sergio Alvarez si tuffa e para il tiro, poi con Neymar, bloccato anch’egli da un ottimo intervento dell’estremo difensore ospite.
SECONDO TEMPO - Avvio di ripresa ancora di marca catalana. Dopo centoventi secondi, infatti, Neymar fallisce una nitida occasione da goal, calciando sopra la traversa da posizione estremamente favorevole. Con il passare dei minuti, però, il Celta guadagna metri e si affaccia con maggior costanza nella metà campo blaugrana. E al decimo, passa clamorosamente in vantaggio: rapido contropiede galiziano che si chiude con un superbo assist di Nolito per Larrivey, bravo a non fallire a tu per tu con l’estremo difensore avversario. Il Barça reagisce e costringe il Celta a rintanarsi nella propria metà campo, ma la supremazia territoriale non si traduce in nulla di realmente pericoloso per la porta difesa da Sergio Alvarez. Prova ad inventare qualcosa Messi, contenuto sempre – seppur a fatica – dai difensori della squadra ospite. A venticinque minuti dal termine, Luis Enrique opta per un doppio cambio: fuori Busquets e Rafinha, dentro Pedro e Xavi. Passano solo tre minuti dalla mossa tattica effettuata dall’ex tecnico della Roma, e il Celta sfiora il raddoppio con Orellana, bloccato al limite dell’area da un provvidenziale intervento di Mathieu.
Il Barça si scuote: Pedro mette in mezzo per Suarez, che non angola troppo la direzione della conclusione e rende agevole la presa di Sergio Alvarez. Passano solo due giri di lancette e lo stesso Suarez si guadagna un calcio di punizione da posizione particolarmente interessante; dell’esecuzione si incarica Messi, che calcia malamente sopra la traversa. Negli ultimi dieci minuti accade di tutto. Il Celta sfiora il raddoppio con Charles Dias, che fallisce il comodo tap-in dopo la prodezza di Bravo sul tiro di Nolito. Il Barça risponde immediatamente con Messi, protagonista di un calcio di punizione che scheggia la traversa a Sergio Alvarez battuto. Batti e ribatti senza esclusione di colpi. Gli ospiti – all’ottantaduesimo – vanno ancora vicini alla seconda rete con Charles Dias, che si vede respinto il tiro in angolo da Bravo, mentre due minuti più tardi è Suarez a costringere Sergio Alvarez ad un difficilissimo intervento. Nelle battute conclusive, i catalani insistono alla ricerca del pareggio, senza creare alcun tipo di problema alla difesa ospite. E al termine del match, il Camp Nou fischia: il Barcellona, in un sol colpo, si fa scavalcare in classifica da Real e Atletico. Brutto segno per Luis Enrique, sul quale si addensano i primi dubbi e le prime perplessità dei tifosi (e forse anche dei dirigenti) catalani.
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